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"Protagonisti, al servizio del Paese"

"Protagonisti, al servizio del Paese"

"Cooperative ascensore sociale per donne, giovani e stranieri". Le nostre proposte su pensioni e lavoro

mercoledì 4 maggio 2016

"Protagonisti, al servizio del Paese". Una rapida sintesi dei nostri materiali. In fondo potrai scaricare tutta la cartella stampa della giornata: 1) la sintesi della relazione del presidente Maurizio Gardini; 2) i principali indicatori economici delle nostre cooperative; 3) il testo del video di saluto di Papa Francesco; 4) la relazione completa del presidente Gardini

Oltre 48.000 nuovi posti di lavoro creati tra il 2007 e il 2015 pari al +10,1% rispetto al 2007 (528.780 dicembre 2015 – 480.253 dicembre 2007), dato ancora più significati-vo se rapportato al trend nazionale. Nello stesso periodo nel Paese il numero di occupati si è ridotto del 2,4% passando da 23.048.000 a 22.492.000 (stock occupati serie storica Istat 29 aprile 2016).

Il 75% degli occupati nelle imprese aderenti a Confcooperative ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato (nelle grandi cooperative saliamo all’85%). L’occupazione e la governance si tingono sempre più di rosa. È donna, infatti, il 60,8% degli occupati. Donne in ascesa anche nella governance delle cooperative dove rappresentano il 26,3% rispetto al 16% degli altri modelli d’impresa. Tra i soci le donne sono il 40%. La dinamica socioeconomica delle imprese si riflette anche nella governance di Confcooperative, che ha un direttore generale donna e due vicepresidenti su cinque. E così la cooperazione si conferma la forma d’impresa più amata dalle italiane. Oltre a essere motore di pari opportunità le cooperative si dimostrano ascensore sociale per i giovani e gli stranieri. In 1 nostra cooperativa su 3 nel cda c’è almeno un under 35, mentre gli stranieri rappresentano il 15% dell’occupazione complessiva (dati che emergono dal Bilancio di Sostenibilità di Confcooperative).

Il fatturato è di 66 miliardi di cui 5,9 arrivano dall’export, +43% rispetto agli anni precrisi a dimostrazione del fatto che le politiche di aggregazione e di crescita dimensionale hanno permesso alle imprese di utilizzare l’export come leva anticrisi. Sono 800 le cooperative che esportano abitualmente e sono concentrate principal-mente nell’agroalimentare: Centro Nord Europa, Usa, Canada, Cina, Giappone e Australia le principali destinazioni.

È, questo, il quadro macroeconomico con il quale le 19.000 imprese cooperative associate a Confcooperative si presentano alla 39esima assemblea nazionale che prevede il rinnovo delle cariche nazionali e l’elezione del presidente.

1)     PATTO PER OCCUPAZIONE: Pensioni sì alla staffetta generazionale, i costi? li paghino le imprese, noi pronti a farlo: Contrastare il 36,7% di disoccupazione giovanile è una crociata che nessuno può disertare. Da imprenditore, utilizzerei la flessibilità in uscita per promuovere la staffetta generazionale, al punto da pagare cash e anticipato per 10 anni la differenza tra la pensione piena e quella penalizzata per chi è a un anno dalla pensione. Soluzione che accontenterebbe il lavoratore in uscita, lo Stato in un’ottica di medio lungo periodo e i giovani che darebbero maggiore competitività alle imprese, darebbero una spinta ai consumi, verserebbero le tasse e i contributi previdenziali.

2)     PATTO PER OCCUPAZIONE: Costo del lavoro, insistere sulla strada della riduzione, più leggero per le imprese e più soldi in tasca ai lavoratori: La strada intrapresa dal Governo è quella giusta. Ha fatto già molto sulla riduzione del cuneo fiscale. Occorre proseguire e ridurre il differenziale tra il costo aziendale e quanto percepisce il lavoratore. Lo scarto è ancora alto (per chi percepisce un reddito lordo annuale di 16.200 euro, il costo aziendale è di 25.400 euro. Differenziale che sale notevolmente con la crescita della retribuzione: con un lordo annuale di 33.900 euro, il costo aziendale annuale è di 52.900).