Circolari

Circ. n. 19/2020

Decreto ministeriale 11 giugno 2020 -Progetti di ricerca e sviluppo per l’economia circolare

Si fa seguito alla Circolare P.E. n. 2424/RC del 17 luglio u.s. per fornire alcuni elementi di maggiore dettaglio sul decreto del Ministro dello Sviluppo Economico in oggetto indicato (allegato 1), con cui sono stati definiti i criteri, le condizioni e le procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni dirette al sostegno, nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile, di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse, al fine di favorire la transizione delle attività economiche verso un modello di economia circolare, finalizzata alla riconversione produttiva del tessuto industriale.

L’allegato 2 del decreto precisa che “per economia circolare si intende un modello economico in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto quanto più a lungo possibile, e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo”.

Il decreto in esame, quindi, attua le previsioni del cd “decreto Crescita” (decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”) che, in particolare all’articolo 26,  dispone la concessione di agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare nella forma del finanziamento agevolato a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (articolo 1, comma 354, della legge 30 dicembre 2004, n. 311), utilizzando le risorse destinate, ai sensi dell’articolo 30 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, al sostegno dei programmi e gli interventi destinatari del Fondo per la crescita sostenibile di cui all’articolo 23 del medesimo decreto-legge, e nella forma del contributo diretto alla spesa a valere sulle disponibilità per il 2020 del Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui all'articolo 1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, 147.

Nel rinviare alla lettura del decreto, si sintetizzano, di seguito, alcuni elementi di possibile interesse e di inquadramento.

 

AMBITO OPERATIVO E RISORSE DISPONIBILI

  • articolo 2

Per la concessione delle agevolazioni sono rese disponibili le seguenti risorse:

a)  100 milioni di euro per la concessione delle agevolazioni nella forma del finanziamento agevolato a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI);

b)  40 milioni di euro per la concessione delle agevolazioni nella forma del contributo diretto alla spesa, a valere sulle disponibilità per il 2020 del Fondo per la crescita sostenibile (FSC).

Potranno essere rese disponibili per la concessione delle agevolazioni nell’ambito dell’intervento agevolativo risorse aggiuntive:

a)  con un incremento fino a 20 milioni di euro da parte del Ministero, a valere sulle disponibilità del Fondo per la Crescita Sostenibile, da destinare alla concessione di contributi diretti alla spesa;

b)  con un incremento fino a 50 milioni di euro, da destinare alla concessione di finanziamenti agevolati, a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI);

c)  con un incremento, destinato alla concessione dei contributi alla spesa, in ragione delle risorse rese disponibili dalle regioni e dalle province autonome per il finanziamento dei progetti realizzati nei territori di propria competenza, previo accordo delle amministrazioni co-finanziatrici con il Ministero e previa disponibilità di risorse aggiuntive a valere sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) da destinare alla concessione di finanziamenti agevolati, ulteriori rispetto a quelle di cui alla lettera b).

Una quota pari al 60 per cento delle risorse disponibili è riservata annualmente ai programmi proposti da PMI e dalle reti di imprese. Nell’ambito della predetta riserva è istituita una sotto-riserva pari al 25 per cento della stessa destinata alle micro e piccole imprese.

 

SOGGETTI BENEFICIARI

  • articolo 3

Possono beneficiare delle agevolazioni:

a)  le imprese che esercitano in via prevalente le attività di cui all’articolo 2195 del codice civile, numeri 1) e 3) (attività industriale di produzione di beni e servizi e attività di trasporto), ivi comprese le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443;

b)  le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;

c)  le imprese che esercitano in via prevalente le attività ausiliarie, in favore delle imprese di cui alle lettere a) e b);

d)  i Centri di ricerca.

I soggetti indicati possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro o con Organismi di ricerca, previa indicazione del soggetto capofila.

Gli Organismi di ricerca possono partecipare ai progetti realizzati congiuntamente e beneficiare delle agevolazioni unicamente in qualità di co-proponenti.

I progetti congiunti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a titolo esemplificativo, il consorzio e l'accordo di partenariato.

Il contratto di rete o le altre forme contrattuali di collaborazione devono configurare una concreta collaborazione che sia stabile e coerente rispetto all’articolazione delle attività, espressamente finalizzata alla realizzazione del progetto proposto. In particolare, il contratto deve prevedere:

a)  la suddivisione delle competenze, dei costi e delle spese a carico di ciascun partecipante;

b)  la definizione degli aspetti relativi alla proprietà, all’utilizzo e alla diffusione dei risultati del progetto di ricerca e sviluppo;

c)  l’individuazione, nell’ambito dei soggetti, del soggetto capofila, che agisce in veste di mandatario dei partecipanti, attraverso il conferimento da parte dei medesimi, con atto pubblico o scrittura privata autenticata, di un mandato collettivo con rappresentanza per tutti i rapporti con il Ministero.

L’articolo 3 del decreto elenca, quindi, i requisiti che devono sussistere alla data di presentazione della domanda.

