Si fa seguito alla
Circolare P.E. n. 2424/RC del 17 luglio u.s. per fornire alcuni elementi di
maggiore dettaglio sul decreto del Ministro dello Sviluppo Economico in oggetto
indicato (allegato 1), con cui sono stati definiti i criteri, le condizioni e
le procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni dirette al
sostegno, nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile, di progetti di
ricerca e sviluppo finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle
risorse, al fine di favorire la transizione delle attività economiche verso un
modello di economia circolare, finalizzata alla riconversione produttiva
del tessuto industriale.
L’allegato 2 del
decreto precisa che “per economia circolare si intende un modello economico
in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto quanto
più a lungo possibile, e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo”.
Il decreto in
esame, quindi, attua le previsioni del cd “decreto Crescita” (decreto-legge
30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno
2019, n. 58, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la
risoluzione di specifiche situazioni di crisi”) che, in particolare
all’articolo 26, dispone la concessione
di agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la
riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare nella
forma del finanziamento agevolato a valere sulle risorse del Fondo rotativo
per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (articolo 1,
comma 354, della legge 30 dicembre 2004, n. 311), utilizzando le risorse
destinate, ai sensi dell’articolo 30 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, al sostegno
dei programmi e gli interventi destinatari del Fondo per la crescita
sostenibile di cui all’articolo 23 del medesimo decreto-legge, e nella
forma del contributo diretto alla spesa a valere sulle disponibilità per il 2020
del Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui all'articolo 1, comma 6,
della legge 27 dicembre 2013, 147.
Nel rinviare alla
lettura del decreto, si sintetizzano, di seguito, alcuni elementi di possibile
interesse e di inquadramento.
AMBITO OPERATIVO E RISORSE DISPONIBILI
Per la concessione
delle agevolazioni sono rese disponibili le seguenti risorse:
a) 100 milioni di euro per la concessione delle
agevolazioni nella forma del finanziamento agevolato a valere sulle risorse del
Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI);
b) 40 milioni di euro per la concessione delle
agevolazioni nella forma del contributo diretto alla spesa, a valere sulle
disponibilità per il 2020 del Fondo per la crescita sostenibile (FSC).
Potranno essere
rese disponibili per la concessione delle agevolazioni nell’ambito
dell’intervento agevolativo risorse aggiuntive:
a) con un incremento fino a 20 milioni di euro
da parte del Ministero, a valere sulle disponibilità del Fondo per la Crescita
Sostenibile, da destinare alla concessione di contributi diretti alla spesa;
b) con un incremento fino a 50 milioni di euro,
da destinare alla concessione di finanziamenti agevolati, a valere sulle
risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in
ricerca (FRI);
c) con un incremento, destinato alla concessione
dei contributi alla spesa, in ragione delle risorse rese disponibili dalle
regioni e dalle province autonome per il finanziamento dei progetti realizzati
nei territori di propria competenza, previo accordo delle amministrazioni co-finanziatrici
con il Ministero e previa disponibilità di risorse aggiuntive a valere sul Fondo
rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) da
destinare alla concessione di finanziamenti agevolati, ulteriori rispetto a
quelle di cui alla lettera b).
Una quota pari al
60 per cento delle risorse disponibili è riservata annualmente ai programmi
proposti da PMI e dalle reti di imprese. Nell’ambito della predetta riserva è
istituita una sotto-riserva pari al 25 per cento della stessa destinata alle
micro e piccole imprese.
SOGGETTI BENEFICIARI
Possono
beneficiare delle agevolazioni:
a) le imprese che esercitano in via prevalente
le attività di cui all’articolo 2195 del codice civile, numeri 1) e 3)
(attività industriale di produzione di beni e servizi e attività di trasporto),
ivi comprese le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla legge 8
agosto 1985, n. 443;
b) le imprese agro-industriali che svolgono
prevalentemente attività industriale;
c) le imprese che esercitano in via prevalente
le attività ausiliarie, in favore delle imprese di cui alle lettere a) e b);
d) i Centri di ricerca.
I soggetti indicati
possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro o con Organismi di
ricerca, previa indicazione del soggetto capofila.
