Circolari

Circ. n. 49/2021

PNRR – Progetti Economia circolare DM 396 del 28 settembre 2021 DM 397 del 28 settembre 2021 DM 398 del 29 settembre 2021

Tra il 28 ed il 29 settembre u.s. sono stati pubblicati sul sito del Ministero della transizione

ecologica i decreti (ed il relativo avviso) firmati dal Ministro Roberto Cingolani finalizzati alla

realizzazione degli interventi per l’economia circolare previsti dalla Missione M2 – Componenti

1 e 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

In particolare:

- i decreti nn.396 e 397 del 28 settembre definiscono le modalità per l’assegnazione di

un miliardo e mezzo di euro stanziati per la realizzazione di nuovi impianti di gestione

dei rifiuti e l’ammodernamento degli impianti esistenti e 600 milioni di euro per la

realizzazione di progetti faro di economia circolare per filiere industriali strategiche.

I decreti definiscono i criteri di selezione dei progetti (Missione 2, Componente 1 del

PNRR);

- il decreto n.398 del 29 settembre contiene l’approvazione del piano operativo per il

sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione (Missione 2, Componente

4 del PNRR). Il decreto relativo all’approvazione del piano operativo per il sistema

avanzato e integrato di monitoraggio e previsione stanzia ben 500 milioni di euro per

dotare l’Italia di strumenti di monitoraggio e prevenzione tecnologicamente avanzati

a difesa del territorio e delle infrastrutture, evitando il conferimento illecito di rifiuti

e gli incendi ed ottimizzando la gestione delle emergenze.

2

Si analizza di seguito, in sintesi, il contenuto dei nuovi decreti, rinviando alla lettura dei

documenti allegati nella versione integrale.

1. DM 396 del 28 settembre 2021

A seguito dell’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da parte del

Consiglio ECOFIN, il Ministro dell'economia e delle finanze con decreto del 6 agosto 2021 ha

assegnato alle singole amministrazioni le risorse finanziarie previste per l’attuazione degli

interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il citato decreto assegna al Ministero della transizione ecologica (Tabella A)

1.500.000.000,00 euro per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e

l’ammodernamento di impianti esistenti (investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il decreto 396 del 28 settembre definisce, quindi, i criteri per la selezione dei progetti

relativi all’Investimento 1.1 proposti dai destinatari della misura, che risultano differenziati in

relazione alle diverse linee di intervento:

Linea d’Intervento A: miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta

differenziata dei rifiuti urbani (600.000.000 di euro);

Linea d’Intervento B: ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti di

trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata

(450.000.000 di euro);

Linea d’Intervento C: ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti innovativi di

trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali adsorbenti ad uso personale

(PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria ed i rifiuti tessili (450.000.000 di

euro).

Modalità assegnazione delle somme

Le risorse finanziarie previste per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e

l’ammodernamento di impianti esistenti, pari a 1.500.000.000,00 di euro, sono assegnate

mediante procedure di evidenza pubblica da avviarsi entro 15 giorni dall’entrata in vigore del

decreto con pubblicazione dei relativi avvisi sul sito istituzionale del Ministero della Transizione

Ecologica (MITE).

Saranno emanati dal MITE tre avvisi differenziati per ogni linea di intervento, come

sopra descritta.

Il 60% delle risorse, pari a 900 milioni di euro, è destinato alle Regioni del centro sud:

Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,

3

Sardegna. Per ciascuna Linea d’Intervento, pertanto, sono previsti due distinti plafond destinati,

rispettivamente, alle Regioni del centro sud e alle restanti Regioni, e pari, il primo, al 60% delle

risorse complessive previste per la rispettiva Linea d’Intervento e il secondo al 40% delle risorse

medesime.

Gli interventi oggetto delle proposte dovranno essere completati entro e non oltre il 30

giugno 2026.

Destinatari

I destinatari dell’avviso sono gli Enti di Governo d'Ambito Territoriale Ottimale (EGATO)

di cui al codice ambientale o, laddove questi non siano stati costituiti, i comuni.

I destinatari delle risorse potranno presentare la proposta di finanziamento degli

interventi, anche mediante i gestori incaricati del servizio rifiuti igiene urbana, da loro delegati.

Modalità di selezione

Sulla base dei criteri indicati nell’allegato 1 del decreto, per ogni tipologia di intervento,

le proposte saranno oggetto di selezione da parte di una Commissione da nominarsi con

successivo decreto ministeriale (3 membri nominati dal MITE, 6 membri in rappresentanza di

ISPRA ed ENEA, 4 membri indicati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, in

rappresentanza delle diverse aree geografiche e 2 membri in rappresentanza dell’Autorità di

Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA).

Contributi erogabili

Il contributo massimo erogabile per ciascuna proposta non potrà superare la somma

complessiva di:

- € 1.000.000,00 (un milione di euro) per la Linea d’Intervento A;

- € 40.000.000,00 (quaranta milioni di euro) per la Linea d’Intervento B;

- € 10.000.000,00 (dieci milioni di euro) per la Linea d’Intervento C.

