False coop, riders, rappresentanza: Cooperative al confronto con Di Maio

False coop, riders, rappresentanza: Cooperative al confronto con Di Maio

False coop, riders, rappresentanza: Cooperative al confronto con Di Maio

«Bene premiare chi investe in Italia. Prudenza sulle norme transitorie. Voucher strumento valido per far emergere lavoro nero». Riders, il riscatto passa in cooperativa con “Platform Cooperativism”, quando la tecnologia crea lavoro e non lo distrugge

martedì 24 luglio 2018

Dl Dignità, voucher, riders, lotta alle false coop e alle false imprese, rappresentanza, debiti PA, questi i temi affrontati con il vicepremier Luigi Di Maio, nel corso dell’assemblea nazionale dell’Alleanza delle Cooperative, dal presidente Maurizio Gardini, e dai copresidenti Mauro Lusetti e Brenno Begani.

Dl Dignità «Accogliamo con favore le norme che premiano chi investe in Italia e non delocalizza. Le cooperative sono legate al territorio dove creano reddito e occupazione, gettito fiscale e previdenziale. Basti pensare che con i workers buyout, le cooperative tra gli ex dipendenti che rilevano le aziende in default, rigenerano occupazione con un investimento di 13.000 euro per ciascun lavoratore. Aspetto ancora più importante, per 1 euro investito, ne tornano 7 in termini di gettito fiscale e previdenziale. Sul fronte lavoro, condividiamo l’obiettivo di contrastare la precarietà. Riteniamo, però, che si possano adottare strumenti più efficaci rispetto alla reintroduzione delle causali storicamente fonte di contenzioso tra imprese e lavoratori. Sono circa 280.000 i contratti di lavoro già in essere su cui pende l’effetto delle norme transitorie. Incoraggiamo, poi, tutte le misure di sostegno alla stabilizzazione dei contratti di lavoro a termine per evitare in un clima di incertezza il turn over dei lavoratori o l’abuso delle partite Iva».

Non solo lotta alle false cooperative (100.000 lavoratori sfruttati), ma anche alle false imprese (3,3 milioni di lavoratori sfruttati) «Nessuno più di noi ha interesse a stanare e sconfiggere le false cooperative che sfruttano 100.000 lavoratori, umiliano la dignità delle persone, eludono il fisco per oltre 750 milioni di euro e rischiano di “far morire di legalità” oltre 4.000 cooperative della logistica e del welfare che operano correttamente sul mercato. Il nostro modo di fare rappresentanza ci porta a offrire soluzioni. Lo abbiamo fatto con una proposta di legge di iniziativa popolare, ma 18 mesi di iter parlamentare non sono riusciti a trasformare il ddl in legge. Siamo gli unici a chiedere misure severe sull’illegalità nel fare impresa, invece dovrebbe interessare anche altri dal momento che sono 3,3 milioni i lavoratori sfruttati in Italia. Ci troviamo non solo di fronte a false coop, ma anche a false imprese».

Riders, il riscatto passa in cooperativa. Come? Con il Platform Cooperativism, la tecnologia è al servizio della persona, crea lavoro e non lo distrugge. In Francia è già realtà, si chiama CoopCycle «Basta riders schiavi delle App delle multinazionali. Possono riunirsi in cooperativa e diventare titolari della propria App, che lavora per le persone e non viceversa. In questo modo i riders, soci della cooperativa, diventerebbero padroni del proprio lavoro, senza essere più in balìa delle piattaforme delle multinazionali. In Francia è già realtà. Si chiama CoopCycle. Alleanza delle Cooperative sarà in prima fila per incoraggiarne lo sviluppo in Italia. È così che l’innovazione tecnologica crea lavoro e non lo distrugge».

Voucher: «Il voucher è uno strumento utile e corretto, se controllato, tracciato e utilizzato in dosi giuste. Va però effettivamente limitato al solo lavoro occasionale ed è molto utile per far emergere il lavoro nero. Da monitorare l’uso che ne viene fatto dalle false imprese: in quel caso diventa uno strumento nocivo per il mercato e per i lavoratori».

Legge sulla rappresentanza: «Siamo lontani dagli incontri a 53 sigle nella Sala Verde di Palazzo Chigi, ma ci sono ancora tante, troppe siglette che non sono rappresentative dell’economia reale, ma solo della classe dirigente che le governa e che sono firmatarie di contratti in dumping che sfruttano i lavoratori. Le associazioni devono rappresentare gli interessi reali delle imprese o dei lavoratori che associano. Su questo punto chiediamo al governo una legge per misurare l’effettiva capacità delle tante associazioni di rappresentanza sia dei lavoratori sia delle imprese».

Debiti PA: «Negli anni della crisi sono fallite 100.000 imprese a causa dei ritardi di pagamento della pubblica amministrazione. A conti fatti, tra i fallimenti, 1 su 4 è stato determinato dai mancati pagamenti della PA. Chiediamo al governo, con la dovuta considerazione del delicato equilibrio dei conti pubblici, di intervenire. Le imprese continuano in troppi casi a fare da banche alla PA».