Riforma Terzo Settore "Così non va"
"Riforma incompiuta: segna battuta di arresto preoccupante. Riconosce vantaggi fiscali senza vincoli"
"A una prima lettura, che ci si riserva di approfondire, il potenziale innovativo contenuto nei testi approvati in Consiglio dei ministri pare conoscere, un'innegabile e preoccupante battuta d’arresto. Le misure presentate riconoscono vantaggi fiscali, senza i necessari vincoli e contrappesi, per le nuove imprese sociali. Manca, infatti, l’attesa armonizzazione dell’impianto normativo approvato con l’evoluzione che in questi anni ha interessato il sistema sociale del paese. Mentre afferma che le cooperative sociali sono di diritto Imprese Sociali, di fatto rinuncia a riconoscere che l’evoluzione sociale dei bisogni richiede anche alle cooperative sociali, come a tutte le imprese sociali, di operare in settori e ambiti omogenei e coerenti al mutare dei bisogni delle comunità".
Così l'Alleanza delle Cooperative Sociali commenta i decreti attuativi di riforma del Terzo settore presentati dal Consiglio dei Ministri.
"Si tratta di un passo importante per la piena attuazione di una riforma molto attesa, nel cui ambito assume grande rilevanza il nuovo ordinamento sull’Impresa Sociale. Introduce novità importanti, finalizzate a promuovere sviluppo imprenditoriale e sociale in ambiti delicatissimi di interesse generale: welfare, sanità, istruzione, cultura, commercio solidale, tramite la presenza di forme giuridiche molteplici e plurali di Imprese Sociali e la loro pari dignità".
L’Alleanza delle Cooperative Sociali auspica che "lo sforzo finora compiuto di collaborare in modo costruttivo con il Governo non sia stato vano e chiede al Parlamento e allo stesso esecutivo una modifica adeguata dell’attuale impianto normativo che non tiene conto della storia e dell’apporto di chi ha contributo a sviluppare il Terzo Settore e può continuare a farlo".