***

2. DM 397 del 28 settembre 2021

Nell’ambito dell’Investimento 1.2, Missione 2, Componente 1 del PNRR, finalizzato a

potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento e riciclo, è previsto il

finanziamento di progetti “faro” di economia circolare che promuovono l’utilizzo di tecnologie

4

e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi, individuati nel Piano d'azione

europeo sull'economia circolare, quali: elettronica e ICT, carta e cartone, plastiche, tessili.

Saranno finanziati progetti che favoriranno, anche attraverso l’organizzazione in forma di

“distretti circolari”, una maggiore resilienza ed indipendenza del sistema produttivo nazionale,

contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di economia circolare, incremento

occupazionale ed impatto ambientale.

Modalità assegnazione delle somme

Le risorse finanziarie previste per l’attuazione degli interventi relativi all’Investimento 1.2,

Missione 2, Componente 1 del PNRR per la realizzazione di progetti “faro” di economia

circolare, pari a 600.000.000,00 Euro, sono assegnate mediante procedure di evidenza

pubblica da avviarsi entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto, con pubblicazione del

relativo avviso sul sito istituzionale del Ministero della Transizione Ecologica (MITE).

Verranno emanati dal MITE quattro avvisi aventi ad oggetto proposte per il

finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

- Linea d’intervento A: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti)

e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del

riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche c.d. RAEE comprese pale

di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici (150.000.000 di euro);

- Linea d’intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti)

e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del

riciclo dei rifiuti in carta e cartone (150.000.000 di euro);

- Linea d’intervento C: realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici

(attraverso riciclo meccanico, chimico, "Plastic Hubs"), compresi i rifiuti di plastica in

mare (marine litter) (150.000.000 di euro);

- Linea d’intervento D: infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili preconsumo

e post consumo, ammodernamento dell’impiantistica e realizzazione di nuovi

impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. “Textile Hubs” (150.000.000

di euro).

Il 60% delle risorse (360.000.000,00 milioni di euro), è destinato alle Regioni del centro

sud: Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria,

Sicilia, Sardegna. Per ciascuna Linea d’Intervento, pertanto, sono previsti due distinti plafond

destinati, rispettivamente, alle Regioni del centro sud e alle restanti Regioni, e pari, il primo, al

60% delle risorse complessive previste per la rispettiva Linea d’Intervento e il secondo al 40%

delle risorse medesime.

5

Destinatari

I destinatari delle risorse sono:

a) le imprese che esercitano in via prevalente le attività di cui all’articolo 2195, numeri 1) e 3)

del codice civile (vale a dire imprese che esercitano un'attività industriale diretta alla

produzione di beni o di servizi e imprese che esercitano un'attività di trasporto per terra, per

acqua o per aria), ivi comprese le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla legge 8

agosto 1985, n. 443 1;

b) le imprese che esercitano in via prevalente le attività ausiliarie di cui all’articolo 2195, numero

5), del codice civile, in favore delle imprese di cui alla lettera a).

Modalità di selezione

Le proposte saranno oggetto di selezione e valutazione da parte di una Commissione da

nominarsi con decreto ministeriale, composta da 3 membri nominati dal MITE, 6 membri in

rappresentanza di ISPRA ed ENEA, 4 membri indicati dalla Conferenza delle Regioni e delle

Province Autonome, in rappresentanza delle diverse aree geografiche: Nord, Centro, Sud e Isole

e 2 membri in rappresentanza dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente

(ARERA).

Gli interventi oggetto delle proposte dovranno essere ultimati e collaudati entro e non oltre il

30 giugno 2026

Criteri di ammissibilità della proposta

Saranno ammissibili unicamente le proposte che dimostrano di soddisfare

contemporaneamente le seguenti condizioni:

gli interventi oggetto delle proposte dovranno essere ultimati e collaudati entro e non

oltre il 30 giugno 2026;

non devono avere ottenuto un finanziamento a valere su fondi strutturali di

investimento europeo;

1 Art. 2195 del codice civile (Imprenditori soggetti a registrazione).

Sono soggetti all'obbligo dell'iscrizione nel registro delle imprese gli imprenditori che esercitano:

1) un'attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi;

2) un'attività intermediaria nella circolazione dei beni;

3) un'attività di trasporto per terra, per acqua o per aria;

4) un'attività bancaria o assicurativa;

5) altre attività ausiliarie delle precedenti.

Le disposizioni della legge che fanno riferimento alle attività e alle imprese commerciali si applicano, se non risulta

diversamente, a tutte le attività indicate in questo articolo e alle imprese che le esercitano.

6

gli interventi non devono ledere il principio di “non arrecare un danno significativo”

(principio DNSH) contro l’ambiente (sancito dall’articolo 17 del Regolamento (UE)

2020/852);

devono essere coerenti con gli strumenti di pianificazione previsti dal codice ambientale

e devono rispettare le condizioni di cui all’articolo 47, paragrafi da 1 a 6 del Regolamento

(UE) n. 651/2014 2, nella misura in cui sono finalizzati alla gestione dei rifiuti prodotti da

altre imprese.