Gli Organismi di
ricerca possono partecipare ai progetti realizzati congiuntamente e beneficiare
delle agevolazioni unicamente in qualità di co-proponenti.
I progetti
congiunti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del
contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a
titolo esemplificativo, il consorzio e l'accordo di partenariato.
Il contratto di
rete o le altre forme contrattuali di collaborazione devono configurare una
concreta collaborazione che sia stabile e coerente rispetto all’articolazione
delle attività, espressamente finalizzata alla realizzazione del progetto
proposto. In particolare, il contratto deve prevedere:
a) la suddivisione delle competenze, dei costi e
delle spese a carico di ciascun partecipante;
b) la definizione degli aspetti relativi alla
proprietà, all’utilizzo e alla diffusione dei risultati del progetto di ricerca
e sviluppo;
c) l’individuazione, nell’ambito dei soggetti,
del soggetto capofila, che agisce in veste di mandatario dei partecipanti,
attraverso il conferimento da parte dei medesimi, con atto pubblico o scrittura
privata autenticata, di un mandato collettivo con rappresentanza per tutti i
rapporti con il Ministero.
L’articolo 3 del
decreto elenca, quindi, i requisiti che devono sussistere alla data di
presentazione della domanda.
PROGETTI AMMISSIBILI E TECNOLOGIE ABILITANTI
I progetti
ammissibili alle agevolazioni devono prevedere attività di ricerca industriale
e sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro in relazione
all'obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla riconversione produttiva
delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti,
processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi
esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (elencate
in allegato 1), relative a:
a) innovazioni di prodotto e di processo in tema
di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei
rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un'ottica di economia circolare o a
«rifiuto zero» e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);
b) progettazione e sperimentazione prototipale
di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di
simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio
sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo
sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie
prime;
c) sistemi, strumenti e metodologie per lo
sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l'uso razionale e la sanificazione
dell'acqua;
d) strumenti tecnologici innovativi in grado di
aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;
e) sperimentazione di nuovi modelli di packaging
intelligente (smart packaging) che prevedano anche l'utilizzo di
materiali recuperati;
f) sistemi di selezione del materiale
multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di
materiali piccoli e leggeri.
Con riferimento
alle tecnologie abilitanti, in particolare, l’allegato 1 indica 7 categorie:
1. Tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (TIC)
1.1.
Tecnologie connesse a una nuova generazione di componenti e sistemi (ingegneria
dei componenti e sistemi integrati avanzati e intelligenti).
1.2.
Tecnologie connesse all’elaborazione di prossima generazione (sistemi e
tecnologie informatiche avanzate).
1.3.
Tecnologie connesse con l’internet del futuro relative a infrastrutture,
tecnologie e servizi.
1.4.
Tecnologie di contenuto e gestione dell’informazione (TIC per i contenuti e la
creatività digitali).
1.5.
Interfacce avanzate e robot (robotica e locali intelligenti).
1.6.
Tecnologie relative alla microelettronica, alla nanoelettronica e alla
fotonica.
2. Nanotecnologie
2.1
Nanomateriali, nanodispositivi e nanosistemi di prossima generazione.
2.2
Strumenti e piattaforme scientifici convalidati per la valutazione e gestione
dei rischi lungo tutto il ciclo di vita dei nanomateriali e dei nanosistemi.
2.3
Sviluppo della dimensione sociale delle nanotecnologie.
2.4
Sintesi e fabbricazione efficaci dei nanomateriali, dei loro componenti e dei
loro sistemi.
2.5
Tecnologie di supporto per lo sviluppo e l’immissione sul mercato di
nanomateriali e nanosistemi complessi (ad esempio: la caratterizzazione e
manipolazione della materia su scala nanometrica, la modellizzazione, la
progettazione su computer e l’ingegneria avanzata a livello atomico).
3. Materiali avanzati
3.1
Tecnologie connesse ai materiali funzionali, multifunzionali e strutturali (ad
esempio: materiali autoriparabili, materiali biocompatibili).
3.2
Sviluppo e trasformazione dei materiali, al fine di favorire un ampliamento di
scala efficiente e sostenibile volto a consentire la produzione industriale dei
futuri prodotti.
