Con comunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 giugno 2022, il Ministero della Transizione ecologica ha dato notizia dell’avvenuta Approvazione del Programma nazionale di gestione dei rifiuti (pubblicato sul sito istituzionale all’indirizzo https://www.mite.gov.it/pagina/riforma-1-2-programma-nazionale-la-gestione-dei-rifiuti (il documento è scaricabile al seguente link: Riforma 1.2 - Programma nazionale per la gestione dei rifiuti | Ministero della Transizione Ecologica (mite.gov.it)
Il PNGR in sede di prima applicazione costituisce una delle riforme strutturali per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) 2, prevista nella relativa Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica, Componente 1 – Economia circolare e agricoltura sostenibile (M2C1), il cui ambito d’intervento è finalizzato a migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti ed il paradigma dell’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per la raccolta differenziata, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, colmando il divario tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud e realizzando progetti flagship altamente innovativi per filiere strategiche, quali rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), industria della carta e del cartone, tessile e riciclo meccanico e chimico delle plastiche.
Il Programma, approvato con decreto n. 257 del 24 giugno 2022, costituisce quindi uno strumento strategico di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione della gestione dei rifiuti. Tale strumento è previsto e definito dall’art. 198-bis del codice ambientale e, con un orizzonte temporale di sei anni (2022-2028), è preordinato a orientare le politiche pubbliche ed incentivare le iniziative private per lo sviluppo di un’economia sostenibile e circolare
Il Programma si pone come uno dei pilastri strategici e attuativi della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, insieme al Programma nazionale di Prevenzione dei rifiuti e ad altri strumenti di policy. Nello specifico, il PNGR, nel rispetto del riparto di competenze fra Stato e Regioni, non reca interventi o progetti puntuali. Compete, infatti, ai Piani regionali di gestione dei rifiuti la previsione degli interventi strutturali da realizzare e la individuazione dei criteri di ubicazione.
Si riportano di seguito alcuni elementi di interesse
OBIETTIVI GENERALI
Il PNGR presenta i seguenti obiettivi generali:
- Contribuire alla sostenibilità nell’uso delle risorse e ridurre i potenziali impatti ambientali negativi del ciclo dei rifiuti;
- Progressivo riequilibrio dei divari socio-economici, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti;
- Rafforzare la consapevolezza e i comportamenti virtuosi degli attori economici e dei cittadini per la riduzione e la valorizzazione dei rifiuti;
- Promuovere una gestione del ciclo dei rifiuti che contribuisca al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica.
Il PNGR è uno strumento di indirizzo e supporto della pianificazione regionale della gestione dei rifiuti. Tra le priorità viene indicata la necessità di superamento del gap impiantistico tra le regioni; questo obiettivo è funzionale a garantire su tutto il territorio nazionale una gestione integrata dei rifiuti, per rispettare gli obiettivi europei di riduzione dello smaltimento finale al minimo, come opzione ultima e residua. Verrà inoltre prestata attenzione al contrasto dei fenomeni di smaltimento illecito di rifiuti attraverso il monitoraggio del territorio.
MACRO-OBIETTIVI
Sono individuati i seguenti macro-obiettivi:
- Ridurre il divario di pianificazione e di dotazione impiantistica tra le diverse regioni, perseguendo il progressivo riequilibrio socio-economico e la razionalizzazione del sistema impiantistico e infrastrutturale secondo criteri di sostenibilità, efficienza, efficacia, ed economicità per corrispondere ai principi di autosufficienza e prossimità;
- Garantire il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti, tenendo conto anche dei regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR)
- Razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico e infrastrutturale attraverso una pianificazione regionale basata sulla completa tracciabilità dei rifiuti e sostenere la contestuale riduzione dei potenziali impatti ambientali, da valutare anche mediante l'adozione dell'analisi del ciclo di vita (LCA-Life Cycle Assessment) di sistemi integrati di gestione rifiuti;
- Garantire una dotazione impiantistica con elevati standard qualitativi di tipo gestionale e tecnologico, promuovendo una gestione del ciclo dei rifiuti che contribuisca in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica;
- Aumentare la conoscenza ambientale e migliorare i comportamenti ambientali (inclusa la tutela dei beni culturali e paesaggio) per quanto riguarda il tema di rifiuti e l'economia circolare.
