Il testo dell'intervento del presidente Gardini. Per chi volesse è possibile scaricare anche l'articolo
Caro direttore, prendendo spunto dalla riflessione del dottor Roberto Rho, desideriamo portare la nostra riflessione al tema della concorrenza sleale delle "cattive" cooperative. Siamo i primi, da anni, a denunciare il dumping sociale delle false coop. Come Alleanza Cooperative Italiane (Confcooperative, Legacoop e Agci) abbiamo promosso, presso le Direzioni provinciali del Lavoro, la nascita degli osservatori contro le false cooperative in accordo con Ministero del Lavoro, Ministero dello Sviluppo Economico, Cgil, Cisl e Uil. Abbiamo raccolto oltre 100.000 firme per la legge di iniziativa popolare, "Stop false cooperative" che ora è in Parlamento e speriamo diventi legge prima della fine della legislatura: è finalizzata a stringere i controlli, contro quelle coop che tagliano il costo del lavoro, calpestano i diritti dei propri lavoratori, estromettono le buone cooperative dal mercato e mortificano la storia della cooperazione nel nostro paese. Bisogna poi distinguere tra dumping e corruzione. Le vicende legate alla corruzione hanno interessato 15/20 cooperative su 80.000. Le storie di dumping riguardano le cooperative apri e chiudi che si sottraggono alla revisione biennale del Ministero dello Sviluppo Economico.
Denunciamo da tempo l'esercito degli oltre 100.000 lavoratori impiegati in false cooperative di servizi (logistica, facchinaggio, pulizie, multiservice), che operano senza tutele o con garanzie parziali. Un universo fatto di concorrenza sleale e di illegalità. Fenomeno tanto grave se si pensa che sono oltre 4 mila le cooperative “buone” che rischiano di morire di legalità, ed è un paradosso tutto italiano. L'esercito dei lavoratori che operano nell'ombra aumenta notevolmente se si calcola l'impatto di Srl e Spa che agiscono fuori dai contorni, perché il dumping non è un fenomeno diffuso solo nel mondo della falsa cooperazione, ma della cattiva imprenditoria in generale.
Le cooperative non sono un recinto di illegalità. Come se ne esce? Le leggi servono, ma occorre poi attuarle ed è per questo che da decenni chiediamo la decisa intensificazione dei controlli da parte degli ispettori di Inps, Inail, Ministero del Lavoro e delle forze dell'ordine. Siamo i primi a essere mortificati del fatto che si parli di cooperazione per storie di dumping e corruzione. Mentre le cooperative sono un pezzo importante della storia e del futuro del paese, della nostra economia sociale. Le cooperative arrivano dove lo Stato non riesce più ad arrivare, danno lavoro a 1.300.000 persone, portano servizi di welfare a 7.000.000 di italiani, rappresentano alcuni dei principali marchi dell'agroalimentare Made in italy. Insomma le cooperative non sono Belzebù.