3.3
Tecnologie di gestione dei componenti dei materiali (ad esempio: tecniche e sistemi
nuovi e innovativi nel sistema del montaggio, dell’adesione, della separazione,
dell’assemblaggio, dell’autoassemblaggio e del disassemblaggio, della
decomposizione e dello smantellamento).
3.4
Tecnologie connesse ai materiali per un’industria sostenibile, in grado di
facilitare la produzione a basse emissioni di carbonio, il risparmio
energetico, nonché l’intensificazione dei processi, il riciclaggio, il
disinquinamento e l’utilizzo dei materiali ad elevato valore aggiunto
provenienti dai residui e dalla ricostruzione.
3.5
Tecnologie connesse ai materiali per le industrie creative, in grado di
favorire nuove opportunità commerciali, inclusa la conservazione dei materiali
con valore storico o culturale.
3.6
Metrologia, caratterizzazione, normalizzazione e controllo di qualità (ad
esempio: tecnologie quali la caratterizzazione, la valutazione non distruttiva
e la modellizzazione di tipo predittivo delle prestazioni in grado di
consentire progressi nella scienza e nell’ingegneria dei materiali).
3.7
Tecnologie connesse all’ottimizzazione dell’impiego di materiali, in grado di
favorire utilizzi alternativi dei materiali e strategie aziendali innovative.
4. Biotecnologie
4.1
Biotecnologie d’avanguardia (ad esempio: la biologia sintetica, la
bioinformatica e la biologia dei sistemi).
4.2
Tecnologie connesse a processi industriali basati sulla biotecnologia (ad
esempio: chimica, salute, industria mineraria, energia, pasta e carta, tessile,
amido, trasformazione alimentare), anche al fine di individuare, monitorare,
prevenire ed eliminare l’inquinamento.
4.3
Tecnologie di piattaforma innovative e competitive (ad esempio: genomica,
metagenomica, proteomica, strumenti molecolari, in grado di rafforzare la
leadership e il vantaggio competitivo in un’ampia gamma di settori economici).
5. Fabbricazione e trasformazione avanzate
5.1.
Tecnologie per le fabbriche del futuro, in grado di favorire incrementi di
produttività accompagnati da un minore utilizzo dei materiali e dell’energia,
da un minore inquinamento e da una minore produzione di rifiuti.
5.2.
Tecnologie per edifici efficienti sul piano energetico, tecnologie di
costruzione sostenibili in grado di favorire un maggior utilizzo di sistemi e
materiali efficienti sotto il profilo energetico negli edifici nuovi, rinnovati
e ristrutturati.
5.3.
Tecnologie sostenibili e a basse emissioni di carbonio in processi industriali
a elevata intensità energetica, in grado di favorire la competitività, il
miglioramento dell’efficienza delle risorse e dell’energia, la riduzione dell’impatto
ambientale delle industrie di trasformazione ad elevata intensità energetica
(ad esempio: l’industria chimica, della cellulosa e della carta, del vetro, dei
metalli non ferrosi e dell’acciaio).
6. Spazio
6.1.
Tecnologie spaziali in grado di favorire la competitività europea, la non
dipendenza e l’innovazione del settore spaziale e tecnologie connesse
all’innovazione di terra con base spaziale, come ad esempio l’utilizzo dei
sistemi di telerilevamento e dei dati di navigazione.
6.2.
Tecnologie spaziali avanzate e concetti operativi dall’idea alla dimostrazione
nello spazio (ad esempio: la navigazione e il telerilevamento, la protezione
dei dispositivi spaziali da minacce quali detriti spaziali ed eruzioni solari).
6.3.
Tecnologie in grado di favorire l’utilizzo dei dati spaziali, inerenti al
trattamento, alla convalida e alla standardizzazione dei dati provenienti dai
satelliti.
7. Tecnologie volte a realizzare i seguenti
obiettivi della priorità “Sfide per la società”
7.1
Migliorare la salute e il benessere della popolazione.
7.2
Migliorare la sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari e favorire lo
sviluppo di bio-industrie sostenibili e competitive.
7.3
Realizzare la transizione verso un sistema energetico affidabile, sostenibile e
competitivo.