 

PROGETTI AMMISSIBILI E TECNOLOGIE ABILITANTI

  • articolo 4; allegati 1 e 2

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro in relazione all'obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (elencate in allegato 1), relative a:

a)  innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un'ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);

b)  progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;

c)  sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l'uso razionale e la sanificazione dell'acqua;

d)  strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;

e)  sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l'utilizzo di materiali recuperati;

f)  sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Con riferimento alle tecnologie abilitanti, in particolare, l’allegato 1 indica 7 categorie:

1. Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

1.1. Tecnologie connesse a una nuova generazione di componenti e sistemi (ingegneria dei componenti e sistemi integrati avanzati e intelligenti).

1.2. Tecnologie connesse all’elaborazione di prossima generazione (sistemi e tecnologie informatiche avanzate).

1.3. Tecnologie connesse con l’internet del futuro relative a infrastrutture, tecnologie e servizi.

1.4. Tecnologie di contenuto e gestione dell’informazione (TIC per i contenuti e la creatività digitali).

1.5. Interfacce avanzate e robot (robotica e locali intelligenti).

1.6. Tecnologie relative alla microelettronica, alla nanoelettronica e alla fotonica.

2. Nanotecnologie

2.1 Nanomateriali, nanodispositivi e nanosistemi di prossima generazione.

2.2 Strumenti e piattaforme scientifici convalidati per la valutazione e gestione dei rischi lungo tutto il ciclo di vita dei nanomateriali e dei nanosistemi.

2.3 Sviluppo della dimensione sociale delle nanotecnologie.

2.4 Sintesi e fabbricazione efficaci dei nanomateriali, dei loro componenti e dei loro sistemi.

2.5 Tecnologie di supporto per lo sviluppo e l’immissione sul mercato di nanomateriali e nanosistemi complessi (ad esempio: la caratterizzazione e manipolazione della materia su scala nanometrica, la modellizzazione, la progettazione su computer e l’ingegneria avanzata a livello atomico).

3. Materiali avanzati

3.1 Tecnologie connesse ai materiali funzionali, multifunzionali e strutturali (ad esempio: materiali autoriparabili, materiali biocompatibili).

3.2 Sviluppo e trasformazione dei materiali, al fine di favorire un ampliamento di scala efficiente e sostenibile volto a consentire la produzione industriale dei futuri prodotti.

3.3 Tecnologie di gestione dei componenti dei materiali (ad esempio: tecniche e sistemi nuovi e innovativi nel sistema del montaggio, dell’adesione, della separazione, dell’assemblaggio, dell’autoassemblaggio e del disassemblaggio, della decomposizione e dello smantellamento).

3.4 Tecnologie connesse ai materiali per un’industria sostenibile, in grado di facilitare la produzione a basse emissioni di carbonio, il risparmio energetico, nonché l’intensificazione dei processi, il riciclaggio, il disinquinamento e l’utilizzo dei materiali ad elevato valore aggiunto provenienti dai residui e dalla ricostruzione.

3.5 Tecnologie connesse ai materiali per le industrie creative, in grado di favorire nuove opportunità commerciali, inclusa la conservazione dei materiali con valore storico o culturale.

3.6 Metrologia, caratterizzazione, normalizzazione e controllo di qualità (ad esempio: tecnologie quali la caratterizzazione, la valutazione non distruttiva e la modellizzazione di tipo predittivo delle prestazioni in grado di consentire progressi nella scienza e nell’ingegneria dei materiali).

3.7 Tecnologie connesse all’ottimizzazione dell’impiego di materiali, in grado di favorire utilizzi alternativi dei materiali e strategie aziendali innovative.

4. Biotecnologie

4.1 Biotecnologie d’avanguardia (ad esempio: la biologia sintetica, la bioinformatica e la biologia dei sistemi).

4.2 Tecnologie connesse a processi industriali basati sulla biotecnologia (ad esempio: chimica, salute, industria mineraria, energia, pasta e carta, tessile, amido, trasformazione alimentare), anche al fine di individuare, monitorare, prevenire ed eliminare l’inquinamento.

4.3 Tecnologie di piattaforma innovative e competitive (ad esempio: genomica, metagenomica, proteomica, strumenti molecolari, in grado di rafforzare la leadership e il vantaggio competitivo in un’ampia gamma di settori economici).

5. Fabbricazione e trasformazione avanzate

5.1. Tecnologie per le fabbriche del futuro, in grado di favorire incrementi di produttività accompagnati da un minore utilizzo dei materiali e dell’energia, da un minore inquinamento e da una minore produzione di rifiuti.

5.2. Tecnologie per edifici efficienti sul piano energetico, tecnologie di costruzione sostenibili in grado di favorire un maggior utilizzo di sistemi e materiali efficienti sotto il profilo energetico negli edifici nuovi, rinnovati e ristrutturati.

5.3. Tecnologie sostenibili e a basse emissioni di carbonio in processi industriali a elevata intensità energetica, in grado di favorire la competitività, il miglioramento dell’efficienza delle risorse e dell’energia, la riduzione dell’impatto ambientale delle industrie di trasformazione ad elevata intensità energetica (ad esempio: l’industria chimica, della cellulosa e della carta, del vetro, dei metalli non ferrosi e dell’acciaio).

