In occasione
della sessione plenaria del 13-16 settembre, il Parlamento Europeo ha adottato
una risoluzione in merito ai lavoratori delle piattaforme digitali.
Questa
risoluzione rappresenta il contributo del Parlamento Europeo in preparazione di
un'iniziativa legislativa volta a migliorare le condizioni di lavoro dei
lavoratori delle piattaforme che la Commissione Europea dovrebbe approvare
entro la fine di quest'anno, come annunciato nel Piano d'azione sul Pilastro
europeo dei diritti sociali.
A marzo 2020,
la Commissione Europea ha pubblicato una comunicazione su una nuova strategia
industriale per l'Europa. Questa strategia precisa che le nuove forme di lavoro
devono essere accompagnate da forme di protezione moderne e migliorate, anche
per coloro che lavorano sulle piattaforme online. La Commissione europea ha
pubblicato uno studio sulle condizioni di lavoro dei lavoratori delle
piattaforme che ha fornito una panoramica delle sfide che i lavoratori delle
piattaforme devono affrontare. Le principali sfide identificate includevano lo
status occupazionale, le informazioni disponibili per i lavoratori sulle loro
condizioni di lavoro, la risoluzione delle controversie, i diritti collettivi e
la non discriminazione.
A inizio 2021
la Commissione Europea ha intrapreso ampi scambi con diverse parti interessate
e l'avvio di una consultazione delle parti sociali, una tappa importante nel
processo di definizione di un'iniziativa dell'UE sul lavoro sulle piattaforme:
Nel primo
semestre del 2021 la Commissione ha lanciato due fasi di consultazione delle
parti sociali relative ad una ampia serie di aree in cui potrebbero essere
necessari dei miglioramenti:
-
Stato di occupazione delle persone che lavorano
attraverso le piattaforme;
-
condizioni di lavoro, compresa la salute e la
sicurezza;
-
accesso a una protezione sociale adeguata;
-
accesso alla rappresentanza e alla
contrattazione collettiva;
-
dimensione transfrontaliera del lavoro su
piattaforma;
-
questioni relative alla gestione algoritmica;
-
accesso alla formazione e alle opportunità
professionali;
-
facilitare la classificazione dello status
occupazionale e l'accesso ai diritti del lavoro e di previdenza sociale;
-
migliorare l'informazione, la consultazione e i
mezzi di ricorso, in particolare per quanto riguarda l'uso della gestione
algoritmica nel lavoro tramite piattaforma digitale
-
chiarire quali sono le norme applicabili a tutte
le persone che lavorano tramite piattaforme digitali operanti a livello
transfrontaliero;
-
rafforzare l'applicazione delle norme, la
rappresentanza collettiva e il dialogo sociale.
Entro la fine
di quest’anno la Commissione Europea, come accennato in precedenza, dovrebbe
presentare una proposta di iniziativa legislativa basata sui risultati della
consultazione e sul parere del Parlamento Europeo.
Il Parlamento
Europeo ha pertanto sviluppato un parere d’iniziativa legislativa sui diritti
dei lavoratori delle piattaforme, affidata alla commissione per l'Occupazione e
gli Affari Sociali (EMPL) - affidato all’On. Sylvie Brunet del gruppo Renew
Europe. Il Progetto di Relazione è stato presentato a febbraio 2021.
Già nella prima
bozza di parere, veniva sottolineato come il lavoro su piattaforma comprende
realtà diverse ed è caratterizzato da un elevato grado di eterogeneità delle
attività svolte e che la distinzione poco chiara tra lavoratori subordinati e
lavoratori autonomi genera incertezza per quanto riguarda i loro diritti, le
prestazioni cui hanno diritto e le norme applicabili. Il progetto di relazione
chiedeva un insieme minimo di diritti per i lavoratori delle piattaforme,
indipendentemente dal loro status occupazionale, la fornitura di informazioni
essenziali e trasparenti sulle condizioni di lavoro e il calcolo delle tariffe,
così come i requisiti minimi in materia di sicurezza e salute.
A seguito della
presentazione di alcune centinaia di emendamenti e successivo negoziato tra i
gruppi politici, la Commissione EMPL ha adottato il progetto di relazione nel
mese di luglio.
Il 16 settembre
2021 il Parlamento Europeo ha approvato in sessione plenaria la risoluzione
relativa ai lavoratori delle piattaforme digitali con 524 voti a favore, 39
contro e 124 astensioni.
La risoluzione
chiede un quadro europeo per garantire che le persone che lavorano per le
piattaforme digitali abbiano lo stesso livello di protezione sociale dei
lavoratori tradizionali della stessa categoria. Questo include i contributi di
sicurezza sociale, la responsabilità per la salute e la sicurezza e il diritto
alla contrattazione collettiva. I deputati chiedono che i lavoratori delle
piattaforme digitali abbiano la stessa protezione e remunerazione dei
dipendenti tradizionali.
Per affrontare
la mancanza di certezza giuridica sulla classificazione di questa tipologia di
lavoratori, il Parlamento propone un'inversione dell'onere della prova:
dovrebbero essere i datori di lavoro a dimostrare che non c'è un rapporto di
lavoro dipendente, piuttosto che viceversa. I deputati si oppongono tuttavia a
una classificazione automatica di tutti i lavoratori delle piattaforme: coloro
che sono veramente lavoratori autonomi dovrebbero essere autorizzati a rimanere
in tale posizione.
Il Movimento
Cooperativo Italiano ed europeo hanno contribuito attivamente all’iter dei
lavori parlamentari riportando all'attenzione degli eurodeputati l’importante ruolo
che le cooperative stanno giocando e potrebbero svolgere ulteriormente
nell’economia delle piattaforme e il loro impatto positivo sulla democrazia
interna e sulla responsabilizzazione dei lavoratori.
Si segnala in
particolare l’inserimento nel testo definitivo licenziato la scorsa settimana
del riferimento al modello cooperativo al ‘considerando AA’ e al ‘paragrafo 19’
(testo in allegato):
AA. considerando che la creazione di cooperative
potrebbe rappresentare un importante strumento di organizzazione dal basso del
lavoro su piattaforma digitale e potrebbe incoraggiare la concorrenza tra
piattaforme;
19. sottolinea che la forma giuridica
cooperativa potrebbe essere uno strumento importante per un'organizzazione dal
basso del lavoro su piattaforma digitale, che può anche avere un impatto
positivo sulla democrazia interna e sulla responsabilizzazione dei lavoratori;
Pur
trattandosi di un testo di orientamento politico, riteniamo molto significativo
il richiamo allo strumento cooperativo contenuto nella posizione del Parlamento
Europeo e confidiamo che potrà costituire un importante riferimento nel
percorso della proposta legislativa annunciata per le prossime settimane.