Come già anticipato nelle precedenti comunicazioni del Dipartimento politico sindacale (cfr., da ultimo, circolare Servizio Legale n.22/2021), sul sito della presidenza del Consiglio è disponibile il testo finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza, dal titolo “Italia domani”, (https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR.pdf), trasmesso dal Governo italiano alla Commissione europea che provvederà a valutarne i contenuti nei prossimi due mesi.
Come noto, nel contesto del Piano, la transizione ecologica rappresenta uno degli assi strategici intorno ai quali si sviluppa il Piano.
Nel rinviare alla lettura del documento, sembra utile fornire alcune informazioni di sintesi sul Piano e sulle misure e gli interventi previsti nell’ambito della transizione ecologica.
CONTESTO DI RIFERIMENTO
Il pilastro della transizione verde discende direttamente dallo European Green Deal e dal doppio obiettivo dell’Ue di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55 per cento rispetto allo scenario del 1990 entro il 2030.
Il regolamento del NGEU prevede che un minimo del 37 per cento della spesa per investimenti e riforme programmata nei PNRR debba sostenere gli obiettivi climatici ed il Piani presentato attesta la spesa attorno al 40%. Inoltre, tutti gli investimenti e le riforme previste da tali piani devono rispettare il principio del "non arrecare danni significativi" all’ambiente.
Gli Stati membri sono quindi chiamati ad assicurare che i loro Piani contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi climatici, ambientali ed energetici adottati dall’Unione, specificando l'impatto delle riforme e degli investimenti previsti.
RISORSE DEL PIANO E ALLOCAZIONE A MISSIONI E COMPONENTI
Il Governo intende richiedere il massimo delle risorse RRF, pari a 191,5 miliardi di euro, divise in 68,9 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti.
Per la missione 2 (rivoluzione verde e transizione ecologica) sono previsti 59,47 miliardi di euro, a cui si aggiungono quelle rese disponibili dal REACT-EU, nonché quelle derivanti dalla programmazione nazionale aggiuntiva.
SEMPLIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DELLE NORMATIVE IN MATERIA AMBIENTALE
Tra gli obiettivi individuati dal Piano, nell’ambito delle riforme, è riconosciuto un ruolo centrale alla semplificazione delle norme in materia di procedimenti in materia ambientale e, in particolare, delle disposizioni concernenti la valutazione di impatto ambientale (“VIA”), sul presupposto che, seppure indispensabili, procedure di durata troppo lunga possono ostacolare la realizzazione di infrastrutture e di altri interventi sul territorio.
Nel Piano si prevede di sottoporre le opere previste dal PNRR ad una speciale VIA statale che assicuri una velocizzazione dei tempi di conclusione del procedimento, demandando a un’apposita Commissione lo svolgimento delle valutazioni in questione attraverso modalità accelerate (come già previsto per il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima - PNIEC 2030).
Inoltre, quanto al rapporto tra la VIA e gli altri strumenti autorizzatori ambientali, si prevede di ampliare l’operatività del Provvedimento Unico in materia Ambientale (“PUA”), il quale, sostituendo ogni altro atto, è destinato a diventare la disciplina ordinaria a livello regionale e statale. In questa prospettiva, si intende prevedere che tale provvedimento unico possa assorbire anche gli atti autorizzatori necessari per l’approvazione dei progetti di bonifica (come già previsto a livello regionale).
Con riferimento ai tempi di attuazione, è previsto che le misure urgenti siano adottate con decreto-legge da approvare entro maggio 2021, mentre per le misure a regime è previsto lo strumento della legge delega (da presentare entro il 31 dicembre 2021).
SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI EDILIZIA E URBANISTICA E DI INTERVENTI PER LA RIGENERAZIONE URBANA - SUPERBONUS
Tra le proposte di semplificazione normativa è inserito l’obiettivo di semplificazione della disciplina in materia di Superbonus, sul presupposto che l’attuazione delle disposizioni vigenti ha incontrato molti ostacoli connessi, tra l’altro, alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti. Obiettivo delle misure è quello di accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus. E’ previsto che le misure necessarie siano adottate con un provvedimento d’urgenza da approvare entro maggio 2021.
ELEMENTI DI SINTESI SULLA MISSIONE 2 “RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA”
La missione è articolata in 4 componenti: 1. Economia circolare e agricoltura sostenibile, 2. Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile, 3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, 4. Tutela del territorio e della risorsa idrica.
1. Economia circolare e agricoltura sostenibile
Il Piano si prefigge di perseguire un duplice percorso verso una piena sostenibilità ambientale. Da un lato, migliorare la gestione dei rifiuti e dell’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per la raccolta differenziata, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento rifiuti, colmando il divario tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud e realizzando progetti altamente innovativi. Dall’altro, sviluppare una filiera agricola/ alimentare smart e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale in una delle eccellenze italiane, tramite supply chain “verdi”.
