Circolari

Circ. n. 7/2020

Criteri ambientali minimi (CAM)

mercoledì 24 marzo 2021

Nella G.U. del 4 aprile u.s. sono stati pubblicati i decreti di approvazione dei criteri ambientali minimi (CAM) per:

  • Servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde (D.M. 10 marzo 2020 – Allegato 1);

  • Servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari (D.M. 10 marzo 2020 – Allegato 2).

I due nuovi decreti si inseriscono nell’ambito delle azioni previste dal Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (approvato con decreto interministeriale 11 aprile 2008) e del Codice degli appalti (in particolare, articolo 34 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50).

Nel riportare, di seguito, la sintesi dei nuovi provvedimenti, sembra utile fornire anche alcune indicazioni di inquadramento nell’ambito della disciplina vigente.

1. IL PIANO DI AZIONE NAZIONALE SUL GREEN PUBLIC PROCUREMENT (GPP) ED I CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)

La Commissione Europea, nella Comunicazione (COM (2003) 302) sulla Politica Integrata dei Prodotti – Sviluppare il concetto di ciclo di vita ambientale, ha sollecitato gli Stati membri a dotarsi di piani d’azione accessibili al pubblico per l'integrazione delle esigenze ambientali negli appalti pubblici. Con il decreto interministeriale 11 aprile 2008, accogliendo l’indicazione comunitaria ed in ottemperanza a quanto disposto con la legge finanziaria del 2007 (comma 1126, articolo 1, della legge 296 del 2006), è stato adottato il Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione (cd. PAN GPP).

Il Piano, già aggiornato con Decreto 10 aprile 2013, è in corso di ulteriore revisione.

Il Piano d’Azione Nazionale ha l’obiettivo di promuovere la diffusione dello strumento del green public procurement presso gli enti pubblici, definendo, per prodotti, servizi e lavori identificati come prioritari (per gli impatti ambientali ed i volumi di spesa), indicazioni metodologiche per la costruzione di processi di acquisto “sostenibili” e di criteri ambientali da inserire nei capitolati di gara.

In tale prospettiva, quindi, il Piano d’Azione Nazionale GPP delinea la strategia per la diffusione degli appalti verdi e rinvia a successivi decreti del Ministero dell’Ambiente la determinazione di criteri ambientali minimi da inserire nelle procedure d’acquisto, sopra e sotto la soglia di rilievo comunitario, relativi alle categorie merceologiche individuate dalla Legge Finanziaria per il 2007 e coerenti con quelle individuate dal Piano medesimo.

Secondo l’impostazione europea e nazionale, quindi, il Green Public Procurement (GPP o Acquisti sostenibili della Pubblica Amministrazione) è “l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

Il GPP, quindi, inserendo considerazioni di carattere ambientale all’interno dei processi di acquisto delle Pubbliche Amministrazioni, svolge la funzione di orientarne le scelte su beni, servizi e lavori con minori impatti ambientali e può avere un ruolo significativo sia per la creazione di un mercato e di una cultura più attenti all’ambiente, sia per la promozione dell’innovazione tecnologica.

In tale contesto, i Criteri Ambientali Minimi (CAM) - che sulla base di quanto previsto dal piano sono di volta in volta adottati con decreto ministeriale - sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto e sono finalizzati ad individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. La loro applicazione sistematica ed omogenea ha lo scopo di produrre, tra l’altro, un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici ad adeguarsi alle richieste della Pubblica amministrazione. 

