Con decisione del Consiglio ECOFIN 8 dicembre 2023, è stata approvata una nuova versione del PNRR (reperibile al link https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-16051-2023-ADD-1/it/pdf) che comprende, tra l’altro, una nuova missione per l’integrazione delle misure del nuovo strumento RepowerEU (https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/ecofin/2023/12/08/).
Nel richiamare la Circolare Confederale, n.4312 del 14 dicembre u.s. per i profili di carattere generale e nell’allegare alcune slides sintetiche predisposte dal Ministero per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, si segnalano le principali novità della nuova missione Repower EU.
Al riguardo, si ricorda che nell’ambito dell’evoluzione del quadro normativo europeo in materia di procedure e requisiti per la modifica dei PNRR, con il Regolamento (UE) 2023/435 è stata prevista la possibilità per gli Stati membri di proporre modifiche dei propri Piani nazionali al fine di inserirvi un capitolo dedicato al conseguimento degli obiettivi del piano REPower EU, allo scopo di finanziare investimenti e riforme chiave, anche tramite le ulteriori quote di sovvenzioni stanziate a tal fine dall'Unione europea (20 miliardi complessivi), in linea con il Piano “Pronti per il 55%”. Tale pacchetto fissa l'obiettivo di realizzare una riduzione pari almeno al 55% delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050, coerentemente con il Green Deal europeo.
Tra gli obiettivi principali del piano REPower EU si segnalano l'aumento della resilienza, della sicurezza e della sostenibilità del sistema energetico dell'UE mediante la necessaria riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e la diversificazione dell'approvvigionamento energetico a livello dell'UE, anche potenziando la diffusione delle energie rinnovabili, l'efficienza energetica e la capacità di stoccaggio dell'energia.
La Commissione europea ha espresso una valutazione positiva del PNRR modificato, il quale, come anticipato, è stato approvato con Decisione di esecuzione del Consiglio dell'UE l'8 dicembre 2023.
LA NUOVA MISSIONE 7 – CAPITOLO REPOWER EU
I numeri del PNRR sono tutti aumentati: si passa da 6 a 7 missioni; da 197 a 216 misure; da 63 a 67 riforme; da 134 a 150 investimenti; da 527 a 614 traguardi e obiettivi.
Il capitolo dedicato al piano REPowerEU si compone di 5 riforme e 12 investimenti e mira a:
- contribuire ad aumentare la capacità interna di trasporto del gas al fine di superare le strozzature, diversificare le importazioni di energia e rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento
- promuovere la mobilità sostenibile riducendo le sovvenzioni dannose per l'ambiente e potenziando il parco ferroviario;
- contribuire a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, elettrificando il consumo delle famiglie e aumentando la resilienza della rete;
- aumentare l'efficienza energetica nel settore residenziale e in quello delle imprese, anche attraverso strumenti finanziari e regimi di incentivi mirati.
In questa prospettiva, le misure e gli investimenti previsti mirano a:
- rafforzare le reti di distribuzione e di trasmissione, comprese quelle del gas
- accelerare la produzione di energia rinnovabile
- ridurre la domanda di energia,
- aumentare l'efficienza energetica
- creare le competenze per la transizione verde nei settori pubblico e privato
- promuovere le catene del valore dell'idrogeno e delle energie rinnovabili attraverso misure che agevolino l'accesso al credito e ai crediti d'imposta
Questa componente risponde alle raccomandazioni specifiche rivolte all'Italia e mira in particolare ad accelerare il dispiegamento di capacità supplementari in materia di energie rinnovabili investendo in grandi progetti di interconnessione delle reti elettriche, migliorando la rete di trasmissione nazionale e semplificando le procedure di autorizzazione.
Si indicano, di seguito, le riforme e gli investimenti previsti.
- Riforma 1 - Semplificazione delle procedure autorizzative per le energie rinnovabili a livello centrale e locale
- Riforma 2 - Riduzione delle sovvenzioni dannose per l'ambiente
- Riforma 3 - Riduzione dei costi di connessione degli impianti per la produzione di biometano
- Riforma 4 - Mitigazione del rischio finanziario associato ai contratti PPA da fonti rinnovabili
- Riforma 5 - Piano Nuove Competenze Transizioni
Con riferimento alla Riforma 1 (Semplificazione delle procedure autorizzative per le energie rinnovabili a livello centrale e locale) si segnala come l'obiettivo di questa riforma sia quello di consolidare e semplificare il quadro normativo e le disposizioni vigenti che disciplinano la realizzazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
La riforma consiste nell'adozione di un Testo unico che raccolga, unisca e consolidi tutte le norme che disciplinano la realizzazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, sostituendo tutta la legislazione precedente in materia.
