ll 6 luglio 2022 la sessione plenaria del Parlamento europeo, tenutasi a Strasburgo, ha ratificato il rapporto sul Piano d'azione dell'UE per l'economia sociale, redatto dal relatore Jordi Cañas (Renew Europe, ES) e già approvato dalla Commissione per l'occupazione e gli affari sociali, con 493 voti a favore, 75 contrari e 69 astensioni. La relazione costituisce un contributo fondamentale del Parlamento europeo al Piano d'azione per l'economia sociale (SEAP) lanciato dalla Commissione europea nel dicembre 2021.
Il documento definisce le priorità e le azioni chiave necessarie per rafforzare l'innovazione sociale, sostenere lo sviluppo dell'economia sociale e incrementare il suo potere di trasformazione sociale ed economica. Propone una serie di azioni per il periodo 2021-2030.
Il termine economia sociale si riferisce a quattro tipi principali di entità che forniscono beni e servizi ai loro membri o alla società: cooperative, società di mutuo soccorso, associazioni (compresi gli enti di beneficenza) e fondazioni.
L'economia sociale impiega circa 13,6 milioni di persone nell'UE, attive in oltre 2,8 milioni di enti e imprese, con un'occupazione retribuita che varia tra lo 0,6% e il 9,9% tra gli Stati membri (dati del 2017, relativi all'UE a 28).
Il testo sottolinea che l'economia sociale è dinamica e trasformativa, forza trainante del cambiamento e del futuro dell'Europa, contribuendo all'integrazione sociale e alla creazione di posti di lavoro di qualità.
Gli eurodeputati sottolineano che, per facilitare il suo sviluppo omogeneo in tutta l'UE, è necessario rafforzare i quadri giuridici e politici per l'economia sociale, fornendo anche indicazioni sull'accesso agli strumenti di sostegno disponibili nell'UE. In questo contesto, i deputati accolgono con favore l'impegno della Commissione a proporre una raccomandazione del Consiglio sullo sviluppo di condizioni quadro per l'economia sociale, da approvare nel 2023. La raccomandazione dovrebbe fornire una definizione giuridica di economia sociale valida per tutta l'UE, tenendo conto della diversità tra gli Stati membri.
Nella relazione approvata il Parlamento Europeo richiede in particolare:
- Una definizione comune di economia sociale a livello europeo, basata sui principi e sulle caratteristiche principali presentati nel Piano d'azione per l'economia sociale, nel quadro della raccomandazione del Consiglio sullo sviluppo di condizioni quadro per l'economia sociale che la Commissione europea sta attualmente preparando e che proporrà al Consiglio all'inizio del 2023.
- Il miglioramento dell'accesso ai finanziamenti e ai fondi dell'UE da parte delle imprese dell’economia sociale: utilizzare strumenti finanziari che propongano un approccio completo e adeguato alle esigenze specifiche delle imprese e delle organizzazioni dell'economia sociale, che dovrebbero essere ammissibili e promossi attraverso tutti i programmi dell'UE, come InvestEU, FSE+, FESR, Horizon Europe, CERV o il Programma per il mercato unico, tra gli altri. Inoltre, esorta gli Stati membri a utilizzare lo Strumento per la ripresa e la resilienza per investire in progetti di economia sociale che favoriscano transizioni verdi e digitali eque. Sostiene inoltre la proposta di istituire un regime di aiuti di Stato specifico per le imprese dell'economia sociale che impiegano prevalentemente individui in situazione di vulnerabilità, come le persone con disabilità e altri gruppi. Il PE seguirà da vicino iniziative come il EU Single Social Economy Gateway, una piattaforma online che dovrebbe essere operativa nel 2023 e che mira a migliorare l'accesso alle informazioni sui finanziamenti e sulle opportunità di sviluppo delle capacità dell'UE per le entità dell'economia sociale.
- Un maggiore coinvolgimento di donne e giovani nell'economia sociale, attraverso azioni volte a migliorarne la visibilità come modello datoriale e imprenditoriale, ma anche attraverso una formazione specifica come la Youth Entrepreneurship Policy Academy, l'ulteriore utilizzo delle opportunità di Erasmus Plus ed Erasmus per giovani imprenditori e l'integrazione in tutti i livelli di istruzione.
- Più innovazione, liberando il pieno potenziale dell'economia sociale per guidare transizioni verdi e digitali eque, fornendo soluzioni per lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, e una migliore raccolta di dati sul peso socioeconomico dell'economia sociale.
In riferimento più specificatamente alle cooperative nella relazione viene dedicato ampio spazio al fenomeno dei workers buy out e in particolare:
- sottolinea che la ripresa di un’attività imprenditoriale da parte dei lavoratori in forma cooperativa costituisce una importante soluzione per prevenire la perdita di posti di lavoro derivante da una ristrutturazione; accoglie con favore le iniziative esistenti negli Stati membri volte a fornire ai lavoratori interessati al rilevamento di un'impresa e alle cooperative che emergono da tali rilevamenti di lavoratori strutture di sostegno commerciale, tra cui consulenza legale, sostegno finanziario, assistenza nella preparazione di piani aziendali e fornitura dei dati necessari agli investitori esterni; incoraggia gli altri Stati membri a intraprendere iniziative simili e a includere questo tema nelle raccomandazioni del Consiglio per il 2023 onde sostenere ulteriormente tali iniziative a livello regionale e nazionale; pone in evidenza il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori, compresi i sindacati, nel sostenere le federazioni di cooperative che assistono i rilevamenti di lavoratori e nell'agire in sinergia con le stesse per aumentare le loro possibilità di successo;
- sottolinea la necessità che la Commissione continui a collaborare strettamente con gli Stati membri per individuare strumenti e soluzioni per rimuovere gli ostacoli e accelerare le procedure giuridiche per trasferire la proprietà di un'impresa ai dipendenti attraverso cooperative di lavoratori o altre forme di soggetti dell'economia sociale di proprietà dei lavoratori e chiede alla Commissione di istituire una piattaforma dell'UE per lo scambio delle migliori pratiche tra gli Stati membri, le autorità locali e regionali e le reti dell'economia sociale;
- sottolinea l'importanza di promuovere il modello cooperativo e i suoi principi di partecipazione dei lavoratori e democrazia; incoraggia gli Stati membri a creare un ambiente giuridico favorevole per la costituzione e il funzionamento delle cooperative, comprese le cooperative di lavoratori.
Inoltre, nella relazione del Parlamento Europeo viene sottolineato il ruolo che svolgono le cooperative nel settore energetico e nella transizione digitale:
- evidenzia il carattere distintivo delle cooperative dell'economia sociale nel campo delle energie rinnovabili, nell'ambito delle comunità energetiche, nel sistema energetico, in quanto promuovono pratiche di produzione e consumo di energia sostenibile, rafforzano la titolarità delle comunità e l'innovazione sociale, generano ampi vantaggi e possono essere utilizzate per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in località remote e su talune isole;
- auspica che le cooperative possano svolgere un ruolo nella democratizzazione del lavoro digitale, ad esempio creando piattaforme di lavoro di proprietà dei lavoratori.