Tra i diversi investimenti previsti, risulta interessante segnalare, tra gli altri, il progetto per le green communities che intende sostenere lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori rurali e di montagna che intendano sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono tra cui, in primo luogo, acqua, boschi e paesaggio, avviando un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane. Ciò verrà realizzato favorendo la nascita e la crescita di comunità locali, anche tra loro coordinate e/o associate (le Green communities), attraverso il supporto all’elaborazione, il finanziamento e la realizzazione di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.
Di seguito, una tabella di sintesi degli obiettivi e degli ambiti di intervento per la componente 1 “Economia circolare e agricoltura sostenibile”.
2. Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
Nella seconda componente sono previsti interventi, investimenti e riforme per raggiungere la progressiva decarbonizzazione di tutti i settori, per incrementare la penetrazione di rinnovabili, tramite soluzioni decentralizzate e utility scale (incluse quelle innovative ed offshore) e il rafforzamento delle reti.
Un particolare focus è riconosciuto sulla mobilità più sostenibile e sulla decarbonizzazione di alcuni segmenti industriali, includendo l’avvio dell’adozione di soluzioni basate sull’idrogeno (in linea con la EU Hydrogen Strategy).
Particolare rilievo è dato, inoltre, alle filiere produttive, con l’obiettivo di sviluppare una leadership internazionale industriale e di conoscenza nelle principali filiere della transizione, promuovendo lo sviluppo in Italia di supply chain competitive nei settori a maggior crescita, che consentano di ridurre la dipendenza da importazioni di tecnologie e rafforzando la ricerca e lo sviluppo nelle aree più innovative (fotovoltaico, idrolizzatori, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico, mezzi di trasporto).
Tra i diversi investimenti, si segnala la previsione del sostegno alla promozione di comunità energetiche e auto-consumo. L’investimento si concentra sul sostegno alle comunità energetiche e alle strutture collettive di autoproduzione e consentirà di estendere la sperimentazione già avviata con l’anticipato recepimento della Direttiva RED II ad una dimensione più significativa e di focalizzarsi sulle aree in cui si prevede il maggior impatto socio-territoriale.
Di seguito, una tabella di sintesi degli obiettivi e degli ambiti di intervento per la componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”.
3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
Attraverso la Componente 3, come già avviato dall’attuale misura “Superbonus”, si vuole rafforzare l’efficientamento energetico degli edifici, una delle leve più virtuose per la riduzione delle emissioni in un Paese come il nostro, che soffre di un parco edifici con oltre il 60 per cento dello stock superiore a 45 anni, sia negli edifici pubblici (es. scuole, cittadelle giudiziarie), sia negli edifici privati.
Vengono inoltre previsti interventi per la sicurezza del territorio, intesa come la mitigazione dei rischi idrogeologici (con interventi di prevenzione e di ripristino), la salvaguardia delle aree verde e della biodiversità (es. con interventi di forestazione urbana, digitalizzazione dei parchi, rinaturazione del Po), l’eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno, e la disponibilità di risorse idriche (es. infrastrutture idriche primarie, agrosistema irriguo, fognature e depurazione), aspetti fondamentali per assicurare la salute dei cittadini e, sotto il profilo economico, per attrarre investimenti.
Nel contesto della Componente 3 si segnala la prevista riforma per la semplificazione e accelerazione delle procedure per la realizzazione di interventi per l’efficientamento energetico e la proposta di investimento (investimento 2.1) specificatamente dedicata ad Ecobonus e Sismabonus fino al 110 per cento per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici, con una previsione di semplificazione burocratica e di estensione delle misura fino al 2023.
Di seguito, una tabella di sintesi degli obiettivi e degli ambiti di intervento per la componente 3 “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”.
4. Tutela del territorio e della risorsa idrica
La Componente 4 pone in campo azioni per rendere il Paese più resiliente ai cambiamenti climatici, proteggere la natura e le biodiversità, garantire la sicurezza e l’efficienza del sistema idrico.
Le misure messe in campo mirano al raggiungimento e superamento degli obiettivi definiti dal Piano nazionale energia e clima, per riflettere il nuovo livello di ambizione definito in ambito europeo, nonché al raggiungimento degli ulteriori target ambientali europei e nazionali (es. in materia di circolarità, agricoltura sostenibile e biodiversità in ambito Green Deal europeo). Sicuramente, la transizione ecologica non potrà avvenire in assenza di una altrettanto importante e complessa ‘transizione burocratica’, che includerà riforme fondamentali nei processi autorizzativi e nella governance per molti degli interventi delineati.
La Missione pone inoltre particolare attenzione affinchè la transizione avvenga in modo inclusivo ed equo, contribuendo alla riduzione del divario tra le regioni italiane, pianificando la formazione e l’adattamento delle competenze ed aumentando la consapevolezza su sfide e opportunità offerte dalla progressiva trasformazione del sistema.
Di seguito, una tabella di sintesi degli obiettivi e degli ambiti di intervento per la componente 4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica”.
Si segnala che per qualsiasi chiarimento o informazione è possibile rivolgersi a Maria Adele Prosperoni (prosperoni.m@confcooperative.it), Capo Servizio Ambiente ed Energia.