Circolari

Circ. n. 11/2020

Indicazioni ad interim su gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico e non domestico

mercoledì 24 marzo 2021

In data 18 maggio u.s. il Gruppo di Lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità ISS Ambiente – Rifiuti COVID-19 ha pubblicato le Indicazioni ad interim su gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico e non domestico (Allegati 1 e 2).

Nel documento, preso atto delle misure di prevenzione indicate, da ultimo, nel DPCM 26 aprile 2020 - che prevedono, tra l’altro, l’uso di mascherine e il distanziamento sociale sia in ambito occupazionale, sia nella vita quotidiana e in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza - vengono descritte le procedure di smaltimento di tre tipologie di rifiuti e precisamente:

  •  mascherine e guanti monouso provenienti dalla popolazione generale, smaltiti da utenze domestiche dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria;

  •  mascherine e guanti monouso provenienti dalla popolazione generale, smaltiti da utenze domestiche dove non soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria;

  •  mascherine e guanti monouso provenienti da personale in attività lavorative di tipo privato o pubblico per le quali non sia già previsto l’utilizzo di tali dispositivi da specifiche leggi o regolamenti (come, ad esempio, in ambito sanitario).

Nel rinviare alla lettura del documento in allegato, si sintetizzano, di seguito, le indicazioni più rilevanti.

CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI E CODICI EER DI RIFERIMENTO

Come noto, il codice ambientale (artt. 183 e 184 del decreto legislativo n.152 del 2006) distingue i rifiuti tra:

  •  urbani, quando prodotti dalle attività domestiche o da attività a queste assimilabili secondo specifici criteri indicati dalla normativa;

  •  speciali, quando prodotti dalle altre tipologie di utenze.

Con riferimento al codice EER (Elenco Europeo dei Rifiuti) da assegnare al rifiuto, occorre fare riferimento alla fonte, ovvero al processo che lo genera o, laddove ciò non sia possibile, alla funzione che questo aveva prima che il detentore se ne disfacesse. I codici EER sono suddivisi in 20 capitoli.

Sulla base dei criteri indicati dalla normativa, quindi:

  • le mascherine e i guanti prodotti dalle attività domestiche, riportati nel capitolo 20 dell’EER, sono classificabili come “rifiuti urbani” e, qualora conferiti insieme agli altri rifiuti domestici indifferenziati, individuabili dal codice EER 20 03 01;

  • le mascherine ed i guanti monouso prodotti da utenze non domestiche o da attività assimilate ad esse sono classificabili come “rifiuti speciali”, attribuendo il codice 15 02 03 “assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02”. Secondo quanto precisato nel documento dell’ISS, l’assegnazione di tale codice consentirebbe a diverse utenze non domestiche, e non assimilate ad esse, di poter conferire le mascherine e i guanti esausti insieme ad altri indumenti protettivi eventualmente già utilizzati per gli specifici processi produttivi senza dover modificare eventuali contratti/autorizzazioni già in essere o doverne attivare di nuovi.  

    Con riferimento alla qualifica come rifiuto pericoloso o non pericoloso, in via generale si ritiene ragionevole l’assegnazione del codice non pericoloso in considerazione del fatto che si tratta di mascherine per prevenzione utilizzate da persone sane che, quindi, non contengono materiale infetto. Nell’eventualità di accertamento diagnostico di casi infetti tra il personale le mascherine e i guanti da questi utilizzati debbano essere gestite e smaltite di conseguenza. In tal caso, qualora non si riuscisse a garantire un’adeguata gestione separata, in linea con quanto previsto anche per le utenze domestiche con presenza di soggetti positivi al tampone, è possibile anche la loro classificazione con il codice riferito ai rifiuti contaminati da sostanze pericolose.

    Nell’eventualità che l’utenza in esame produca rifiuti che risultino essere già stati assimilati ai rifiuti urbani indifferenziati (sulla base del regolamento comunale o di specifiche ordinanze emanate dalla Regione), le mascherine ed i guanti possono essere conferiti unitamente ai rifiuti urbani indifferenziati.