6. Spazio

6.1. Tecnologie spaziali in grado di favorire la competitività europea, la non dipendenza e l’innovazione del settore spaziale e tecnologie connesse all’innovazione di terra con base spaziale, come ad esempio l’utilizzo dei sistemi di telerilevamento e dei dati di navigazione.

6.2. Tecnologie spaziali avanzate e concetti operativi dall’idea alla dimostrazione nello spazio (ad esempio: la navigazione e il telerilevamento, la protezione dei dispositivi spaziali da minacce quali detriti spaziali ed eruzioni solari).

6.3. Tecnologie in grado di favorire l’utilizzo dei dati spaziali, inerenti al trattamento, alla convalida e alla standardizzazione dei dati provenienti dai satelliti.

7. Tecnologie volte a realizzare i seguenti obiettivi della priorità “Sfide per la società”

7.1 Migliorare la salute e il benessere della popolazione.

7.2 Migliorare la sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari e favorire lo sviluppo di bio-industrie sostenibili e competitive.

7.3 Realizzare la transizione verso un sistema energetico affidabile, sostenibile e competitivo.

7.4 Realizzare un sistema di trasporti intelligenti, ecologici e integrati.

7.5 Consentire la transizione verso un’economia verde grazie all’innovazione ecocompatibile.

Sono, inoltre, ammissibili al finanziamento progetti che presentino un elevato contenuto di innovazione tecnologica e sostenibilità, realizzati nell’ambito delle tematiche rilevanti per l’economia circolare che sono elencate nell’allegato n. 2.

Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, i progetti di ricerca e sviluppo devono:

a)  essere realizzati dai soggetti sopra indicati nell’ambito di una o più delle proprie unità locali ubicate nel territorio nazionale;

b)  prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 500.000 e non superiori a euro 2.000.000;

c)  essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni e, comunque, pena la revoca, non oltre 3 mesi dalla data del decreto di concessione;

d)  avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi, fatta salva la possibilità di richiedere proroga del termine non superiore a 6 mesi;

e)  qualora presentati congiuntamente da più soggetti, prevedere che ciascun proponente sostenga costi e spese pari ad almeno euro 250.000 nel caso di imprese, ovvero pari ad almeno il 10 per cento dell’importo complessivo ammissibile del progetto nel caso di Organismi di ricerca, fermo restando che il progetto nella sua interezza deve prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 500.000.

Ai fini dell’accesso alla riserva, tutti i soggetti che propongono un progetto di ricerca e sviluppo in forma congiunta devono appartenere alla categoria delle PMI, fatti salvi gli eventuali Organismi di ricerca, o devono realizzare il progetto mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.

Con riferimento alle agevolazioni, sono previsti:

  • Finanziamenti agevolati del FRI, per il 50% delle spese e dei costi ammissibili di progetto

  • Contributi alla spesa, in misura delle seguenti percentuali delle spese e dei costi ammissibili di progetto:

  • 20% per le micro e piccole imprese, e per gli organismi di ricerca

  • 15% per le medie imprese;

  • 10% per le grandi imprese.

 

PROCEDURA DI ACCESSO

  • articolo 7

Le agevolazioni sono concesse sulla base di procedura valutativa con procedimento a sportello.

Il termine di apertura e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazioni sono definiti dal Ministero con successivo provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese, con il quale sono definiti gli schemi in base ai quali deve essere presentata la domanda di ammissione alle agevolazioni unitamente al piano di sviluppo e alla ulteriore documentazione utile allo svolgimento dell’attività istruttoria. Con il medesimo provvedimento, in cui sono recepite le ulteriori disponibilità di risorse, sono inoltre definiti le modalità di svolgimento dell’attività istruttoria, le condizioni, i punteggi massimi e le soglie minime per la valutazione delle domande, le modalità di presentazione e di valutazione delle richieste di erogazione, i criteri di dettaglio per la determinazione e la rendicontazione dei costi ammissibili, gli oneri informativi a carico delle imprese e gli eventuali ulteriori elementi utili a definire la corretta attuazione dell’intervento agevolativo.

 

CONTATTI MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO

Per gli aggiornamenti si segnala la pagina web di riferimento del Ministero dello sviluppo economico, https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/r-s-economia-circolare, che indica, tra l’altro, l'indirizzo di posta elettronica a cui è possibile inviare richieste di chiarimenti ed eventuali quesiti di natura normativa: INFO_RS-FCS@mise.gov.it.

L’Ufficio di riferimento competente è la Divisione VII della Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero delle sviluppo economico (Divisione Interventi per ricerca, innovazione e grandi progetti di investimento).

 

 Per qualsiasi chiarimento o informazione, oltre a quanto già indicato nella richiamata circolare P.E. n. 2424/RC del 17 luglio u.s., è possibile rivolgersi a Maria Adele Prosperoni (ambiente@confcooperative.it), Capo Servizio Ambiente ed Energia.