In data 18 maggio
u.s. il Gruppo di Lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità ISS Ambiente –
Rifiuti COVID-19 ha pubblicato le Indicazioni ad interim su gestione
e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico
e non domestico (Allegati 1 e 2).
Nel
documento, preso atto delle misure di prevenzione indicate, da ultimo, nel DPCM
26 aprile 2020 - che prevedono, tra l’altro, l’uso di mascherine e il
distanziamento sociale sia in ambito occupazionale, sia nella vita quotidiana e
in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il
mantenimento della distanza di sicurezza - vengono descritte le procedure di
smaltimento di tre tipologie di rifiuti e precisamente:
-
mascherine
e guanti monouso provenienti dalla popolazione generale, smaltiti da utenze
domestiche dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in
quarantena obbligatoria;
-
mascherine
e guanti monouso provenienti dalla popolazione generale, smaltiti da utenze
domestiche dove non soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in
quarantena obbligatoria;
-
mascherine
e guanti monouso provenienti da personale in attività lavorative di tipo
privato o pubblico per le quali non sia già previsto l’utilizzo di tali
dispositivi da specifiche leggi o regolamenti (come, ad esempio, in ambito
sanitario).
Nel rinviare alla lettura del documento in allegato,
si sintetizzano, di seguito, le indicazioni più rilevanti.
CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI E CODICI EER DI RIFERIMENTO
Come noto, il codice ambientale (artt. 183 e 184 del decreto
legislativo n.152 del 2006) distingue i rifiuti tra:
-
urbani, quando prodotti dalle attività
domestiche o da attività a queste assimilabili secondo specifici criteri
indicati dalla normativa;
-
speciali, quando prodotti dalle altre
tipologie di utenze.
Con riferimento al codice EER (Elenco Europeo dei
Rifiuti) da assegnare al rifiuto, occorre fare riferimento alla fonte, ovvero
al processo che lo genera o, laddove ciò non sia possibile, alla funzione che
questo aveva prima che il detentore se ne disfacesse. I codici EER sono
suddivisi in 20 capitoli.
Sulla
base dei criteri indicati dalla normativa, quindi:
-
le mascherine e i guanti prodotti dalle attività
domestiche, riportati nel capitolo 20 dell’EER, sono classificabili come
“rifiuti urbani” e, qualora conferiti insieme agli altri rifiuti domestici
indifferenziati, individuabili dal codice EER 20 03 01;
-
le mascherine ed i guanti monouso prodotti da
utenze non domestiche o da attività assimilate ad esse sono classificabili come
“rifiuti speciali”, attribuendo il codice 15 02 03 “assorbenti, materiali
filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce
15 02 02”. Secondo quanto precisato nel documento dell’ISS, l’assegnazione
di tale codice consentirebbe a diverse utenze non domestiche, e non assimilate
ad esse, di poter conferire le mascherine e i guanti esausti insieme ad altri
indumenti protettivi eventualmente già utilizzati per gli specifici processi
produttivi senza dover modificare eventuali contratti/autorizzazioni già in
essere o doverne attivare di nuovi.
Con riferimento
alla qualifica come rifiuto pericoloso o non pericoloso, in via generale si
ritiene ragionevole l’assegnazione del codice non pericoloso in considerazione
del fatto che si tratta di mascherine per prevenzione utilizzate da persone
sane che, quindi, non contengono materiale infetto. Nell’eventualità di
accertamento diagnostico di casi infetti tra il personale le mascherine e i
guanti da questi utilizzati debbano essere gestite e smaltite di conseguenza.
In tal caso, qualora non si riuscisse a garantire un’adeguata gestione
separata, in linea con quanto previsto anche per le utenze domestiche con
presenza di soggetti positivi al tampone, è possibile anche la loro
classificazione con il codice riferito ai rifiuti contaminati da sostanze
pericolose.
Nell’eventualità
che l’utenza in esame produca rifiuti che risultino essere già stati assimilati
ai rifiuti urbani indifferenziati (sulla base del regolamento comunale o di
specifiche ordinanze emanate dalla Regione), le mascherine ed i guanti possono essere
conferiti unitamente ai rifiuti urbani indifferenziati.
Il Rapporto
auspica che gli enti competenti valutino l’assimilazione di tali rifiuti ai
rifiuti urbani, anche al fine di semplificarne la gestione, considerando la
natura dei materiali utilizzati e che questi rispondono ad una esigenza di
tutela della salute pubblica e non di particolari categorie di lavoratori
esposti a specifici rischi professionali.