    Il Rapporto auspica che gli enti competenti valutino l’assimilazione di tali rifiuti ai rifiuti urbani, anche al fine di semplificarne la gestione, considerando la natura dei materiali utilizzati e che questi rispondono ad una esigenza di tutela della salute pubblica e non di particolari categorie di lavoratori esposti a specifici rischi professionali.

     

DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER LO SMALTIMENTO DI GUANTI E MASCHERINE IN RELAZIONE ALLA TIPOLOGIA DI UTENZA

a) utenze domestiche in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria

I rifiuti prodotti da utenze domestiche in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria possono essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati. Per maggiore precauzione nel Rapporto si raccomanda di inserire le mascherine e gli altri dispositivi monouso usati giornalmente dai soggetti positivi al tampone o in quarantena obbligatoria in un sacchetto che, una volta chiuso avendo cura di non comprimerlo, verrà smaltito poi nel sacco dei rifiuti indifferenziati.

b) utenze domestiche in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria

Nell’ipotesi di rifiuti prodotti da utenze domestiche in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, è possibile mantenere le procedure in vigore nel territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata.

Mascherine e guanti monouso, come anche la carta per usi igienici e domestici (es. fazzoletti, tovaglioli, carta in rotoli) devono essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati.

c) attività lavorative

Il Rapporto precisa che per quelle attività lavorative per le quali esistono già flussi di rifiuti assimilati ai rifiuti urbani indifferenziati (codice EER 200301), mascherine e guanti monouso possono essere smaltiti con tali rifiuti.  Per le attività lavorative che non hanno già flussi di rifiuti assimilati ai rifiuti urbani indifferenziati, mascherine e guanti monouso vanno classificati come rifiuti speciali, attribuendo il codice EER 15 02 03.

Si raccomanda, in ogni caso, di predisporre regole e procedure opportune per indicare ai lavoratori di NON gettare i guanti e le mascherine monouso in contenitori non dedicati a questo scopo, quali, per esempio, cestini individuali dei singoli ambienti di lavoro, o cestini a servizio di scrivanie o presenti lungo i corridoi, nei locali di ristoro, nei servizi igienici o presenti in altri luoghi frequentati e frequentabili da più soggetti. La frequenza di ricambio dei sacchi interni ai contenitori dipenderà dal numero di mascherine e guanti monouso utilizzati quotidianamente nonché dal tipo di contenitori/sacchi messi a disposizione dal datore di lavoro.

 

CONTENITORI PER IL CONFERIMENTO DI MASCHERINE E GUANTI: POSIZIONAMENTO, CARATTERISTICHE, MOVIMENTAZIONE

A prescindere dal codice EER assegnato, si raccomanda in ogni caso di utilizzare contenitori dedicati alla raccolta delle mascherine e dei guanti monouso da gestire come di seguito riportato.

La posizione di ogni contenitore, nonché il contenitore stesso, dovrebbe essere chiaramente identificata.

I punti di conferimento dovrebbero preferenzialmente essere situati in prossimità delle uscite dal luogo di lavoro, per prevenire percorrenze di spazi comuni (es. corridoi, scale, ascensori) senza mascherina /guanti e senza possibilità del distanziamento fisico definito dal DPCM 26 aprile 2020.

Si raccomanda, ove possibile, di adottare contenitori o comunque soluzioni che minimizzino le possibilità di contatto diretto del lavoratore che si disfa della mascherina/guanto con il rifiuto e il contenitore stesso.

I contenitori dovranno essere tali da garantire un’adeguata aerazione per prevenire la formazione di potenziali condense e conseguente potenziale sviluppo di microrganismi e collocati preferibilmente in locali con adeguato ricambio di aria e comunque al riparo da eventi meteorici.

Il prelievo del sacco di plastica contenente i rifiuti in oggetto dovrà avvenire solo dopo chiusura dello stesso e ad opera di personale addetto. Si raccomanda che, prima della chiusura del sacco, il personale dedicato provveda al trattamento dell’interno del sacco mediante spruzzatura manuale (es. 3-4 erogazioni) di idonei prodotti sanificanti.

I sacchi opportunamente chiusi con nastro adesivo o lacci saranno da conferire al gestore del servizio pubblico se assimilati a rifiuti urbani indifferenziati o al gestore che effettua la raccolta dei rifiuti speciali, se non assimilati.