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Politiche di sviluppo e legalità

Politiche di sviluppo e legalità

Il "rating" di Federabitazione, Federsolidarietà e lo sviluppo locale, l'Alleanza delle Cooperative nelle Marche

sabato 19 dicembre 2015

Imprese «Al via il rating mutualistico: cooperative al setaccio per dare più garanzie ai soci»

Un rating associativo per premiare le cooperative di abitazione che adottano criteri di gestione improntati ai principi della vera cooperazione, alla massima trasparenza e operano nell’interesse esclusivo dei soci. Lo ha varato il consiglio di presidenza di Federabitazione–Confcooperative che ha dato il via libera al progetto per valorizzare la qualità mutualistica - e di conseguenza imprenditoriale e sociale delle associate - riconoscendo alle cooperative virtuose una serie di “premialità” sia associative sia normative, attraverso criteri che ne verificano l’effettivo livello di mutualità e di partecipazione quali: l’acquisto dell’area solo con la quasi totalità dei soci e il disincentivo per i consorzi a operare direttamente.

«L’obiettivo – spiega il presidente di Federabitazione–Confcooperative, Alessandro Maggioni – è quello di inserire proprio nelle revisioni, strumento fondamentale di controllo delle cooperative, i punti qualificanti del nostro sistema di rating, rendendo così più efficace l’individuazione dei sintomi che potrebbero sfociare in situazioni patologiche. Il rating – conclude Maggioni – nel quale sono stati sintetizzati i principi e le regole operative, consentirà alle nostre sedi territoriali di realizzare una “formazione di base” per i dirigenti delle cooperative di abitazione e diventerà un elemento esterno necessario a marcare la distintività delle nostre associate».

Al Consiglio di Federabitazione è intervenuto anche il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini che ha detto «le cooperative di abitanti individuano i bisogni abitativi nelle comunità locali e metropolitane e offrono un’adeguata risposta attraverso il metodo cooperativo, dedicando lavoro, tempo e generosità». Ai dirigenti del settore ha chiesto «di essere protagonisti nell’imminente stagione assembleare di Confcooperative, per costruire la nuova casa dei cooperatori».

Sviluppo locale: la cooperazione sociale per dare un futuro diverso ai territori

«Ciò che distingue l’attività della cooperazione sociale è proprio il concetto di inclusione sociale, che spesso è assente dal linguaggio delle istituzioni pubbliche». Lo ha detto il dirigente del ministero dell’Economia Fabrizio Barca, intervenendo a “Sviluppo locale e cooperazione sociale”, l’incontro organizzato a Roma da Federsolidarietà-Confcooperative. «Senza inclusione sociale non c’è sviluppo, sono due elementi che non possono essere scissi» ha aggiunto Barca.

«La cooperazione sociale utilizza le risorse perché crede in un progetto e lo realizza, e non come scopo primario della propria attività perché ha in sé la caratteristica della responsabilità condivisa, condizione che la rende strumento migliore per generare sviluppo lavorando tecnicamente, con competenze e capacità, non per “bontà”» ha detto il presidente di Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo, sottolineando come le cooperative sociali debbano affrancarsi da una serie di pregiudizi che le descrivono come soggetti in grado di dare assistenza ma non di fare “impresa”.

«La straordinaria capacità della cooperazione sociale è quella di riuscire a pensare e a realizzare un futuro diverso partendo dalle risorse disponibili sul territorio, all’interno della comunità nella quale opera», ha evidenziato il presidente di Federsolidarietà, Giuseppe Guerini. Una capacità che permette alle cooperative sociali di «prendere in carico non solo le singole persone, ma le comunità come imprese che si auto-organizzano avendo come obiettivo primario lo sviluppo, e non la mera crescita economica». Motivi per i quali «molte realtà hanno trovato proprio nelle cooperative sociali lo strumento più utile per creare sviluppo» hanno sottolineato il consigliere di presidenza, Francesco Sanna, e il direttore della Federazione, Vincenzo De Bernardo.

Durante l’incontro sono state raccontate alcune esperienze di cooperative sociali come la Cresm, in provincia di Trapani; la Nco –Nuova cooperazione organizzata in provincia di Caserta; e la San Lorenzo, a Iglesias: realtà che hanno saputo creare sviluppo sul territorio con progetti innovativi per l’inclusione sociale, il contrasto alla criminalità organizzata e la promozione della legalità, la sostenibilità e la tutela dell’ambiente.

Marche: nasce l’Alleanza delle Cooperative, Stronati alla presidenza

Al via l’Alleanza delle Cooperative Italiane delle Marche, il coordinamento composto dalle organizzazioni regionali delle tre centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop. Un sistema articolato in 900 cooperative, con 350mila soci e 24mila occupati che generano un fatturato aggregato di 3 miliardi.  Alla presidenza dell'organismo unitario è stato eletto Massimo Stronati, presidente Confcooperative Marche.

«Quella di oggi è una firma che traccerà un modo diverso di fare rappresentanza unitaria – ha detto il neo presidente dell’Alleanza Stronati -, che dovrà porre al centro del proprio lavoro le cooperative associate per le quali dobbiamo agire tutti insieme con coraggio, lealtà e dinamismo per favorire il loro sviluppo e trovare le giuste opportunità di crescita anche con l’internazionalizzazione e con l’utilizzo dei fondi europei».