Circolari

Circ. n. 38/2020

Strategia nazionale idrogeno – Consultazione (scadenza 21 dicembre)

 

 

Il Ministero dello sviluppo economico ha recentemente pubblicato le “Linee guida per la strategia nazionale sull’idrogeno” (in Allegato 1), finalizzate all’individuazione dei settori nei quali questo vettore energetico può dimostrarsi competitivo entro breve tempo, ma anche alla verifica delle aree d’intervento ritenute più idonee al suo sviluppo.

Il documento pubblicato costituisce un’introduzione finalizzata ad inquadrare la discussione che porterà a una dettagliata Strategia Italiana per l’Idrogeno, pubblicata all’inizio del prossimo anno. A tal fine, è stata avviata una apposita consultazione sul documento delle linee guida, che si concluderà il prossimo 21 dicembre. Per tutti i soggetti interessati, è possibile partecipare inviando specifiche osservazioni all’indirizzo e-mail consultazione.idrogeno@mise.gov.it.

Più nel dettaglio, l’obiettivo del documento oggetto della consultazione è quello di esporre la visione del Governo italiano sul ruolo che l’idrogeno può occupare nel percorso nazionale di decarbonizzazione, in conformità al Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), alla più ampia agenda ambientale dell’Unione Europea ed alla Strategia per l’Idrogeno dell’UE pubblicata di recente, nell’ambito della Strategia a Lungo Termine per una completa decarbonizzazione nel 2050 (la cui pubblicazione è attesa mei prossimi mesi).

Si stima che l’idrogeno possa coprire quasi un quarto di tutta la domanda energetica nazionale entro il 2050, trovando segmenti di domanda particolarmente interessanti nel trasporto, nel riscaldamento degli edifici oltre ad alcune applicazioni industriali.

Il PNIEC, come noto, delinea il ruolo dell’idrogeno nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione ed identifica il potenziale impiego dell’idrogeno in diversi settori energetici: il settore dei trasporti, ad esempio, con camion e treni a celle a combustibile (con un obiettivo di penetrazione di carburanti rinnovabili nei trasporti pari all’1%), e la gestione dell’overgeneration elettrica, con applicazioni di stoccaggio basate sull’idrogeno.

In tale contesto, è previsto lo sviluppo di un quadro normativo nazionale per l’impiego dell’idrogeno lungo tutta la catena del valore, con particolare attenzione alla sicurezza e alle responsabilità collegate. Inoltre, dovrebbe essere intrapresa la creazione di un programma nazionale di ricerca e sviluppo per occuparsi delle aree prioritarie come lo sviluppo di elettrolizzatori e della tecnologia a celle a combustibile.

Nel rinviare alla lettura del documento in allegato, in cui sono delineate le varie possibili applicazioni, sembra utile richiamare alcuni elementi di interesse, legati, in particolare alla individuazione delle fonti di finanziamento necessarie al fine di avviare l’economia dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio in Italia e soddisfare l’obiettivo di domanda di penetrazione (cfr. capitolo VII). Al riguardo, si stima che saranno necessari fino a 10 miliardi di euro di investimenti tra il 2020 e il 2030 (a cui vanno aggiunti gli investimenti per la diffusione delle rinnovabili).

Occorre infatti considerare che, ad oggi, l’idrogeno a basse emissioni di carbonio ha un costo di produzione molto più alto rispetto alle tecnologie ad alte emissioni in uso. Per questi motivi, sia a livello europeo che nazionale è maturata la consapevolezza della necessità di sostenere lo sviluppo del settore con finanziamenti pubblici.

Una delle risorse più importanti viene individuata nel Next Generation EU, prevendendo che le applicazioni dell’idrogeno potrebbero trovare spazio in questi fondi insieme ad altre tecnologie di decarbonizzazione, grazie al contributo concreto che l’idrogeno può fornire sia agli obiettivi di riduzione delle emissioni, sia allo stimolo dell’innovazione.

Ulteriori risorse potranno essere concesse dal Innovation Fund e dal Piano Operativo Nazionale (PON) 2021-2027, per poi essere assegnate a livello locale coinvolgendo gli organi regionali competenti. Infine, le risorse dell’IPCEI (Important Projects of Common European Interest) potranno essere altrettanto utilizzate per supportare lo sviluppo industriale su larga scala dei progetti di idrogeno verde.

In Italia risultano già individuate alcune fonti nazionali per il periodo 2020-2021 che potrebbero essere investite in progetti riguardanti l’idrogeno verde, tra cui il Fondo crescita sostenibile (FRI). Si prevede anche che nei prossimi anni, tra il 2022 e il 2033, siano messi a disposizione ulteriori fondi (Ricerca Sistema Elettrico Nazionale, Fondo CleanTech, e Fondo Sviluppo e Coesione).