DISPOSIZIONI
SPECIFICHE PER LO SMALTIMENTO DI GUANTI E MASCHERINE IN RELAZIONE ALLA TIPOLOGIA
DI UTENZA
a) utenze
domestiche in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o
in quarantena obbligatoria
I rifiuti prodotti da utenze domestiche in cui sono
presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena
obbligatoria possono essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati. Per maggiore
precauzione nel Rapporto si raccomanda di inserire le mascherine e gli altri
dispositivi monouso usati giornalmente dai soggetti positivi al tampone o in
quarantena obbligatoria in un sacchetto che, una volta chiuso avendo cura di
non comprimerlo, verrà smaltito poi nel sacco dei rifiuti indifferenziati.
b) utenze domestiche in cui non sono presenti soggetti
positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria
Nell’ipotesi di rifiuti prodotti da utenze domestiche
in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in
quarantena obbligatoria, è possibile mantenere le procedure in vigore nel
territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata.
Mascherine e guanti monouso, come anche la carta per
usi igienici e domestici (es. fazzoletti, tovaglioli, carta in rotoli) devono
essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati.
c) attività lavorative
Il Rapporto precisa che per quelle attività
lavorative per le quali esistono già flussi di rifiuti assimilati ai rifiuti
urbani indifferenziati (codice EER 200301), mascherine e guanti monouso possono
essere smaltiti con tali rifiuti. Per le
attività lavorative che non hanno già flussi di rifiuti assimilati ai rifiuti
urbani indifferenziati, mascherine e guanti monouso vanno classificati come
rifiuti speciali, attribuendo il codice EER 15 02 03.
Si raccomanda, in ogni caso, di predisporre regole e
procedure opportune per indicare ai lavoratori di NON gettare i guanti e le
mascherine monouso in contenitori non dedicati a questo scopo, quali, per
esempio, cestini individuali dei singoli ambienti di lavoro, o cestini a
servizio di scrivanie o presenti lungo i corridoi, nei locali di ristoro, nei servizi
igienici o presenti in altri luoghi frequentati e frequentabili da più
soggetti. La frequenza di ricambio dei sacchi interni ai contenitori dipenderà
dal numero di mascherine e guanti monouso utilizzati quotidianamente nonché dal
tipo di contenitori/sacchi messi a disposizione dal datore di lavoro.
CONTENITORI PER IL CONFERIMENTO DI MASCHERINE E GUANTI:
POSIZIONAMENTO, CARATTERISTICHE, MOVIMENTAZIONE
A prescindere dal codice EER assegnato, si raccomanda
in ogni caso di utilizzare contenitori dedicati alla raccolta delle mascherine
e dei guanti monouso da gestire come di seguito riportato.
La posizione di ogni contenitore, nonché il
contenitore stesso, dovrebbe essere chiaramente identificata.
I punti di conferimento dovrebbero preferenzialmente
essere situati in prossimità delle uscite dal luogo di lavoro, per prevenire
percorrenze di spazi comuni (es. corridoi, scale, ascensori) senza mascherina
/guanti e senza possibilità del distanziamento fisico definito dal DPCM 26
aprile 2020.
Si raccomanda, ove possibile, di adottare contenitori
o comunque soluzioni che minimizzino le possibilità di contatto diretto del
lavoratore che si disfa della mascherina/guanto con il rifiuto e il contenitore
stesso.
I contenitori dovranno essere tali da garantire un’adeguata
aerazione per prevenire la formazione di potenziali condense e conseguente
potenziale sviluppo di microrganismi e collocati preferibilmente in locali con
adeguato ricambio di aria e comunque al riparo da eventi meteorici.
Il prelievo del sacco di plastica contenente i
rifiuti in oggetto dovrà avvenire solo dopo chiusura dello stesso e ad opera di
personale addetto. Si raccomanda che, prima della chiusura del sacco, il
personale dedicato provveda al trattamento dell’interno del sacco mediante spruzzatura
manuale (es. 3-4 erogazioni) di idonei prodotti sanificanti.
I sacchi opportunamente chiusi con nastro adesivo o
lacci saranno da conferire al gestore del servizio pubblico se assimilati a
rifiuti urbani indifferenziati o al gestore che effettua la raccolta dei
rifiuti speciali, se non assimilati.