«Va dato atto al Ministro Tajani del cambio di passo che il nostro paese ha fatto in termini di export e internazionalizzazione Nei giorni del suo insediamento alla Farnesina ci illustrò le sue idee da mettere in campo. Parlava delle forze migliori della diplomazia al servizio delle imprese. Ed è stato così, perché ovunque andiamo troviamo i nostri ambasciatori, abbiamo una presenza che ci accompagna ed è efficace quando siamo all’estero». Lo dice Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative intervenendo alla Conferenza nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese.
«Mediamente il sistema paese conta imprese dalle piccole dimensioni. Dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti di aggregazione possibile e nuovi obiettivi. L’Europa non basta. Le rotte commerciali prima sufficienti oggi non lo sono più. Dobbiamo guardare a nuovi paesi affidando alla diplomazia la possibilità di apertura di nuovi mercati. Non possiamo, però, pensare ai dazi. La nostra economia e i nostri prodotti sono di alto livello. Il nostro agroalimentare va nel primo piano dello scaffale. Abbiamo però necessità di accordi bilaterali e di reciprocità. Perché gli standard solo riservati al prodotto non sono più sufficienti. Deve esserci – conclude Gardini – un richiamo agli standard di sostenibilità, di rispetto del lavoro e delle persone».