Il quadro di stabilità delineato nel Documento Programmatico di Finanza Pubblica rappresenta un punto di partenza importante, mette n sicurezza i conti pubblici, ma occorre guardare avanti con ambizione. Con il progressivo esaurirsi degli effetti degli investimenti del PNRR, è fondamentale rafforzare le politiche per la crescita, per evitare che il Paese entri in una fase di rallentamento.
È quanto emerge dall'incontro con il Governo sul Documento Programmatico di Finanza Pubblica, per Confcooperative è intervenuto il segeretario generale Marco Venturelli.
La proposta è quella di ampliare le risorse destinate allo sviluppo, orientandole alla competitività delle imprese in uno scenario internazionale complesso e alla costruzione di un'economia sostenibile, in linea con le indicazioni dell'Unione Europea in materia di Economia Sociale.
Lavoro e produttività: accompagnare lo sforzo delle imprese Le cooperative, impegnate attivamente nei rinnovi contrattuali per il recupero del potere d'acquisto dei lavoratori, chiedono al Governo di affiancare questi sforzi con misure fiscali di sostegno. In particolare, propongono un'aliquota IRPEF ridotta al 10% per gli incrementi retributivi derivanti dai rinnovi contrattuali nel triennio 2026-2028 e per le misure di welfare aziendale. Si auspica inoltre il rilancio della previdenza complementare e una campagna informativa nazionale rivolta soprattutto ai più giovani.
Politiche industriali: rilanciare produzione e innovazione
Servono interventi strutturali per sostenere i settori più esposti alla competizione internazionale e accompagnare la transizione digitale ed energetica. Le proposte includono: semplificazione nell'accesso agli incentivi dei Piani Transizione 4.0 e 5.0, estendendoli anche al commercio, e rafforzamento delle garanzie pubbliche e private per sostenere anche la liquidità delle imprese.
Contratti pubblici: equità tra settori si sottolinea la necessità di colmare rapidamente il divario normativo che penalizza i contratti di servizi e forniture rispetto ai lavori, partendo in modo selettivo sui settori lavori intensive pur comprendendo il problema delle difficoltà di finanza pubblica e di individuare risorse adeguate per i contratti nei settori ad alto impiego di manodopera, garantendo continuità ai cantieri.
Economia sociale: un modello per il futuro si invita il Governo ad attuare concretamente la Raccomandazione UE del 27 novembre 2023 sull'economia sociale, riconosciuta come ecosistema fondamentale delle politiche industriali europee. Tra le proposte: sostenere i workers buyout e il passaggio generazionale d'impresa, rifinanziando il Fondo "Marcora" e introducendo esoneri contributivi per i primi due anni di attività.
Energia: riconoscere il ruolo delle cooperative rinnovabili Nel settore energetico, occorre valorizzare il contributo delle cooperative elettriche storiche e delle Comunità Energetiche Rinnovabili, riducendo i costi dell'energia attraverso il disaccoppiamento del prezzo dell'elettricità da quello del gas e superando gli ostacoli interpretativi che producono paradossalmente maggiori ostacoli alle CER in forma cooperativa pur essendo la forma giuridica più autentica nell’interpretare lo spirito comunitario.