"Oggi scriviamo una pagina storica per l'economia italiana, quella che ripara le fratture sociali con lo stesso spirito che animò i nostri padri costituenti nel 1948". Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, commenta l'approvazione del Piano nazionale per l'economia sociale, definendolo il fondamento di una rivoluzione legislativa e fiscale, a margine di “Banche con l’anima” organizzato dalla Federazione dele BCC dell'Emilia Romagna dove è intervenuta tra gli altri la sottosegretaria al Mef Lucia Albano con delega all'economia sociale.
"I padri costituenti all'articolo 45 della Costituzione riconobbero la funzione sociale della cooperazione. L'Italia oggi torna a interrogarsi su come ricostruirsi. Stavolta - aggiunge Gardini - non dalle macerie belliche, ma dalle lacerazioni territoriali e dalle crescenti disuguaglianze. Il Piano rappresenta il primo riconoscimento strutturale di chi, nei comuni dimenticati e nelle periferie urbane, ha continuato a fare economia reale senza perseguire profitti estrattivi"
"Gardini si posiziona come "vigile osservatore" del percorso legislativo che seguirà e continua "Le cooperative non delocalizzano. Siamo radicati nei territori, incapaci di fuggire dalle responsabilità. Questa è la nostra forza. Una sfida che non può gravare solo sulle spalle dei cooperatori, ma richiede coerenza nelle scelte fiscali e normative dello Stato. Il Piano per l'economia sociale è un permesso di gioco, finalmente, per chi - conclude Gardini - nella storia italiana ha sempre scelto di giocare per costruire comunità, mettendo le persone al centro. Per rispondere ai bisogni e non alla remunerazione del dividendo".