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Raiffeisen a Roma

Raiffeisen a Roma

A Roma l'incontro tra sistema Raiffeisen e la presidenza di Confcooperative. Tra i temi l'Alleanza delle Cooperative, gli obiettivi di Confcooperative e la riforma delle banche

venerdì 27 febbraio 2015

Un incontro per approfondire i progetti e gli obiettivi di Confcooperative e per confrontarsi sul tema della riforma delle banche, quello avvenuto stamani tra le Cooperative Raiffeisen di Bolzano e il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, insieme al vicepresidente Diego Schelfi, al segretario generale, Vincenzo Mannino, al vicesegretario, Marco Venturelli, e al vicedirettore Fabiola di Loreto.

 Molti gli argomenti affrontati nel corso dell’incontro, a partire agli obiettivi e dai percorsi che Confcooperative dovrà intraprendere, individuati nell’ultima conferenza organizzativa. Tra questi, il cammino dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, il progetto di riordino organizzativo territoriale, il programma di internazionalizzazione per le imprese, il progetto di finanza di sistema per favorire l'accesso al credito per le cooperative, attraverso una sinergia con le Bcc ed Iccrea, e mettendo in rete strumenti come Fondosviluppo, Cooperfidi, CFI, e poi ancora i progetti per i soci cooperatori: patronato, cooperative di utenza, ecc. Infine, si è parlato del potenziamento e della strutturazione dell'ufficio di rappresentanza a Bruxelles e della riforma del sistema bancaria proposta dal governo.

Il direttore di Raiffeisen, Paul Gasser, ha poi ringraziato il presidente Gardini per l'accoglienza e la disponibilità dimostrata durante l’incontro, cui ha partecipato tutto lo staff dirigenziale di Confcooperative.

«La ringrazio per lo stile, le parole e l'attività che si sta facendo che hanno cambiato profondamente la Confcooperative dalla sua presidenza rendendola un’organizzazione più vicina alle cooperative ed ai cooperatori – ha detto Gasser –. La ringrazio per l'impegno sui progetti strategici ed in particolare per l'impegno sul credito cooperativo che pur necessitando di una riforma non deve essere snaturato».