Esame parlamentare del
DDL di Bilancio per il 2021
[Aggiornamento]
Quest’oggi il Governo ha posto la questione di fiducia sul disegno di legge Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 (AC. 2790-bis A). Il voto finale da parte della Camera dei deputati è previsto nella giornata di domenica 27.
Nelle more della definitiva approvazione e pubblicazione in G.U. – e rinviando per tutti gli approfondimenti alle prossime circolari del Dipartimento e delle Federazioni – ci preme segnalare da subito alcuni dei risultati conseguiti da Confcooperative e dall’Alleanza. Si tratta di misure specifiche per le società cooperative, che si auspica possano costituire l’inizio di un percorso di riscrittura di alcuni tra i principali istituti di riconoscimento della funzione sociale delle società cooperative.
Con questo spirito, aperto alla nuova stagione, evidenziamo anzitutto che il testo in approvazione accoglie la nostra proposta di una più efficiente fiscalità del ristorno imputato a capitale sociale, prevedendo la possibilità per le cooperative (è una facoltà e non un obbligo) di assoggettare i ristorni attribuiti ad aumento del capitale sociale alla ritenuta del 12,50 per cento a titolo d’imposta all’atto della loro attribuzione a capitale sociale (ciò in luogo del regime fiscale alternativo che prevede invece la sospensione d’imposta e la successiva tassazione ad aliquota ordinaria del 26 per cento in sede di liquidazione della quota). Peraltro, è stabilito che la nuova ritenuta del 12,50 per cento potrà essere applicata anche ai ristorni attribuiti ad aumento del capitale sociale anteriormente alla data di entrata in vigore della legge.
In secondo luogo registriamo l’accoglimento della proposta di rifinanziamento ed estensione del sistema di incentivi per il recupero delle aziende in crisi da parte di società cooperative costituite da lavoratori provenienti dalle medesime aziende (cd workers buyout). Tale sistema di incentivi viene significativamente esteso all’ipotesi di aziende i cui titolari intendano trasferirle ai lavoratori a prescindere dalla sussistenza di uno stato di crisi. Le nuove cooperative costituite dai lavoratori dovranno rispettare la condizione di prevalenza di cui all’articolo 2513 del codice civile soltanto a decorrere dal quinto anno successivo alla loro costituzione. Per la gestione degli interventi il Ministero dello sviluppo economico si avvarrà degli investitori istituzionali del movimento cooperativo (art. 111- octies, disp. att. c.c.).
Tra le altre disposizioni specificamente dedicate alle società cooperative (oltre all’accoglimento di alcune misure settoriali che saranno messe in evidenza nelle comunicazioni delle federazioni), si segnala la possibilità per la società finanziaria costituita in base alla ex-Legge Marcora (CFI) di svolgere, su incarico del Ministero dello sviluppo economico, attività di assistenza e consulenza alle citate iniziative di workers buyout. CFI potrà essere anche destinataria di fondi pubblici nazionali e regionali, nonché svolgere attività di promozione, di prestazione di servizi e di assistenza nella gestione di fondi aventi la finalità di sostenere l’occupazione attraverso la nascita e lo sviluppo di imprese cooperative di lavoro e sociali.
Quanto alle disposizioni di impatto più generale, fra le altre, si segnalano:
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l’accoglimento dell’istanza di rinvio della sugar tax (al 2022) e della plastic tax (al 1 luglio 2021), con l’auspicio di una loro integrale riscrittura che prevenga gli effetti irragionevolmente penalizzanti dell’attuale disciplina;
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l’estensione del sistema di agevolazioni cd superbonus al 30 giugno 2022 (al 31 dicembre per chi abbia pagato almeno il 60% del Sal);
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infine, la conferma e il rinnovo delle agevolazioni cd Transizione 4.0 (credito d’imposta per beni strumentali 4.0, credito d’imposta per ricerca e innovazione; credito d’imposta per la formazione 4.0) introdotte nell’ultima legge di bilancio su forte sollecitazione dell’Alleanza e di Agrinsieme;
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l’accoglimento di una proposta risalente del movimento consistente in un nuovo bonus aggregazione tra imprese (realizzate attraverso fusione, scissione o conferimento di azienda) che opera nella forma del diritto di trasformazione in credito d’imposta delle attività per imposte anticipate riferite alle perdite fiscali.
Questi risultati – purtroppo evidentemente insufficienti rispetto alla crisi epocale che sta investendo le imprese e le famiglie italiane – si confida rappresentino un primo, nuovo inizio, anche considerando il fatto che si tratta di misure “a regime” e non transitorie, che costituiranno un sostegno permanente per le cooperative.