«Chi fa impresa e delinque non lo vogliamo, non lo rappresentiamo, lo combattiamo»

«Chi fa impresa e delinque non lo vogliamo, non lo rappresentiamo, lo combattiamo»

«Chi fa impresa e delinque non lo vogliamo, non lo rappresentiamo, lo combattiamo»

Gardini «Fermare malaffare che danneggia migliaia di cooperative che lavorano in modo eroico»

mercoledì 3 dicembre 2014

«Imprese e imprenditori che commettono reati vanno puniti e fermati, perché concorrono al mercato in modo criminale ai danni della collettività e delle tantissime imprese che competono correttamente sul mercato».

Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative commenta l’ampiezza dell’inchiesta giudiziaria condotta dai Ros, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia sul filone della “cupola di Roma” «un intreccio che con la buona politica e con le imprese non ha nulla a che vedere. Sono fatti gravi – aggiunge Gardini – che da un lato allontanano le persone dalle istituzioni, dall’altro danneggiano decine di migliaia di imprese cooperative che, in modo eroico, svolgono un lavoro straordinario di risposta ai bisogni e alle emergenze delle nostre comunità».

«L’assistenza agli anziani, ai minori, ai disabili, alle persone svantaggiate non è un business – continua Gardini – ma un’azione di welfare insostituibile e di responsabilità sociale nei confronti della collettività che esprime quelle esigenze, quei bisogni di assistenza. Secondo il XX rapporto di Transparency International l’Italia è il paese più corrotto in Europa sullo stesso gradino di Romania, Grecia e Bulgaria. Non ci rassegniamo, dobbiamo reagire e risalire Chi fa impresa attraverso il malaffare e la corruzione e sottrae risorse alla collettività non è un imprenditore, né tanto meno un cooperatore, ma solo un criminale. Questi presunti imprenditori – conclude Gardini – non li vogliamo, non li rappresentiamo, li combattiamo».