In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata, in un primo momento, dall’art. 18 della legge n.221 del 2015 (che ne ha stabilito l’obbligatoria applicazione per alcune categorie di forniture e affidamenti) e, successivamente, dall’art. 34 del Codice degli appalti (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, Codice dei contratti pubblici) che ne ha resa obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti. L’articolo 34 citato dispone, in particolare, che le stazioni appaltanti debbano contribuire al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l'inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi adottati con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Con specifico riferimento all'acquisto di prodotti e servizi nei settori della ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari, è richiesto anche il rispetto di quanto specificamente previsto all'articolo 144 del codice che dispone che per i servizi di ristorazione la valutazione dell'offerta tecnica, in fase di aggiudicazione di un appalto, deve tenere conto, in particolare, degli aspetti relativi a fattori quali:

  • la qualità dei generi alimentari con particolare riferimento a quella di prodotti biologici, tipici e tradizionali, di quelli a denominazione protetta, nonché di quelli provenienti da sistemi di filiera corta e da operatori dell'agricoltura sociale;

  • la qualità della formazione degli operatori;

  • il rispetto delle disposizioni ambientali in materia di green economy;

  • il rispetto dei criteri ambientali minimi pertinenti di cui all'articolo 34 del codice degli appalti (cit).

I criteri ambientali minimi sono quindi tenuti in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l'applicazione del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

Ad oggi, sono stati adottati CAM per 17 categorie di forniture ed affidamenti (cfr. paragrafo 4).

 

2. CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL SERVIZIO DI GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO E LA FORNITURA DI PRODOTTI PER LA CURA DEL VERDE

Il nuovo decreto 10 marzo 2020 (Allegato 1) procede alla revisione del decreto 13 dicembre 2013 (con cui sono stati adottati i Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e per l'acquisto di ammendanti, piante ornamentali e impianti di irrigazione) al fine di adeguare la disciplina all'evoluzione della normativa intervenuta sulla protezione del capitale naturale e sul valore dei servizi ecosistemici ed in considerazione della necessità di adottare un approccio sistemico, affrontando la gestione del verde pubblico nell'ambito di una visione strategica del ruolo che lo stesso può avere per l'ambiente urbano e per la collettività.

In tale prospettiva, il decreto definisce i criteri ambientali minimi per i seguenti servizi e forniture:

A) servizio di progettazione di nuova area verde o riqualificazione di un’area già esistente

Il servizio comprende:

  • selezione delle specie vegetali adeguate alle caratteristiche pedoclimatiche regionali;

  • soluzioni di impianti che riducano il consumo delle risorse e l'emissione di CO2 e di arredo urbano che soddisfi criteri di sostenibilità;

  • individuazione delle migliori pratiche ambientali per la gestione del cantiere e programmazione e pianificazione delle attività di manutenzione post realizzazione dell'area verde;

    B) servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico

Il servizio comprende:

  • integrazione e aggiornamento del censimento del verde con informazioni e dati relativi al patrimonio arboreo oggetto dell'appalto;

  • elaborazione di un piano di manutenzione e gestione delle aree verdi oggetto di gara mirato a soddisfare le reali esigenze di intervento sul territorio e a condurre in modo sistematico ed organico le attività previste dal servizio;

  • valorizzazione del patrimonio verde attraverso l'adozione di tecniche, pratiche e prodotti efficaci e sostenibili per l'esecuzione di attività di manutenzione e cura del verde;

  • attuazione di iniziative di coinvolgimento e partecipazione della cittadinanza.

    C) fornitura di prodotti per la gestione del verde (materiale florovivaistico, prodotti fertilizzanti e impianti di irrigazione):

    La fornitura comprende:

  • specie vegetali appartenenti alla flora italiana, coerenti con le caratteristiche ecologiche del sito d'impianto, di stato e qualità tali da garantirne l'attecchimento e la sopravvivenza, coltivate con tecniche di difesa fitosanitaria integrata e con impianti d'irrigazione dotati di sistemi atti a ridurre i consumi idrici;

  • prodotti fertilizzanti contenenti sostanze naturali e ammendanti compostati misti o verdi conformi al decreto legislativo n. 75/2010;

  • impianti di irrigazione a ridotto consumo idrico.

