Come
noto, l’ISTAT elabora da alcuni anni l’indice inflattivo IPCA considerato, allo
stato, l’unico riferimento per il rinnovo dei CCNL.
Pertanto,
l’ISTAT con la comunicazione allegata
pubblicata sul suo sito rende disponibile:
-
la previsione dell’inflazione per il periodo 2015-2018;
-
la registrazione degli scostamenti tra inflazione reale e
inflazione programmata per gli anni passati (2011-2014).
Al fine di agevolare la
lettura dei dati ufficiali, nella tabella che segue abbiamo evidenziato i nuovi
tassi dell’inflazione programmata, lasciando tra parentesi le stime precedenti.
IPCA
al netto energetici importati (variazione
%)
|
2011
|
2012
|
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
2017
|
2018
|
Inflazione programmata
|
2,3
|
3,0
|
1,8
|
0,8
|
0,6 (1,3)
|
1,1
(1,5)
|
1,3
(1,6)
|
1,5
|
Inflazione reale
|
2,6
|
3,2
|
1,3
|
0,3
|
|
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|
Scostamento
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+0,3
|
+0,2
|
-0,5
|
-0,5
|
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Dai
dati messi a disposizione, è possibile evidenziare:
-
uno scostamento dell’inflazione reale del 2014 rispetto alla programmata
pari ad - 0,5% (0,3 a fronte dello 0,8 previsto un anno fa);
-
indicatori
previsionali per 2015, 2016 e 2017 significativamente inferiori a quelli
previsti dalla stima dell’anno scorso (nostra circolare
n. 32 del 3 giugno 2014 – prot. n. 2523).
Come
detto, si sottolinea che questi valori rappresentano - allo stato - gli unici
parametri validi cui rapportare gli aumenti economici dei CCNL.
Questo
anche per l’eventuale recupero degli scostamenti inflattivi reali registrati,
che portano negli ultimi anni – com’è evidente - differenziali negativi anziché
positivi.
Inoltre,
si segnala l’opportunità che tale dinamica risulti coerente con gli andamenti
specifici di ogni settore, nonché con le tendenze macro-economiche e del
mercato del lavoro.