Confcooperative

Bilancio di sostenibilità 2022

Maurizio
Gardini

Essere cooperazione, fare impresa

Lettera agli stakeholder

Siamo sempre stati convinti – e lo diciamo - che il modello cooperativo abbia in sé, per principi e per tradizione, il rispetto della sostenibilità. Che significa cura per le persone, per l’ambiente, per il presente e per il futuro. Mutualità e intergenerazionalità sono le vie maestre per mettere in relazione i bisogni e le soluzioni in un’ottica di convivenza responsabile tra comunità nei territori che abitiamo.

Non siamo soli ad affermarlo. Da tempo, dall’Europa alle Nazioni Unite, viene sottolineato il ruolo sociale ed economico della cooperazione, dando al movimento cooperativo maggiori responsabilità rispetto alla capacità di essere protagonista delle transizioni in corso, senza perdere l’identità originaria.

E proprio transizioni e identità sono il leit motiv di questo Bilancio di Sostenibilità. Perché oltre a svolgere attività di tutela e rappresentanza per le nostre aderenti, stiamo strenuamente difendendo un modello che è giusto, democratico e sostenibile nel tempo e quindi adeguato alle sfide che ci pone questa epoca, ricca di possibilità ma anche di rischi. Con le possibilità stiamo costruendo un percorso, i rischi li combattiamo.

Nel recente rapporto delle Nazioni Unite sul Ruolo delle cooperative nello sviluppo sociale, che segue la risoluzione 76/135 dell’Assemblea Generale, vengono descritte le politiche e le azioni chiave che possono aiutare le cooperative a realizzare il loro pieno potenziale nel sostenere gli Stati membri a contribuire al raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, anche fornendo posti di lavoro dignitosi, favorendo l'eliminazione della povertà e promuovendo la sostenibilità ambientale. Nell'ecosistema imprenditoriale, le cooperative sono considerate imprese commerciali sostenibili e di successo.

Essere imprese è impegnativo ed è lo strumento che abbiamo per distribuire benessere.

Essere cooperazione è altrettanto impegnativo ma è anche una visione che ci permette di guardare al domani con fiducia e di coinvolgere comunità, territori, giovani, donne, istituzioni in un cammino di costruzione di bene comune.

Lavoro dignitoso e crescita economica: il nostro SDG

L’Agenda 2030 contiene 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, indicati nel 2015 come i benchmark di un cammino collaborativo necessario per non compromettere ulteriormente la coabitazione tra persone e ambiente, oltre a definire alcuni importanti impegni per migliorare il benessere delle persone in tutto il mondo, in termini economici, educativi, sociosanitari.

Tra i 17 obiettivi ce n’è uno - il numero 8 - che nel definire la necessità di incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, auspica un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti. Lo fa declinando 12 target che rispecchiano fedelmente quanto la cooperazione fa nel suo agire quotidiano, promuovendo accesso al lavoro e alla finanza, innovazione, inclusione lavorativa, diritti e sicurezza, competitività.

Per questo lo riteniamo l’obiettivo più vicino al nostro ruolo, compito e impegno.

Crediamo di contribuire in maniera importante al suo raggiungimento attraverso le tante attività che portiamo avanti come organizzazione sostenendo un movimento, quello cooperativo, che pone al centro della sua mission il benessere delle persone.

Ruolo della rappresentanza

Il ruolo e l’impegno della Confederazione è quello di garantire una costante e adeguata rappresentanza del mondo cooperativo e dell’economia sociale. Grazie alla nostra azione le imprese aderenti vengono rappresentate a livello politico sindacale e tutelate dal punto di vista legislativo con una mirata e qualificata azione di lobbying.

L’associazione si pone inoltre come modello per la promozione dei valori cooperativi in un’ottica generativa per la costruzione di nuova cooperazione su tutto il territorio nazionale. Durante l’anno l’impegno della Confcooperative è stato costante per richiamare l’Esecutivo alla concretezza nella gestione delle risorse che possono offrire le opportune risposte alle nostre imprese aderenti ed indicare un futuro per il paese. L’azione di rappresentanza della Confcooperative si traduce nella riduzione delle disuguaglianze, delle fratture sociali e dei divari territoriali nell’ottica di uno sviluppo sostenibile della società.

Obiettivi 2024

Governance

  • Tendere al riequilibrio di genere nella rappresentanza e valorizzare la presenza imprenditoriale e dirigenziale femminile nelle federazioni che non hanno raggiunto la regola del 30%, promuovendo la consuetudine di estendere l’invito permanente alle sedute del Consiglio Nazionale ad un numero di donne pari al 5% dei componenti
  • La Commissione Donne Dirigenti Cooperatrici, di concerto con le Istituzioni e il Sistema Camerale, oltre che i Centri Servizi del territorio, si attiva per avviare l’introduzione della Certificazione di Genere (CdG) attraverso una significativa azione di promozione e formazione sulle agevolazioni, misure ed incentivi, nuovo codice degli appalti. La CdG è un valido dispositivo, culturale e tecnico, per valorizzare o modificare l’organizzazione aziendale, di interesse tra le cooperative associate
  • Promuovere lo scambio intergenerazionale per una crescita di giovani dirigenti, anche attraverso la loro partecipazione agli organi

Economia

  • L’organizzazione si è data strumenti articolati per favorire, attraverso la promozione cooperativa, la nascita di buona cooperazione
  • La promozione di comunità energetiche è una questione nell’agenda economica ma anche ambientale dell’organizzazione
  • Intensificare gli sforzi per creare sinergie di sistema e tra federazioni più efficaci per migliorare le risposte ai bisogni
  • Promozione di cooperazione di comunità
  • Sostegno ai Workers Buyout
  • Nuovo slancio all’utilizzo dei beni confiscati alle criminalità

Sociale

  • Analisi della capacità delle cooperative di fare accoglienza, integrazione, inclusione
  • Valorizzare e attrarre lavoratori e lavoratrici attraverso la leva della sostenibilità
  • Promuovere la partecipazione di lavoratori e lavoratrici alla vita d’impresa

Ambiente

  • Sensibilizzare gli uffici e i servizi ad essi collegati per una sempre più efficace dematerializzazione
  • Migliorare la raccolta differenziata e il risparmio energetico

Agenda 2030

17 SDGS E 169 TARGET

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. I 169 target rendono interconnessi e indivisibili gli SDGs e declinabili in ogni Paese del mondo.

L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.

Benessere Equo e Sostenibile

Uno sguardo oltre il PIL

Il Benessere Equo e Sostenibile (BES) è un set di indicatori sviluppato dall'ISTAT e dal CNEL che consente di valutare il progresso di una società dal punto di vista sociale e ambientale, offrendo una una visuale differente rispetto agli aspetti economici, rappresentati dal Pil.

Con il rapporto sul Benessere equo e sostenibile, l’Italia si è posta all’avanguardia nel panorama internazionale in tema di sviluppo degli indicatori che interpretano lo stato di salute di un Paese oltre gli aspetti economici. Il rapporto sul Bes analizza la multidimensionalità del benessere in chiave integrata ed olistica attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori che descrivono gli aspetti che concorrono alla qualità della vita dei cittadini.

Il BES è inoltre corredato da misure contro le disuguaglianze ed in ottica di sostenibilità, grazie alle quali viene quantificata la distribuzione del reddito disponibile e la sostenibilità ambientale del benessere.