«Siamo i primi a chiedere di punire severamente chi sbaglia e di fare pulizia, perché chi commette reati danneggia profondamente nell’immagine la vera ed autentica cooperazione, ma diciamo no ai processi sommari. Noi non ci stiamo all’abbinamento cooperativa = privilegio e malaffare. Chi sbaglia e delinque deve andare in galera, chiunque esso sia cooperatore o imprenditore che corrompe, dirigente pubblico o politico che si fa comprare. Una decina di cooperative non può essere presa a modello per demolire e danneggiare tutte le altre perché le cooperative non sono un’anomalia italiana. In Europa, negli Usa e in Asia è previsto un trattamento fiscale diversificato che impone, però, alle cooperative oneri che non gravano su nessun altro modello d’impresa sia in Italia sia negli altri paesi del mondo». Lo dice Maurizio Gardini in riferimento ai lavori della Commissione Antimafia ricordando che in Italia la cooperazione dà lavoro a 1.300.000 persone, mentre sono oltre 12.000.000 i soci.