Nella Gazzetta Ufficiale dell’11 febbraio u.s. è stato pubblicato l’avviso relativo al decreto 28 dicembre 2021 di approvazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI). I documenti di riferimento sono in allegato e reperibili al seguente link: https://unmig.mise.gov.it/index.php/it/informazioni/notizie-e-faq/it/198-notizie-stampa/2036196-approvato-il-piano-per-la-transizione-energetica-sostenibile-delle-aree-idonee-pitesai
Al riguardo, si ricorda che l’art. 11-ter, comma 1, decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, convertito con L. n. 12/19 rinvia ad con Decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’approvazione il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI), “al fine di individuare un quadro definito di riferimento delle aree ove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale, volto a valorizzare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle stesse”.
L’art. 11-ter citato prevedeva, tra l’altro una sospensione, fino all'adozione del Piano, dei procedimenti amministrativi per il conferimento di nuovi permessi di prospezione e di ricerca di idrocarburi, nonché dei permessi già in essere, sia per aree in terraferma che in mare, con conseguente interruzione delle relative attività. La sospensione non riguarda le istanze di concessione di coltivazione già presentate né le attività di coltivazione in essere.
Il decreto di approvazione consta di un solo articolo con il quale si dispone l’approvazione del Piano e dei relativi allegati.
Il Piano, corredato degli allegati, è accluso al testo del D.M.
PRINCIPALI CONTENUTI DEL PITESAI
Il Piano è finalizzato a individuare un quadro di riferimento delle aree, a terra e a mare, ove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, stabilendo quindi le “aree potenzialmente idonee” per dette eventuali attività future e definendo altresì la “compatibilità” delle attività esistenti con il territorio interessato, secondo valutazioni di sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle stesse.
Nel Piano si è proceduto all’individuazione dei criteri ambientali, sociali ed economici, in base ai quali stabilire se una determinata area sia potenzialmente o meno “idonea” all’effettuazione delle attività di ricerca e di successiva coltivazione di giacimenti di idrocarburi e/o “compatibile” alla prosecuzione delle attività minerarie già in essere.
L’applicazione dei nuovi criteri avrà pertanto ad oggetto sia le nuove istanze per lo svolgimento potenziale delle attività, sia la prosecuzione dei procedimenti amministrativi e delle attività minerarie che sono già in essere.
I criteri ambientali sono stati definiti sulla base delle caratteristiche territoriali e ambientali delle aree di studio individuate in base alla presenza di vincoli normativi, regimi di protezione e di tutela a vario titolo e di particolari sensibilità/vulnerabilità alle attività oggetto del PiTESAI.
I criteri sociali ed economici sono stati invece individuati considerando:
- l’obiettivo del PNIEC di prevedere ancora un utilizzo del gas nel medio periodo per la transizione energetica verso la decarbonizzazione al 2050;
- l’indirizzo generale di valorizzare le concessioni in stato di produttività, rispetto a quelle che invece versano in situazioni di cronica improduttività, agendo tempestivamente sulle concessioni che non hanno mai prodotto per un periodo ampio e sulle concessioni diventate improduttive di fatto (per un periodo maggiore di 5- 7 anni);
- una analisi Costi-Benefici per individuare caso per caso, sulla base di dati aggiornati forniti dal concessionario e delle migliori stime disponibili del valore della produzione, le concessioni vigenti in terraferma che a scadenza del titolo minerario risulta di interesse pubblico prorogare in virtù del loro impatto complessivo sostenibile in termini ambientali e socio-economici sul territorio, oppure per le quali dichiarare conclusa l’attività estrattiva e procedere con la dismissione degli impianti ed il ripristino ambientale dei luoghi.
Il Piano, che sarà soggetto inoltre ad una frequenza di revisione quinquennale, si compone di 4 capitoli e 3 allegati, più un’Appendice sull’attività di studio e ricerca effettuata.
