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Pasqua dell’incertezza, spesa a 1,5 miliardi (+8%), ma 1 famiglia su 2 taglia consumi

Pasqua dell’incertezza, spesa a 1,5 miliardi (+8%), ma 1 famiglia su 2 taglia consumi

Italia divisa tra rincari e tavole a due velocità: pesano inflazione e dazi

venerdì 18 aprile 2025

La Pasqua si avvicina in un clima di forte incertezza economica per le famiglie italiane. Secondo le stime elaborate dal nostro Centro Studi, la spesa complessiva degli italiani per le festività pasquali raggiungerà 1,5 miliardi di euro, registrando un incremento di 120 milioni rispetto al 2024. Occorre puntualizzare che i maggior costi non si traducono in aumento dei volumi dal momento che la spesa è spinta dall’inflazione. Si comprano meno prodotti, ma a un prezzo più alto.

Il dato più preoccupante riguarda le intenzioni di acquisto: il 42% delle famiglie dichiara che limiterà le spese pasquali al minimo indispensabile. A pesare sulle scelte dei consumatori è soprattutto la "spada di Damocle" rappresentata dalla minaccia dei nuovi dazi commerciali internazionali che sta già causando rincari su diverse categorie merceologiche.

La situazione geopolitica attuale sta generando un clima di profonda incertezza che influenza direttamente i comportamenti di consumo. Le tensioni sui mercati internazionali e l'annuncio di possibili dazi stanno già producendo effetti negativi sulle aspettative economiche delle famiglie italiane, con ripercussioni dirette sulla loro propensione alla spesa.

Quella che ci apprestiamo a vivere è un’altra Pasqua delle differenze. Alla Pasqua di magro per circa 10 milioni di italiani in povertà che non prevedono un menù speciale, si contrappongono, complici i tanti ponti e la chiusura delle scuole, gli oltre 10 milioni di italiani che andranno in viaggio. A questi si sommano 8 milioni che pranzeranno in ristoranti e agriturismo e quanti possono sostenere spese extralusso per allestire il menù pasquale.

In famiglia o al ristorante trionferanno le eccellenze dell’agroalimentare made in Italy. A casa in 2 tavole su 3, in pole position agnello e capretto. Bene i consumi di pesce che con la quaresima e i venerdì di magro sono aumentati del 50%. Resta forte la preferenza per la qualità e la tradizione: il 65% degli intervistati dichiara di voler privilegiare prodotti di eccellenza, anche se in quantità ridotte, piuttosto che orientarsi verso acquisti di massa di qualità inferiore.

Tra le eccellenze enogastronomiche primeggeranno: il ricco tagliere di formaggi e salumi, oltre a vini, prosecchi e spumanti, ma tutto rigorosamente italiano. Così come il ricco assortimento dell'ortofrutta italiana anche se colpita dalla siccità dell’inverno. Stazionari i consumi di uova di cioccolato 26 milioni e di colombe 21 milioni entrambe calano di 1 milione complice il caro ingredienti, tra tutti il cacao che si vende a peso d’oro. Regge poi la tradizione dei dolci regionali: alla pastiera il primato nel carrello dei dolci.