“Aderiamo senza riserve alla proposta di un patto tra imprese e sindacato per combattere ogni fenomeno di sfruttamento del lavoro, illegalità ed evasione. Quindi lotta senza quartiere contro le false imprese di qualsiasi natura giuridica esse siano, senza enclavi intoccabili: false Spa e scatole cinesi, false Srl semplificate, false cooperative, false imprese semplici e artigiane. A una condizione: che insieme ai delinquenti delle false imprese si colpisca altrettanto duramente anche chi utilizza consapevolmente le imprese criminali per lucrare nelle proprie aziende”.
È quanto dichiarano Maurizio Gardini, Presidente di Alleanza delle Cooperative, e i Copresidenti Simone Gamberini e Giovanni Schiavone, rispondendo alle affermazioni relative al tema dei bassi salari fatte dal presidente di Confindustria.
“Che in Italia ci sia una questione salariale – aggiungono - è noto. Ma le cause non vanno ricercate solo in alcune tipologie di impresa o in alcuni settori produttivi, come il commercio e i servizi. Affermazioni del genere non tengono minimamente in considerazione aspetti rilevanti quali l’organizzazione del lavoro e la committenza, pubblica e privata, che impone condizioni e tariffe talvolta persino non sufficienti a rispondere ai parametri stabiliti dai contratti collettivi nazionali. Troppe volte assistiamo ad uno schiacciamento verso il basso degli ultimi anelli delle filiere produttive che crea terreno fertile alla proliferazione delle false imprese.
Peraltro, non dimentichiamo che in determinati ambiti produttivi come la logistica, il multiservizi e la vigilanza, tutti i contratti firmati dalle tre centrali cooperative sono siglati anche da Confindustria e sono contratti unici di settore. Bonomi dovrebbe spiegare perché il problema di bassi salari esisterebbe solo per le cooperative.
Si propone un’operazione verità sulla quale fondare un nuovo patto per il lavoro? Il sistema cooperativo ne sostiene da tempo l’esigenza, auspicando che anche le istituzioni ed il governo facciano la loro parte.
Per cui lotta anche alle grandi imprese che affidano commesse a false imprese per acquisire manodopera a basso costo. Quando sul proprio processo produttivo una grande impresa industriale contrattualizza con falsa impresa fornitura di manodopera a pochieuro l’ora, fa profitti sulla pelle dei lavoratori sfruttati da delinquenti e, quindi, è complice. Nessuno si può voltare dall’altra parte incolpando gli altri sistemi imprenditoriali.