Nella Gazzetta
ufficiale del 24 dicembre 2020 è stata pubblicata la legge di conversione del
cd DL Ristori (decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137) che contiene alcune
disposizioni di interesse per il settore ambientale e dell’energia.
Nel rinviare alla lettura
delle norme di interesse (in Allegato1), si riportano di seguito le principali
novità.
Nell’ambito della
disciplina in materia di Superbonus 110, l’articolo 17 – ter del decreto
legge in oggetto, come modificato dalla legge di conversione, prevede che gli
istituti di credito e gli altri intermediari finanziari debbano osservare le
disposizioni in materia di disciplina dell'equo compenso recata dalla legge
professionale forense (articolo 13-bis della legge 31 dicembre 2012, n. 247),
nei riguardi dei professionisti incaricati di prestazioni finalizzate
all'accesso ai benefici fiscali per la riqualificazione energetica degli
edifici (e alla connessa possibilità di opzione per lo sconto o cessione degli
stessi), iscritti ai relativi ordini o collegi professionali. In altre parole,
l'articolo in esame obbliga i soggetti destinatari della cessione dell'agevolazione
fiscale, ivi compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari
finanziari, ad applicare la normativa sull'equo compenso per le prestazioni
rese dai professionisti nei rapporti con i clienti diversi dai consumatori.
Sono inoltre dettate
specifiche disposizioni concernenti la vigilanza sul rispetto delle
disposizioni in esame.
-
Utilizzo dei materiali legnosi provenienti dalla manutenzione
dei corsi d'acqua - (articolo
31-duodecies)
L’articolo citato prevede che al fine di ridurre gli
oneri relativi alla manutenzione dei corsi d'acqua a carico degli enti
competenti e per la produzione di energia elettrica da biomassa, il materiale ed
i residui legnosi provenienti dalla manutenzione dei corsi d'acqua rispondono
ai criteri della tracciabilità e rintracciabilità di cui al decreto
ministeriale 2 marzo 2010 e sono considerati ''biomassa e biogas derivanti da
prodotti agricoli, di allevamento e forestali'', inclusi nella Tabella B del
medesimo decreto ministeriale.
Al riguardo, si ricorda che il decreto ministeriale
citato stabilisce i requisiti che qualificano la provenienza delle biomasse,
nonché le modalità con le quali è garantita la tracciabilità e la
rintracciabilità della biomassa, affinché la produzione di energia elettrica
mediante impianti alimentati da tale fonte possa essere incentivata mediante il
rilascio di certificati verdi, con l'applicazione del coefficiente
moltiplicativo k = 1,8, previsto dall'art. 1, comma 382-quater della legge 27
dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007). Il decreto ministeriale 2 marzo
2010 rappresenta, in particolare, il provvedimento di attuazione della citata legge
finanziaria 2007 sulla tracciabilità delle biomasse per la produzione di
energia elettrica che rinviava ad un decreto ministeriale la definizione delle modalità
con le quali gli operatori della filiera di produzione e distribuzione di
biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali,
ivi inclusi i sottoprodotti, sono tenuti a garantire la tracciabilità e la
rintracciabilità della filiera, al fine di poter accedere agli incentivi
previsti per tali fonti rinnovabili.
L’inserimento delle biomasse legnose derivanti dalla
manutenzione degli alvei nell’ambito della disciplina citata, quindi, risponde
all’obiettivo di garantire la riduzione degli oneri relativi alla manutenzione
dei corsi d'acqua a carico degli enti locali e degli altri enti competenti, contribuendo
- anche nell'ottica della economia circolare - ad alleviare di oneri eccessivi
agli enti competenti statali, regionali o locali. Fino ad ora, infatti,
l’attività di pulizia degli alvei dei fiumi e dei torrenti è risultata
rallentata anche in considerazione della difficoltà di individuare risorse
finanziarie per finanziare opere di bonifica. Sfruttando le opportunità offerte
dalla nuova norma, la compensazione dei costi delle attività inerenti alla
sistemazione dei corsi d'acqua potrebbe quindi avvenire attraverso la cessione
dei materiali legnosi estratti.
Tra i risultati attesi sotto il profilo ambientale,
quindi, ci sono il miglioramento della funzionalità idraulica dei fiumi e dei
torrenti, la prevenzione di fenomeni di esondazione e la riduzione del rischio
di alluvioni, in relazione a fenomeni alluvionali e di dissesto idrogeologico.
Per qualsiasi
chiarimento o informazione, è possibile rivolgersi a Maria Adele Prosperoni
(ambiente@confcooperative.it), Capo Servizio Ambiente ed Energia.