Si chiama Idealscala il sogno per non perdere il lavoro

Si chiama Idealscala il sogno per non perdere il lavoro

Si chiama Idealscala il sogno per non perdere il lavoro

Gardini «Siamo vicini ai 18 neocooperatori di cui sosteniamo il sogno e il coraggio di difendere il lavoro»

venerdì 18 luglio 2014

Si chiama Ceramiche Idealscala la nuova cooperativa costituita stamattina a Pordenone da 18 dipendenti dell'Ideal Standard, azienda a rischio chiusura a Orcenico Inferiore (comune di Zoppola, provincia di Pordenone). «Ringraziamo Confcooperative e Unindustria Pordenone – ha dichiarato il presidente della nuova cooperativa Gianmario Petozzi – per tutto il sostegno che ci hanno dato e ci continueranno a dare. Ora siamo diventati “imprenditori di noi stessi” e martedì a Roma presenteremo quella che di fatto sarà una manifestazione d'interesse da parte della cooperativa per il proseguimento dell'attività. Richiesta che la proprietà di Ideal Standard non potrà rifiutarsi di prendere in considerazione. Abbiamo fatto questo passo in 18, ma le porte della cooperativa sono aperte a tutti i nostri colleghi che vorranno unirsi».

 

«È l’esempio di cosa fanno le cooperative per il paese. Nascono dal basso, volute dal territorio, dalle persone, dalle comunità per rispondere al bisogno del singolo di trovare lavoro e alla necessità della collettività di trovare risposte ai propri bisogni» Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative commenta la costituzione di Ceramiche Idealscala. «L’Italia ha bisogno di crederci attraverso messaggi positivi. Ha bisogno di responsabilità creativa e produttiva da cui ripartire. Ha bisogno di intravedere un percorso di crescita e di futuro. Per questo – aggiunge Maurizio Gardini – saremo vicini e sosterremo il sogno e il coraggio di questi 18 neocooperatori e di coloro che vorranno difendere il lavoro e trovare soluzione alla crisi dell’Ideal Standard con lo stesso percorso».

 

«Sosteniamo i cooperatori e i lavoratori dell’Ideal Standard in questa loro azione di salvaguardia dell’occupazione – dice Virgilio Maiorano presidente di Confcooperative Pordenone – il nome della cooperativa è stato scelto dai suoi soci unisce passato e presente. Quando l'azienda iniziò la sua attività si chiamava Scala e divenne una delle protagoniste del boom economico del secondo dopoguerra in Friuli Venezia Giulia. Ora sono imprenditori e cooperatori. Un gruppo coeso che merita tutto il nostro sostegno. Martedì, nel tavolo di confronto a Roma, al Mise, avranno questo strumento in più».