FLUSSI DI RIFIUTI OMOGENEI STRATEGICI E AZIONI PER COLMARE I GAP
Sulla base degli esiti dell’attività di ricognizione effettuata sulla produzione dei rifiuti e sul sistema impiantistico presente a livello regionale, sono stati individuati i flussi di rifiuti strategici per assicurare che gli obiettivi del piano siano soddisfatti.
Sono stati individuati i seguenti flussi di rifiuti sui quali il PNGR e, conseguentemente la programmazione regionale, devono concentrarsi:
1. rifiuti urbani residui da raccolta differenziata
2. rifiuti provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani
3. scarti derivanti dai trattamenti:
a. delle frazioni secche da raccolta differenziata
b. del trattamento delle frazioni organiche
4. rifiuti organici
5. rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
6. rifiuti inerti da costruzione e demolizione
7. rifiuti tessili
8. rifiuti in plastica
9. rifiuti contenenti amianto
10. veicoli fuori uso
11. rifiuti sanitari a rischio infettivo
12. fanghi di depurazione delle acque reflue urbani
RIDUZIONE DEL DIVARIO TERRITORIALE
Gli obiettivi di riduzione del divario territoriale del Programma sono:
- entro il 31 dicembre 2023 la differenza tra la media nazionale e la regione con i peggiori risultati nella raccolta differenziata deve ridursi di 20 punti percentuali, considerando una base di partenza del 22,8% riferita all’anno 2019;
- entro il 31 dicembre 2024 la variazione tra la media della raccolta differenziata delle tre Regioni più virtuose e la stessa media delle tre Regioni meno virtuose deve ridursi del 20%, considerando una base di partenza di 27,6% riferita all’anno 2019.
CRITERI E LINEE STRATEGICHE PER L'ELABORAZIONE DEI PIANI REGIONALI
La pianificazione regionale della gestione dei rifiuti evidenzia modelli di governance diversi, in alcuni casi inefficienti, che determinano criticità gestionali difficili da superare. Obiettivo del PNGR è quello di indirizzare e supportare la pianificazione della gestione dei rifiuti per garantire: la rispondenza dei criteri di pianificazione agli obiettivi della normativa comunitaria, in ottica di prevenzione del contenzioso; l’efficienza, efficacia, sostenibilità, inclusa la tutela dei beni culturali e paesaggistici ed economicità dei sistemi di gestione in tutto il territorio nazionale, in coerenza con gli obiettivi di coesione territoriale.
PIANO NAZIONALE DI COMUNICAZIONE E CONOSCENZA AMBIENTALE IN TEMA DI RIFIUTI E DI ECONOMIA CIRCOLARE
Il Programma nazionale di gestione dei rifiuti contribuisce al processo di transizione verso un modello economico circolare e deve puntare a massimizzare l’utilizzo efficiente delle risorse, diffondendo la consapevolezza che il rifiuto non è più un qualcosa di cui ‘disfarsi’, ma una risorsa. Pertanto, la riduzione, il riutilizzo, la manutenzione dei prodotti, l’estensione del loro ciclo di vita, il recupero e il riciclo dei materiali, il concetto di prodotto come servizio “product as a service”, dovranno essere promossi in quanto indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Nel Piano sono indicati target di riferimento per la promozione della comunicazione ed è chiarito che l’economia circolare non è soltanto un modello che comporta vantaggi a livello ambientale, ma necessita di competenze, genera opportunità di lavoro inclusivo, crea nuove opportunità di business e rafforza l’impegno civile dei cittadini per raggiungere gli obiettivi climatici e di sostenibilità.
È inoltre chiarita l’importanza della diffusione della conoscenza, in base ai target, dei vari aspetti che sono necessari per comprendere le necessità impiantistiche a scala territoriale o gestire il ciclo dei rifiuti in maniera sostenibile.