Nel rinviare alla lettura dell’allegato del DM per i dettagli dei criteri definiti per ogni tipologia di servizio o fornitura, si segnala come il decreto sottolinei che, al fine di garantire l'approccio strategico di medio-lungo periodo, è essenziale che le stazioni appaltanti (in particolare le amministrazioni comunali), siano in possesso ed applichino concretamente strumenti di gestione del verde pubblico come il censimento del verde, il piano del verde, il regolamento del verde pubblico e privato ed il bilancio arboreo che rappresentano la base per una corretta gestione sostenibile del verde urbano. Sotto tale profilo, il decreto evidenzia come il censimento del verde, in particolare, rappresenti lo strumento fondamentale per la corretta pianificazione di nuove aree verdi, per la programmazione del servizio di manutenzione del verde, per la progettazione degli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente e per la stima degli investimenti economici necessari al mantenimento e potenziamento della funzionalità del patrimonio verde.

Il decreto richiede espressamente quindi, che l'amministrazione, qualora non ne sia ancora dotata, prima di procedere all'affidamento del servizio di gestione e manutenzione, debba prevedere la realizzazione di un censimento in modo da partire dalla valutazione del patrimonio pubblico esistente, del contesto e delle risorse presenti sul territorio e proseguire, poi, con la redazione del «Piano del verde», come strumento integrativo della pianificazione urbanistica generale, in modo da stabilire, in base alle priorità determinate dalle esigenze del territorio, gli obiettivi previsti in termini di miglioramento dei servizi ecosistemici,  interventi di sviluppo e valorizzazione del verde urbano e periurbano a lungo termine, risorse economiche da impegnare e modalità di monitoraggio degli obiettivi raggiunti e di coinvolgimento delle comunità locali.

 

3. CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE COLLETTIVA E FORNITURA DI DERRATE ALIMENTARI

Con il nuovo decreto del 10 marzo 2020 (Allegato 2) il Ministero dell’ambiente ha adottato i Criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari.

Il nuovo decreto - che si inserisce nell’ambito delle azioni previste dal Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione - procede alla revisione del decreto 25 luglio 2011, con il quale sono stati adottati i «Criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e per la fornitura di derrate alimentari», al fine di:

  • adeguare la disciplina alla normativa intervenuta negli ultimi anni in particolare sui requisiti di qualità dei prodotti alimentari e dei materiali in uso nella ristorazione collettiva;

  • perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di riduzione degli sprechi e della produzione di rifiuti;

  • premiare modelli produttivi e distributivi a basso impatto ambientale;

  • assicurare una sana alimentazione anche attraverso modalità più incisive di verifica sulla corretta esecuzione dei servizi e delle forniture.

I criteri ambientali (definiti in allegato 1) si applicano ai seguenti servizi e forniture:

A) servizio di ristorazione collettiva

  • ristorazione scolastica;

  • ristorazione per gli uffici, le università e le caserme;

  • ristorazione per le strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive.

La nozione di ristorazione collettiva include:

  • l'acquisto di alimenti e bevande;

  • la preparazione dei pasti con le derrate alimentari acquistate;

  • il trasporto e la somministrazione dei pasti;

  • la pulizia della sala mensa, dei locali del centro cottura e delle attrezzature e delle stoviglie utilizzate; 

  • la   gestione   delle eccedenze   alimentari   derivanti   dalla   preparazione   e   dalla somministrazione dei pasti

B) derrate alimentari

    La nozione di derrate alimentari include:

  • prodotti ortofrutticoli;

  • prodotti ittici;

  • latte e latticini;

  • carne e derivati;

  • uova e altri prodotti alimentari trasformati.

Nel rinviare alla lettura dell’allegato del DM per il dettaglio dei criteri definiti per le diverse tipologie di servizi e forniture, pare utile segnalare come il documento miri ad affrontare i diversi aspetti ambientali lungo  il  ciclo  di  vita  dei  servizi  di  ristorazione collettiva, dalla produzione delle derrate, alla loro  distribuzione, al  loro  confezionamento,  alla   preparazione   dei   pasti, allo smaltimento dei rifiuti generati, proponendo  soluzioni  migliorative dal punto di vista ambientale lungo tutto il processo.

