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Stop violenza contro le donne

Stop violenza contro le donne

In rete le migliori esperienze: cultura, informazione e sensibilizzazione sono i primi antidoti alla violenza

mercoledì 25 novembre 2020

«Ascoltare le voci delle cooperatrici impegnate in prima linea nelle azioni di contrasto alla violenza di genere ci aiuta a comprendere come questa coinvolga tutti gli aspetti della vita di una donna minandone l'autonomia economica, sociale e bloccandone la piena affermazione come persona e cittadina sotto ogni profilo. E’ responsabilità di un’organizzazione come la nostra non abbassare la guardia e promuovere costantemente sensibilizzazione e informazione a partire dalla conoscenza di ciò che le nostre cooperative fanno ogni giorno con le azioni di protezione e contrasto» dice Maurizio Gardini presidente di Confcooperative a margine del webinar “Cooperazione: le azioni di contrasto della violenza di genere”.

«Nel periodo del lockdown, preoccupate per i segnali che ci giungevano sull'incremento di violenza domestica a causa della convivenza domestica forzata, abbiamo sentito la necessità di contattare le operatrici di alcune cooperative che si occupano di servizi di accoglienza, tutela e inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. Abbiamo ritenuto importante dare continuità attraverso la costruzione di una rete, perché informazione e sensibilizzazione sono i primi antidoti per qualsiasi azione di contrasto» afferma Anna Manca vice presidente Confcooperative Nazionale.

Le esperienze cooperative presentate

«L'emergenza sanitaria dovuta al covid-19 non ha fermato l'attività per fornire aiuto e sostegno alle donne vittime di violenza attraverso il supporto a distanza e la collocazione in luoghi protetti in caso di pericolo per loro e per i figli – dichiara Martina Gandolfo psicologa coordinatrice Centro Antiviolenza ISV – Cooperative Jobel, Sanremo – è  emersa ancora di più l'importanza fondamentale della relazione tra donne e del lavoro di rete al fine di prevenire e contrastare la violenza di genere».

«In quei mesi le donne esposte ai maltrattamenti, avevano anche meno possibilità di chiedere aiuto, nonostante si fossero messe in campo strategie diverse e nuove per aiutarle. La violenza contro le donne è presente in maniera capillare e bisognosa di interventi di contrasto costanti, efficaci e che tengano conto di tutti i bisogni di una donna che subisce, insieme ai suoi figli e alle sue figlie, minacce, abusi, denigrazioni, umiliazioni, percosse e ogni altro genere di maltrattamento. La cooperazione può portare valore aggiunto, intercettando bisogni e co-progettando interventi, elaborando progetto che mettano la donna al centro delle sue scelte, del suo cammino di consapevolezza nell'uscita dalla violenza» sottolinea Alice Zorzan Cooperativa Gruppo R – Gruppo Polis, Padova.

«Per contrastare il dilagare di questo fenomeno, è necessario promuovere una cultura della parità ed un’educazione ad una vera e autentica affettività, a partire dalle giovani generazioni...è necessario costruire una rete di sostegno efficace tra gli operatori attivi nelle varie fasi dell’intervento (rilevazione, protezione, valutazione, trattamento), per predisporre progetti integrati che, contemplando soprattutto l’empowerment economico delle donne, possano concretamente offrire l’opportunità di uscire dalla spirale della violenza». Aggiunge Raffaella Ruocco consigliera Confcooperative Campania, Responsabile CAV Proodos Consorzio cooperative sociali, Napoli

«Le sanzioni, le pene vanno bene - continua Erica dal Degan, vice presidente Confcooperative Veneto – ma noi donne e uomini abbiamo il dovere di prevenire la violenza con la cultura. Aiutando anche gli uomini violenti a sentirsi aiutati»

«Contrasto alla violenza contro le donne perché è necessario combattere e contrastare con le parole, con azioni e con nuovi parametri tutti quei comportamenti e atti che provocano un danno, una sofferenza fisica, sessuale, psicologica sulle donne. È necessario un cambiamento e possiamo farlo insieme. La cooperazione lo può fare. Solo in questo modo potrà esserci libertà, rispetto e autodeterminazione per tutte le donne» conclude Alessandra Brogliatto, Consigliera Delegata Consorzio il Nodo, Torino.