«Rispetto a segnali che non ci convincevano, in tempi non sospetti, abbiamo congelato gli organi delle unioni di Roma e Lazio già da giugno scorso, per azzerarne poi tutte le cariche e affidando la gestione commissariale delle unioni territoriali a due dirigenti nazionali di Confcooperative. Nel caso di Rieti abbiamo fatto di più, sciolto gli organi e revocato la rappresentanza legale. Di fatto Confcooperative Rieti dovrà essere totalmente rifondata appena le condizioni lo permetteranno. Al momento si deve parlare di ex Confcooperative Rieti. La scelta radicale si é resa necessaria avendo riscontrato da parte della struttura reatina una condizione di assoluta estraneità, nella gestione e nei comportamenti, alle regole di Confcooperative. Non lasceremo comunque sole le cooperative del reatino. Attraverso le società di sistema e di servizi l’organizzazione nazionale continuerà ad assicurarne servizi, tutela e rappresentanza. Continuiamo a fare la nostra parte e confermiamo la linea della legalità da sempre di casa in Confcooperative. Non difendiamo chi con comportamenti soggettivi persegue le proprie finalità, in modo illegale, coinvolgendo la cooperazione in una gogna mediatica e giudiziaria che non appartiene al nostro mondo».