    In estrema sintesi, i CAM proposti:

A) Sostengono modelli produttivi agricoli e di allevamento migliori sotto il profilo ambientale (ad esempio, modello biologico e da difesa integrata) al fine di non compromettere la fertilità dei suoli, di diminuire i consumi energetici e la dipendenza dalle fonti fossili, di assicurare la tutela ambientale e di ottenere materie prime più salubri per la somministrazione. Con specifico riferimento alle percentuali richieste di prodotti biologici, nel decreto viene chiarito che, prudenzialmente, in considerazione del  fatto  che  i  prodotti biologici vengono per lo più assorbiti dai mercati privati nazionali ed  esteri,  è stata stabilita una quota di prodotti biologici complessivamente inferiore rispetto a quanto previsto dai precedenti CAM adottati con decreto ministeriale del 25  luglio  del  2011 (che prevedevano il 40% in peso di prodotti biologici ed un ulteriore 20% in peso di ortofrutta da lotta integrata, indistintamente per tutti i compirti del servizio di ristorazione  collettiva  istituzionale).

Così, se per gli utenti in età pediatrica ed adolescenziale è stata fissata la soglia di almeno il 50% di prodotti biologici, nel settore sanitario ed assistenziale viene rimessa alla stazione appaltante la scelta delle quote minime di biologico da somministrare agli adulti.

B) Salvaguardano la biodiversità delle specie ittiche, da un lato imponendo la somministrazione di specie pescate in mare meno sovra sfruttate ed a rischio, dall'altro lato non ponendo particolari restrizioni alla somministrazione di pesce da allevamento.

C) Promuovono una dieta con minore consumo di proteine animali, laddove tecnicamente possibile (es. nelle mense per uffici, università e caserme).

D) Affrontano la questione delle eccedenze alimentari con criteri più incisivi rispetto ai CAM previgenti. 

E) Mirano alla prevenzione dei rifiuti e di altri impatti lungo il ciclo di vita del servizio, attraverso la previsione dell'uso delle stoviglie riutilizzabili e ove possibile, attraverso la riduzione del ricorso a prodotti prelavorati e di quinta gamma, alle monodosi ed ai prodotti con imballaggi non riciclabili.

F) Mirano alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti, in modo più incisivo rispetto ai CAM previgenti, privilegiando servizi meno «industrializzati», attraverso il criterio premiante della filiera corta ed imponendo l'efficienza energetica nel caso di acquisto di nuove attrezzature per i centri di cottura interni.

G) Mirano a sostenere economie locali e piccoli produttori, per quanto tecnicamente possibile, definendo criteri premianti dedicati contestualmente al KM 0 ed alla filiera corta.  Tale previsione è finalizzata alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti ed al contenimento del consumo di energia da fonti fossili determinati dal trasporto.

H) Affrontano con maggior rigore l'aspetto delle verifiche di conformità prevedendo metodi di verifica più efficaci e, in particolare, un flusso informativo tra l'aggiudicatario e la stazione appaltante sui prodotti che verranno somministrati di volta in volta, che consente un controllo più efficiente su base campionaria delle fatture d'acquisto e dei documenti di trasporto delle materie prime.

I) Prevedono azioni di comunicazione sulla qualificazione ambientale dei prodotti offerti per migliorare cultura e conoscenza.

 

4. I CAM ATTUALMENTE IN VIGORE (fonte: Ministero dell’ambiente)

Ad oggi, sono stati adottati CAM per le seguenti 17 categorie di forniture ed affidamenti:

  • ARREDI PER INTERNI

Fornitura e servizio di noleggio di arredi per interni

(approvato con DM 11 gennaio 2017, in G.U. n. 23 del 28 gennaio 2017)

  Decreto correttivo (DM 3 luglio 2019, in G.U. n. 167 del 18 luglio 2019)

  • ARREDO URBANO

Acquisto di articoli per l’arredo urbano

(approvato con DM 5 febbraio 2015, in G.U. n. 50 del 2 marzo 2015)