Con specifico riferimento alla riforma 2, è prevista l’adozione di un Testo unico recante disposizioni legislative e regolamentari che disciplinino, in particolare, i procedimenti amministrativi nel settore delle fonti energetiche rinnovabili. La riforma è indicata come funzionale a superare la complessità e l’incertezza dei processi autorizzativi che costituiscono oggi un impedimento ad un maggiore sfruttamento delle fonti rinnovabili. L’intervento normativo sarà affiancato da una piattaforma digitale per semplificare le interazioni tra imprese e amministrazioni coinvolte. Nel capitolo è prevista, quindi, una revisione dei sussidi ambientalmente dannosi a partire dal 2026.
Si segnala, ancora, la riforma 3 che prevede la riduzione dei costi di connessione degli impianti per la produzione di biometano L'obiettivo di questa riforma è facilitare l'inclusione del biometano nel sistema e nel mercato dell'energia e creare nuove capacità di produzione di biometano sostenibile in linea con la direttiva sulle energie rinnovabili, al fine di favorire la flessibilità e l'efficienza della rete del gas naturale agevolando la conversione al biometano. L'aumento della flessibilità e dell'efficienza dovrebbe contribuire alla decarbonizzazione del sistema energetico e all'indipendenza energetica.
Con riferimento ai 12 investimenti si segnalano:
- Investimento 1 - Misura rafforzata: Rafforzamento smart grid
- Investimento 2 - Misura rafforzata: Interventi su resilienza climatica delle reti
- Investimento 3 - Misura rafforzata: Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse
- Investimento 4 - Tyrrhenian link (tratto Est tra la Sicilia e la Campania - 514 km di cavi sottomarini punto-punto tra Eboli e Caracoli)
- Investimento 5 - SA.CO.I.3 (modernizzare infrastruttura di trasmissione dell'energia che collega la Sardegna al resto d'Italia, attraverso la Corsica)
- Investimento 6 - Progetti di interconnessione elettrica transfrontaliera tra Italia e paesi confinanti
- Investimento 7 - Rete di trasmissione intelligente
- Investimento 8 - Approvvigionamento sostenibile, circolare e sicuro delle materie prime critiche
- Investimento 9 - Misura rafforzata: Assistenza tecnica e rafforzamento delle capacità per l'attuazione del PNRR
- Investimento 10 - Progetti pilota sulle competenze "Crescere Green"
- Investimento 11 - Misura rafforzata: Potenziamento del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni a zero emissioni e servizio universale
- Investimento 12 - Sovvenzionamento dello sviluppo di una leadership internazionale, industriale e di ricerca e sviluppo nel campo degli autobus elettrici.
Si indicano, di seguito, alcuni dati di riferimento.
IL PIANO REPOWER EU: LA PROPOSTA AGOSTO 2023 (19 Interventi, di cui 4 scalue up PNRR)
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IL PIANO REPOWER EU DOPO LA VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE (17 interventi, 5 riforme)
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INVESTIMENTO 1 - RETI
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2.312 milioni di euro
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INVESTIMENTO 1 - RETI
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1.800 milioni di euro
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di cui Energia
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1.892 miliardi di euro
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di cui Energia
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1380 milioni di euro
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di cui GAS
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420 milioni di euro
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di cui GAS ( Centrale di Sulmona e Gasdotto Sestino-Minerbio; Centrale di Poggio Renatico)
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420 milioni di euro
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INVESTIMENTO 2 - TRANSIZIONE VERDE ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
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14.793 milioni di euro
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INVESTIMENTO 2 - TRANSIZIONE VERDE ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
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7.370 milioni di euro
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di cui Produzione rinnovabili
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533 milioni di euro
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di cui Produzione rinnovabili
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533 milioni di euro
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di cui Settore produttivo
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6.260 milioni di euro
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di cui Settore produttivo
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5537 milioni di euro
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di cui Patrimonio pubblico
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4.000 milioni di euro
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di cui Ecobonus sociali
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1.300 milioni di euro
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di cui Ecobonus sociali
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4.000 milioni di euro
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INVESTIMENTO 3 - FILIERE
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2.050 milioni di euro
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INVESTIMENTO 3 - FILIERE
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2.000 milioni di euro
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Totale riforme REPowerEU (6 progetti di riforma, di cui uno scale-up PNRR)
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100,75 milioni di euro
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Totale riforme REPowerEU (5 progetti di riforma, di cui uno scale-up PNRR)
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100,75 milioni di euro
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Totale REPowerEU
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19.225,75 milioni di euro
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Totale REPowerEU
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11.170 milioni di euro
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LA MISSIONE 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica
Le riforme e gli investimenti descritti nel capitolo Repower EU vanno collegati e letti in combinato con quelli definiti nell’ambito della Missione 2, Rivoluzione verde e transizione ecologica che si prefigge di colmare le lacune strutturali che ostacolano il raggiungimento di un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse, in linea con gli obiettivi del Piano d’azione per l’economia circolare varato dall’Unione europea.