7.4
Realizzare un sistema di trasporti intelligenti, ecologici e integrati.
7.5
Consentire la transizione verso un’economia verde grazie all’innovazione
ecocompatibile.
Sono, inoltre, ammissibili
al finanziamento progetti che presentino un elevato contenuto di innovazione
tecnologica e sostenibilità, realizzati nell’ambito delle tematiche rilevanti
per l’economia circolare che sono elencate nell’allegato n. 2.
Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, i progetti di
ricerca e sviluppo devono:
a) essere realizzati dai soggetti sopra indicati
nell’ambito di una o più delle proprie unità locali ubicate nel territorio
nazionale;
b) prevedere spese e costi ammissibili non
inferiori a euro 500.000 e non superiori a euro 2.000.000;
c) essere avviati successivamente alla
presentazione della domanda di agevolazioni e, comunque, pena la revoca, non
oltre 3 mesi dalla data del decreto di concessione;
d) avere una durata non inferiore a 12 mesi e
non superiore a 36 mesi, fatta salva la possibilità di richiedere proroga del
termine non superiore a 6 mesi;
e) qualora presentati congiuntamente da più
soggetti, prevedere che ciascun proponente sostenga costi e spese pari ad
almeno euro 250.000 nel caso di imprese, ovvero pari ad almeno il 10 per cento
dell’importo complessivo ammissibile del progetto nel caso di Organismi di
ricerca, fermo restando che il progetto nella sua interezza deve prevedere
spese e costi ammissibili non inferiori a euro 500.000.
Ai fini
dell’accesso alla riserva, tutti i soggetti che propongono un progetto di
ricerca e sviluppo in forma congiunta devono appartenere alla categoria delle
PMI, fatti salvi gli eventuali Organismi di ricerca, o devono realizzare il
progetto mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.
Con riferimento
alle agevolazioni, sono previsti:
-
Finanziamenti agevolati del FRI, per il 50% delle
spese e dei costi ammissibili di progetto
-
Contributi alla spesa, in misura delle seguenti
percentuali delle spese e dei costi ammissibili di progetto:
-
20% per le micro e piccole imprese, e per gli
organismi di ricerca
-
15% per le medie imprese;
-
10% per le grandi imprese.
PROCEDURA DI ACCESSO
Le agevolazioni
sono concesse sulla base di procedura valutativa con procedimento a sportello.
Il termine di
apertura e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazioni sono
definiti dal Ministero con successivo provvedimento del Direttore generale per
gli incentivi alle imprese, con il quale sono definiti gli schemi in base ai
quali deve essere presentata la domanda di ammissione alle agevolazioni
unitamente al piano di sviluppo e alla ulteriore documentazione utile allo
svolgimento dell’attività istruttoria. Con il medesimo provvedimento, in cui
sono recepite le ulteriori disponibilità di risorse, sono inoltre definiti le
modalità di svolgimento dell’attività istruttoria, le condizioni, i punteggi
massimi e le soglie minime per la valutazione delle domande, le modalità di
presentazione e di valutazione delle richieste di erogazione, i criteri di
dettaglio per la determinazione e la rendicontazione dei costi ammissibili, gli
oneri informativi a carico delle imprese e gli eventuali ulteriori elementi
utili a definire la corretta attuazione dell’intervento agevolativo.
CONTATTI MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO
Per
gli aggiornamenti si segnala la pagina web di riferimento del Ministero dello
sviluppo economico, https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/r-s-economia-circolare,
che indica, tra l’altro, l'indirizzo di posta elettronica a cui è possibile
inviare richieste di chiarimenti ed eventuali quesiti di natura
normativa: INFO_RS-FCS@mise.gov.it.
L’Ufficio
di riferimento competente è la Divisione VII della Direzione generale per gli
incentivi alle imprese del Ministero delle sviluppo economico (Divisione Interventi
per ricerca, innovazione e grandi progetti di investimento).
Per qualsiasi chiarimento
o informazione, oltre a quanto già indicato nella richiamata circolare P.E. n.
2424/RC del 17 luglio u.s., è possibile rivolgersi a Maria Adele Prosperoni (ambiente@confcooperative.it),
Capo Servizio Ambiente ed Energia.