  • AUSILI PER L’INCONTINENZA

Forniture di ausili per l’incontinenza

(approvato con DM 24 dicembre 2015, in G.U. n. 16 del 21 gennaio 2016)

  • CALZATURE DA LAVORO E ACCESSORI IN PELLE

Forniture di calzature da lavoro non DPI e DPI, articoli e accessori in pelle

(approvato con DM 17 maggio 2018, in G.U. n. 125 del 31 maggio 2018)

  • CARTA

Acquisto di carta per copia e carta grafica

(approvato con DM 4 aprile 2013, in G.U. n. 102 del 3 maggio 2013)

  • CARTUCCE

Forniture di cartucce toner e cartucce a getto di inchiostro e per l’affidamento del servizio integrato di raccolta di cartucce esauste, preparazione per il riutilizzo e fornitura di cartucce di toner e a getto di inchiostro

(approvato con DM 17 ottobre 2019, in G.U. n. 261 del 7 novembre 2019)

  • EDILIZIA

Affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici

(approvato con DM 11 ottobre 2017, in G.U. Serie Generale n. 259 del 6 novembre 2017)

  • ILLUMINAZIONE PUBBLICA (fornitura e progettazione)

Acquisizione di sorgenti luminose per illuminazione pubblica, l’acquisizione di apparecchi per illuminazione pubblica, l’affidamento del servizio di progettazione di impianti per illuminazione pubblica

(approvato con DM 27 settembre 2017, in G.U. n 244 del 18 ottobre 2017)

  • ILLUMINAZIONE PUBBLICA (servizio)

Servizio di illuminazione pubblica

(approvato con DM 28 marzo 2018, in GU n. 98 del 28 aprile 2018)

  • ILLUMINAZIONE, RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO  PER EDIFICI

Affidamento servizi energetici per gli edifici, servizio di illuminazione e forza motrice, servizio di riscaldamento/raffrescamento

(approvato con DM 7 marzo 2012, in G.U. n.74 del 28 marzo 2012)

  • PULIZIA PER EDIFICI

Affidamento del servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene

(approvato con DM 24 maggio 2012, in G.U. n. 142 del 20 giugno 2012)

  • RIFIUTI URBANI

Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani

(approvato con DM 13 febbraio 2014, in G.U. n. 58 dell’11 marzo 2014)

  • RISTORAZIONE COLLETTIVA

Servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari

(approvato con DM 10 marzo 2020, in G.U. n.90 del 4 aprile 2020)

  • SANIFICAZIONE STRUTTURE SANITARIE

Affidamento del servizio di sanificazione per le strutture sanitarie e per la fornitura di prodotti detergenti

(approvato con DM 18 ottobre 2016, in G.U. n. 262 del 9 novembre 2016)

  • STAMPANTI

Affidamento del servizio di stampa gestita, affidamento del servizio di noleggio di stampanti e di apparecchiature multifunzione per ufficio e acquisto o il leasing di stampanti e di apparecchiature multifunzione per ufficio

(approvato con DM 17 ottobre 2019, in G.U. n. 261 del 7 novembre 2019)

  • TESSILI

Forniture di prodotti tessili

(approvato con DM 11 gennaio 2017, in G.U. n. 23 del 28 gennaio 2017)

  • VEICOLI

Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada

(approvato con DM 8 maggio 2012, in G.U. n. 129 del 5 giugno 2012)

• Decreto correttivo (DM 30 novembre 2012, in G.U. n. 290 del 13 dicembre 2012)

  • VERDE PUBBLICO

Servizio di gestione del verde pubblico e fornitura prodotti per la cura del verde

(approvato con DM 10 marzo 2020, in G.U. n.90 del 4 aprile 2020)

 

Per qualsiasi chiarimento o informazione è possibile rivolgersi a Maria Adele Prosperoni (ambiente@confcooperative.it), responsabile del Servizio.