L’economia sociale conquista il palcoscenico del Festival dell'Economia di Trento, trasformando la manifestazione in un evento sempre più plurale e diversificato. Durante il panel “Economia sociale, perché il profitto non basta” il presidente Gardini ha delineato una visione strategica che pone al centro la necessità di un approccio dal basso per rispondere ai bisogni delle comunità locali.
Un festival che diventa "delle economie"
«Abbiamo bisogno di un Action plan che riconosca azioni diverse e risposte diverse a bisogni diversi – ha dichiarato Gardini –. Si deve delineare una traiettoria, un disegno strategico. Un disegno da rivedere nel corso del tempo sulle direttrici principali: lavoro, casa, welfare, agricoltura. Una capacità di risposta differente che non è calata dall’alto, ma che parte dal territorio, nasce dal basso per rispondere ai bisogni delle comunità».
La distintività del modello cooperativo
Al centro dell'intervento di Gardini, la specificità delle imprese cooperative come motore di sviluppo sostenibile. «Le cooperative sono imprese che reinvestono gli utili nella comunità, nel ristorno ai soci e nell’accantonamento per le future generazioni. Per la patrimonializzazione delle cooperative. E quel patrimonio è indivisibile. Se la cooperativa si scioglie quelle risorse vanno al fondo mutualistico per promuovere nuova cooperazione. Risorse che tornano alla comunità è la distintività delle imprese cooperative».