“A seguito delle scelte errate del Governo con il provvedimento di internalizzazione dei servizi di pulizia delle scuole ci saranno 4000 persone senza reddito e numerose crisi aziendali. In un momento di recessione, il Governo da un colpo di grazia al settore dei servizi mettendo a rischio le pulizie delle scuole.Mentre l’economia del Paese attende strumenti per il suo rilancio attraverso misure per lo sviluppo, il Governo compie una scelta incomprensibile”. Così Massimo Stronati presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi, Andrea Laguardia responsabile del settore di Legacoop Produzione e Servizi e Giovanni Gianesini, presidente di Agci Produzione Lavoro. bollano il niente di fatto dopo tre giorni di confronto al ministero del Lavoro sugli effetti catastrofici dell’internalizzazione dei servizi di pulizia nelle scuole.
“Da lunedì - si legge nella nota - 4.000 operatori delle pulizie scolastiche restano a casa e 7.000, sugli 11.000 che saranno assunti, subiranno una drastica riduzione dell’orario di lavoro e un taglio del 50% degli stipendi. Lavoratori a casa, imprese in difficoltà e scuole con meno servizi di sanificazione proprio mentre l’emergenza Coronavirus richiede servizi supplementariprofessionali e maggiore personale .
Con una sola mossa il governo le sbaglia tutte. In questi mesi - concludono Stronati, Laguardia e Gianesini – abbiamo sottoposto al Governo varie ipotesi di risoluzione per dare continuità lavorativa a lavoratori e imprese. Abbiamo ricevuto soltanto dei NO. Adesso è il Governo responsabile del danno, che deve trovare una soluzione rivedendo questo provvedimento dannoso sotto ogni punto di vista: economico, sociale e sanitario“
“Di fronte all’assenza di proposte del Governo per risolvere il problema degli esuberi, siamo stati costretti a chiudere in modo negativo la procedura di licenziamento collettivo. Malgrado questo, il sistema delle imprese farà il possibile per arginare i danni per i lavoratori e le aziende”