1. Informazioni generali sul PITESAI
2. Elementi conoscitivi a supporto delle scelte
3. Determinazione delle aree idonee
4. Dismissione e rimessa in pristino dei luoghi da parte delle relative installazioni che abbiano cessato la loro attività: tempi e modi
Per la definizione delle “aree potenzialmente idonee”, ossia di quelle aree attualmente non interessate da attività, ma da considerare potenzialmente destinabili a nuove attività, sono stati valutati come prevalenti i criteri ambientali. Sono stati quindi considerati e descritti in dettaglio i vincoli ambientali assoluti, quali vincoli normativi che già prevedono restrizioni di vario tipo per le attività upstream, nonché i vincoli aggiuntivi di esclusione, quali vincoli di salvaguardia, tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale, territoriale ed economico, che precludono di fatto le specifiche attività operative di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nelle aree interessate ed infine i vincoli di attenzione/approfondimento da considerare nelle successive fasi valutative sito-specifiche, quali elementi che non determinano a priori la non idoneità dell’area, ma che per le loro caratteristiche ambientali dovranno essere adeguatamente considerati nelle successive fasi valutative sito-specifiche (tra cui le VINCA e le VIA del progetto nel sito specifico) che si renderanno necessarie prima di approvare l’effettuazione delle specifiche attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi.
Per la definizione delle aree ove consentire invece la prosecuzione dei procedimenti e/o delle attività di ricerca e di coltivazione già in essere, è stata effettuata un’analisi più complessa, integrata dei criteri ambientali e socio-economici, volta a determinare la compatibilità delle attività in parola con il contesto di riferimento. Sono stati quindi indicati e descritti i vari criteri socio-economici considerati ed in particolare, il potenziale minerario, la produttività delle attività minerarie già in essere, la metodologia di analisi Costi-Benefici (CBA),
La determinazione delle “aree idonee” alla prosecuzione di procedimenti amministrativi già avviati e di quelle, già oggi occupate da titoli minerari, che saranno dichiarate “compatibili” alla prosecuzione delle attività di ricerca o di coltivazione che sono già in essere, è stata effettuata tramite l’analisi integrata dei criteri ambientali e socio-economici.
Il Piano si pone dunque come un atto di indirizzo generale, al fine di guidare la gestione delle procedure, in particolare anche per agire sulle concessioni che non hanno mai prodotto per un periodo molto ampio, e sulle concessioni diventate improduttive di fatto (per un periodo maggiore di 5- 7 anni).
In estrema sintesi:
- i procedimenti relativi ad istanze di prospezione e ricerca potranno proseguire solo se riguardanti gas e solo se non eccessivamente datate, ossia solo se presentate dopo il 01 gennaio 2010, purché ricadenti in “aree potenzialmente idonee;
- i procedimenti relativi ad istanze di concessioni proseguono in “aree potenzialmente idonee”, o anche in “aree potenzialmente non idonee” purché in questo caso sia stato accertato un potenziale minerario esclusivamente di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a 150 MSmc ritenuta orientativamente, dal punto di vista economico, di pubblico interesse, per la prosecuzione dell’iter istruttorio finalizzato allo sviluppo del giacimento;
- i permessi di ricerca vigenti proseguono nelle attività, salvo quelli sospesi nel decorso temporale da più di 7 anni precedenti l’entrata in vigore della legge 12/2019, per motivi esclusivamente dipendenti da scelte del titolare del permesso, purché riguardanti solo la ricerca di gas e ricadenti, anche parzialmente, in “aree potenzialmente idonee”;
- le concessioni di coltivazione di idrocarburi in terraferma ed in mare proseguono se hanno infrastrutture in essere o già approvate in “aree potenzialmente idonee”, salvo quelle improduttive da più di 7 anni precedenti dall’adozione del Piano, per motivi dipendenti da scelte del concessionario;
- le concessioni in mare proseguono anche se hanno una o più infrastruttura in “aree potenzialmente non idonee”, salvo quelle improduttive da più di 5 anni precedenti dall’adozione del Piano, per motivi dipendenti da scelte del concessionario;
- le concessioni in terraferma proseguono anche se hanno una o più infrastruttura all’interno di “aree potenzialmente non idonee” purché siano produttive o improduttive da meno di 5 anni precedenti dall’adozione del Piano e che a seguito dell’analisi costi benefici ottengano un risultato per cui i costi della mancata proroga sono superiori ai benefici, restando in vigore e continuando a poter essere prorogate fino a quando l’analisi ne giustificherà la prosecuzione;
- le altre concessioni di coltivazione vigenti che, alla data di adozione del PiTESAI non saranno in una delle predette casistiche, resteranno in vigore fino alla scadenza - da intendersi come scadenza del titolo o della proroga anche in corso di rilascio - senza possibilità di eventuali ulteriori proroghe.
Si allegano, di seguito, le due mappe delle aree individuate come idonee e non idonee.
Per qualsiasi chiarimento o informazione è possibile rivolgersi a Maria Adele Prosperoni (prosperoni.m@confcooperative.it), Capo Servizio Ambiente ed Energia.