Non sono in ogni caso ammissibili al finanziamento gli interventi che hanno ad oggetto

investimenti in discariche, in impianti di Trattamento Meccanico Biologico/Trattamento

Meccanico (TMB, TBM, TM, STIR, ecc.) o inceneritori o combustibili derivati da rifiuti, nel

rispetto del principio DNSH anzi richiamato o l’acquisto di veicoli per la raccolta dei rifiuti.

3. DM 398 del 29 settembre 2021

Il DM n.398 del 29 settembre ha lo scopo di individuare le azioni necessarie per la

realizzazione di un Sistema Avanzato ed Integrato di Monitoraggio e Previsione ed in particolare

sulla fase iniziale di “progettazione preliminare” svolta dal MITE, con il supporto del

Dipartimento della Protezione Civile e in coordinamento con altri Ministeri, così come riportato

nel documento PNRR nazionale.

Nel rispetto delle previsioni comunitarie, occorre garantire l’approvazione di un Piano

Operativo, e un successivo Bando di Gara per la realizzazione del nuovo “Centro” al servizio del

territorio entro la fine del 2021 che dovrebbe portare all’inizio della fase operativa di utilizzo

entro la metà del 2024.

2 Articolo 47 del Reg. (CE) 17 giugno 2014 n. 651/2014/UE, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in

applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato Articolo 47 Aiuti agli investimenti per il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti:

1. Gli aiuti agli investimenti per il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti sono compatibili con il mercato interno ai sensi dell'articolo 107, paragrafo

3, del trattato e sono esentati dall'obbligo di notifica di cui all'articolo 108, paragrafo 3, del trattato purché soddisfino le condizioni di cui al

presente articolo e al capo I.

2. Gli aiuti agli investimenti sono concessi per il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti prodotti da altre imprese.

3. I materiali riciclati o riutilizzati sarebbero altrimenti eliminati o trattati secondo un approccio meno rispettoso dell'ambiente. Gli aiuti alle

operazioni di recupero dei rifiuti diverse dal riciclaggio non sono oggetto di un'esenzione per categoria a norma del presente articolo.

4. Gli aiuti non esentano indirettamente gli inquinatori dagli oneri che incomberebbero loro in forza della normativa dell'Unione o da oneri che

andrebbero considerati come normali costi di un'impresa.

5. Gli investimenti non si limitano ad accrescere la domanda di materiali da riciclare senza potenziare la raccolta dei medesimi.

6. Gli investimenti vanno al di là dello «stato dell'arte».

7. I costi ammissibili corrispondono ai costi d'investimento supplementari necessari per realizzare un investimento che conduca ad attività di

riciclaggio o riutilizzo rispetto a un processo tradizionale di attività di riutilizzo e di riciclaggio di analoga capacità che verrebbe realizzato in

assenza di aiuti.

8. L'intensità di aiuto non supera il 35% dei costi ammissibili. L'intensità di aiuto può essere aumentata di 20 punti percentuali per gli aiuti

concessi alle piccole imprese e di 10 punti percentuali per gli aiuti concessi alle medie imprese.

9. L'intensità di aiuto può essere aumentata di 15 punti percentuali per investimenti effettuati in zone assistite che soddisfano le condizioni di

cui all'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del trattato e di 5 punti percentuali per investimenti effettuati in zone assistite che soddisfano le

condizioni dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato.

10. Non sono esclusi dall'obbligo di notifica ai sensi del presente articolo gli aiuti agli investimenti relativi al riciclaggio e al riutilizzo dei rifiuti

propri del beneficiario.

7

Più in dettaglio, a seguito dell’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da

parte del Consiglio ECOFIN, il Ministro dell'economia e delle finanze con decreto del 6 agosto

2021 ha assegnato alle singole amministrazioni le risorse finanziarie previste per l’attuazione

degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il citato Decreto assegna al Ministero della transizione ecologica 500.000.000,00 euro per

la realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione, nell’ambito

dell’Investimento 1.1, Missione 2, Componente 4, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

(PNRR), il cui scopo è quello di monitorare e prevedere i rischi naturali ed indotti sul territorio

italiano, sfruttando le conoscenze e le tecnologie esistenti ed all'avanguardia, al fine di garantire

l’elaborazione e l’attuazione di piani di prevenzione e resilienza adeguati per il territorio e le

infrastrutture, a difesa e protezione delle risorse nazionali esistenti e future.

L’obiettivo dell’Investimento 1.1. è quello di sviluppare un sistema di

sorveglianza/monitoraggio integrato, a lungo termine, per mettere in atto sia misure preventive

(manutenzione programmata del territorio e manutenzione/ammodernamento delle

infrastrutture), sia interventi mirati a prevenire l’illecito conferimento di rifiuti, gli incendi e a

ottimizzare l'uso delle risorse e la gestione delle emergenze.

Il decreto in esame, quindi, definisce il Piano operativo per l’attuazione del sistema di

monitoraggio integrato.

Si segnala che per qualsiasi chiarimento o informazione è possibile rivolgersi a Maria

Adele Prosperoni (prosperoni.m@confcooperative.it), Capo Servizio Ambiente ed Energia.

Documenti da scaricare