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Riforma Terzo Settore

Riforma Terzo Settore

Guerini Ddl "É passo avanti importante. Accelerare su approvazione. Strumenti previsti siano operativi"

mercoledì 6 agosto 2014
“Erano anni che attendevamo questa cornice che, per la prima volta, ci colloca nel cuore di un progetto di riforma – ha dichiarato Giuseppe Guerini, Portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane settore sociale e presidente di Federsolidarietà Confcooperative. In primo luogo è importante che finalmente si liberi questo settore dai troppi lacci, dall’incertezza di un quadro normativo datato, confuso e stratificato, e poi c’è bisogno di strumenti di sussidiarietà che accompagnino la messa a sistema delle innovazioni sociali che abbiamo sperimentato e prodotto nei territori e che vogliamo diffondere. Per affrontare le sfide del welfare e, per rispondere ai nuovi  bisogni che sono emersi in questi anni di crisi, infatti, è necessario usare anche strumenti nuovi”.


Ci aspettiamo di poter usare questi strumenti dal 2015, per avviare nuove azioni di welfare e per continuare a creare vera e buona occupazione. Si tratta di previsioni importanti per sprigionare il potenziale delle organizzazioni dell’economia sociale e delle imprese sociali in un quadro innovativo: le disposizioni per l’assegnazione di beni pubblici inutilizzati al terzo settore, l’ampliamento dei settori in cui possono operare le imprese sociali e le nuove misure per promuovere la finanza etica, i finanziamentiprivati e la capitalizzazione di queste organizzazioni, la stabilizzazione del 5 per mille e la nuova disciplina del servizio civile universale che ci permetta di attivare i giovani in progetti per le comunità.


“L’invito che rivolgiamo ai due rami del Parlamento e al Governo – ha sottolineatoGiuseppe Guerini - è di approvare al più presto il disegno di legge perché da li in avanti la riforma si misurerà sugli effetti prodotti: la nascita di nuovi soggetti, il consolidamento di quelli esistenti e soprattutto la crescita che produrrà in termini di inclusione sociale e occupazione. Per uscire dalla crisi c’è bisogno del contributo che può dare il settore dell’economia sociale e siamo pronti a fare la nostra parte”.