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Patto per la salute: il commento di FederazioneSanità - Confcooperative

Patto per la salute: il commento di FederazioneSanità - Confcooperative

Milanese «Rischia di essere un'occasione mancata»
giovedì 10 luglio 2014

«La bozza di Patto per la Salute in discussione in queste ore, al di là degli slogan e delle promesse, è un atto deludente. Si parla di nuova governance, ma in realtà si prende atto dell’ingovernabilità di un sistema policentrico (Stato e Regioni) che vuole rimanere  accuratamente blindato e chiuso rispetto alla sussidiarietà orizzontale del partenariato pubblico – privato e della mutualità integrativa». Così Giuseppe Milanese, presidente di Federazione Sanità – Confcooperative in merito alla bozza del Patto per la Salute.

«Non vorremmo fosse un’occasione mancata – aggiunge Milanese – nel Patto, infatti, non c’è riferimento in neanche una riga sullo sviluppo della sussidiarietà orizzontale sostenuta dall’Europa, né sul riconoscimento del ruolo del privato, nè sulla necessità di distinguere il ruolo di governance strategica da quella della produzione dei servizi, tempi caldeggiati, proprio in questi giorni, anche dall’Antitrust».

«Nella bozza, così com’è, ci si dimentica anche di affrontare il tema dell’assistenza sanitaria integrativa e del ruolo delle Società di mutuo soccorso. Non troviamo – continua Milanese – neanche un passaggio sul potenziale dello sviluppo del terzo Settore come delineato nelle stesse Linee Guida del Premier Renzi che sarà in discussione in Consiglio dei Ministri».

«Resta, poi, del tutto sommaria la previsione sulla farmacia dei servizi, messa in accostamento alla formula ambigua della medicina di iniziativa, mentre si dimenticano del tutto le potenzialità della rete farmaceutica per l’accesso alla rete dei servizi. Desta, infine, perplessità la costituzione di una cabina di regia del "NSIS" a cui spetta la verifica della “reale” attuazione della riorganizzazione delle cure primarie e il monitoraggio della qualità, efficienza ed efficacia dell’assistenza primaria, senza però alcuna previsione in ordine  ai potersi sanzionatori. Ci auguriamo si tratti solo di disattenzione. In caso contrario – conclude Milanese – si tratterebbe di un preoccupante dietrofront».