La Missione è articolata in quattro componenti, ognuna delle quali, a sua volta, contiene una serie di investimenti e riforme
- COMPONENTE 1 (M2C1) - Agricoltura sostenibile ed economia circolare
Questa componente del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia riguarda investimenti e riforme relativi alla gestione dei rifiuti, all'economia circolare, al sostegno alle filiere agroalimentari e alla transizione ecologica. Tali riforme e investimenti sono integrati da riforme volte ad aumentare la concorrenza nella gestione dei rifiuti e nei servizi pubblici locali nell'ambito della componente della riforma del contesto imprenditoriale e a migliorare il consumo idrico per l'agricoltura.
- COMPONENTE 2 (M2C2) - Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
Questa componente riguarda investimenti e riforme a favore della transizione energetica. Comprende riforme volte ad agevolare l'autorizzazione di progetti incentrati sulle fonti di energia rinnovabile e investimenti nella catena di approvvigionamento delle energie rinnovabili, nell'idrogeno, negli impianti di biometano e nelle smart grid (reti intelligenti). Le riforme e gli investimenti indicati sono integrati da riforme finalizzate a rafforzare la concorrenza sul mercato dell'energia elettrica nel quadro della componente di riforma del contesto imprenditoriale.
Questa componente è dedicata inoltre agli investimenti e alle riforme nel settore della mobilità sostenibile. Include riforme volte ad agevolare l'autorizzazione di progetti di mobilità sostenibile e investimenti per la realizzazione di piste ciclabili e infrastrutture di trasporto rapido (metro, tram, autobus), nonché per l'acquisto di autobus, materiale rotabile e veicoli aeroportuali e antincendio a emissioni zero. A ciò si aggiungono riforme tese a porre fine alla regolamentazione dei prezzi della ricarica elettrica e aumentare la concorrenza per quanto concerne le concessioni dei punti di ricarica, le ferrovie regionali e il trasporto pubblico locale, che si inscrivono nell'ambito della componente di riforma del contesto imprenditoriale.
- COMPONENTE 3 (M2C3) - Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
Questa componente si articola in tre pilastri principali.
• Il primo pilastro consiste nell'introduzione di un incentivo temporaneo per la ristrutturazione energetica e antisismica degli immobili privati, mediante una detrazione fiscale dei costi sostenuti per gli interventi. Gli interventi ammissibili sono quelli che aumentano la prestazione energetica dell'abitazione di almeno due classi energetiche dell'attestato di prestazione energetica, ottenendo in media un miglioramento del consumo energetico superiore al 30 %.
• Il secondo pilastro di questa componente è il miglioramento dell'efficienza e della sicurezza delle scuole pubbliche e delle cittadelle giudiziarie.
• Il terzo è volto a stimolare la costruzione e l'espansione di reti di teleriscaldamento efficienti nelle aree urbane.
Vi sono inoltre numerose riforme per semplificare e accelerare l'esecuzione di progetti che mirano a migliorare l'efficienza energetica degli edifici. Ci si attende che questa componente contribuisca notevolmente al conseguimento degli obiettivi dell'Italia in materia di clima ed energia per il 2030, dal momento che il settore civile è responsabile di quasi la metà del consumo totale di energia in Italia. La maggior parte degli edifici è stata costruita prima dell'adozione dei criteri per il risparmio energetico e dell'entrata in vigore della legislazione corrispondente, per cui sussiste la diffusa necessità di efficientamento energetico e adattamento ai rischi sismici.
- COMPONENTE 4 (M2C4) - Tutela del territorio e della risorsa idrica
L'obiettivo di questa è affrontare una serie di carenze che si protraggono da tempo in materia di gestione delle risorse idriche e dei rischi idrogeologici in Italia e adottare una serie di misure volte a preservare la biodiversità.
Tale obiettivo deve essere conseguito attraverso una combinazione significativa ed equilibrata di riforme e investimenti nei vari filoni interessati. Sul versante delle riforme, la componente propone una serie di misure volte principalmente a migliorare l'efficienza nella gestione delle risorse idriche riducendo la frammentazione del settore, istituendo un'adeguata politica dei prezzi e introducendo una serie di incentivi per affrontare i problemi esistenti relativi alla gestione delle acque reflue.
Le riforme previste nell'ambito di questa componente comprendono anche una serie di misure volte a semplificare la concezione e l'attuazione di progetti relativi alle infrastrutture idriche e alla gestione e riduzione dei rischi idrologici. Gli investimenti associati a questa componente devono contribuire a mitigare e gestire più adeguatamente il rischio idrogeologico in Italia, sia dal punto di vista della prevenzione che dell'adattamento, e devono mirare a rendere più resilienti le infrastrutture connesse alle risorse idriche. Essi sono inoltre volti a migliorare in modo significativo la gestione delle risorse idriche attraverso una migliore gestione delle acque reflue e una riduzione significativa delle perdite idriche, anche nel settore agricolo. Gli investimenti devono rafforzare la digitalizzazione di tali settori, rendendoli più efficienti sotto il profilo energetico e in grado di adattarsi meglio ai cambiamenti climatici. La componente comprende anche una serie di misure volte a preservare la biodiversità e le aree verdi, in linea con la strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030.