«Persona e territorio, cibo e solidarietà, innovazione e mercato. Sono questi i valori che abbiamo provato a trasmettere nel corso dei sei mesi di presenza attiva a Expo nel padiglione Cascina Triulza. Perché “nutrire il mondo" vuol dire creare sviluppo, dare opportunità, fornire risposte al territorio e alle persone che lo abitano. Senza delocalizzare, rispondendo ai bisogni delle persone prima che alle logiche del profitto. È quello che fanno le cooperative quale forma innovativa di economia sociale di mercato». Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative intervenendo a "La cooperazione si racconta: best & next practices" il workshop conclusivo dei sei mesi di Confcooperative a Expo, dove ha dato vita a un intenso programma di lavori a Cascina Triulza il padiglione della società civile.
Nel corso del workshop di chiusura sei cooperative hanno portato la loro testimonianza diretta di formula innovativa, dall'agroalimentare alla ricerca genetica, dai servizi di welfare alle reti di comunitá, per finire ai workers buyout, l'autorganizzazione di chi perde il lavoro e per recuperarlo diventa imprenditore di se stesso.
AGROALIMENTARE
Eugenio Sartori, direttore generale dei Vivai Cooperativi Rauscedo (Friuli Venezia Giulia)
Attraverso un processo di innesti la cooperativa ha realizzato un ceppo di vite resistente alle malattie tipiche della pianta (tra cui peronospora e oidio). Un processo innovativo che consente una forte riduzione dell'utilizzo di pesticidi con conseguente risparmio anche sui costi indiretti necessari per effettuare i trattamenti alla pianta. Un coltivare sostenibile destinato a cambiare in meglio la viticoltura del prossimo secolo.
Beno Biundo, presidente della Cooperativa Empedocle (Sicilia)
Cooperativa impegnata nell'agricoltura idroponica, una particolare tecnica di acquacoltura che consente di coltivare in piccoli spazi, dalle piazze ai balconi, persino nelle stanze o nelle cantine degli appartamenti, consentendo agli ortaggi di crescere anche in assenza di terra e luce naturale. Metodo innovativo utile in metropoli come Tokyo, Shanghai, New York o anche in zone in cui le estreme condizioni climatiche non consentirebbero la coltivazione.
INNOVAZIONE E LAVORO
Matteo Bertelli presidente della Cooperativa Magi Euregio (Alto Adige)
É tra le pochissime in Europa (e per alcune patologie l'unica in Italia) a disporre di un laboratorio per la diagnosi ad alta specializzazione di malattie genetiche rare. Promuove la ricerca sulle malattie genetiche e l’individuazione di geni che causano malattie rare sia per lo sviluppo di terapie convenzionali (medicina riabilitativa) che innovative (farmaco-genetica). Ad Expo 2015 porterà uno studio sul DNA per la prevenzione dell’obesità infantile.
Vicenzo Bondi, presidente della cooperativa Soles Tech (Emilia Romagna)
È un caso di workers buyout, in questo caso ingegneri che hanno ricostituito l'impresa andata in default diventando imprenditori di se stessi. La cooperativa ha dei brevetti quali l'isolamento sismico delle costruzioni, le palificate di fondazione e i serbatoi pensili (invasi e bacini di acqua in collina e montagna). Tra le iniziative di maggiore rilievo, i sollevamenti di fabbricati realizzati a L’Aquila, per isolarli sismicamente.
AREA WELFARE E COMUNITÀ
Pino Bruno, La Città Essenziale (Basilicata)
È un consorzio di cooperative sociali che ha realizzato un progetto di efficientamentoenergetico che si traduce in un miglioramento del welfare locale grazie al reinvestimento delle risorse risparmiate in servizi di welfare per anziani e minori. Sono già diversi i progetti realizzati nei comuni della provincia di Matera.
Federica Verona, Architetto del Consorzio CCL Cerchicasa (Lombardia)
Parlerá del progetto leader di social housing nella periferia ovest di Milano che ospita circa 90 famiglie. L’intuizione delle cooperative aderenti al Consorzio è stata aprire la riqualificazione degli alloggi e del quartiere ad artigiani e artisti. Il progetto si caratterizza anche per la forte attenzione all’ambiente e al risparmio energetico.
In chiusura di lavori dall'analisi dell'economista Carlo Borzaga, presidente del centro di ricerca EURICSE e professore all'Università di Trento è emerso che «negli anni 2007-2013 le cooperative hanno incrementato costantemente il loro apporto alla finanza pubblica, mentre le spa lo hanno diminuito. Sommando i differenziali annuali registrati tra il 2007 e il 2013 si rileva che le cooperative hanno versato alle casse dello Stato 5 miliardi 476 milioni di euro in più di quelli che avrebbero versato se avessero mantenuto la produzione al livello del 2007. Nello stesso periodo le spa hanno invece ridotto il loro contributo all’Erario di ben 15 miliardi 736 milioni euro».