Alleanza delle Cooperative, Gardini «No a scippi generazionali»
«Non possiamo rinunciare a ciò che siamo. Le riserve indivisibili appartengono alle comunità e soprattutto alle future generazioni di soci. Ecco perché diciamo no a scippi generazionali». Lo ha detto il presidente di Confcooperative nazionale Maurizio Gardini intervenendo in audizione in Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Gardini ha aggiunto che «C'è troppa confusione quando si accosta il modello Unipol alle BCC: non c'entra nulla. La trasformazione in S.p.A, tra l'altro, comporterebbe una sicura procedura d'infrazione da parte della UE. L'unica soluzione potrebbe essere il conferimento dell'attività bancaria». Mauro Lusetti presidente di Legacoop ha chiesto di «non stravolgere la biodiversità di mercato. Le cooperative possono anche trasformarsi in S.p.A, ma senza intaccare il patrimonio».
Per riascoltare l'audizione dell'Alleanza delle Cooperative in Commissione Finanze alla Camera, il video è disponibilie al link: http://www.camera.it/leg17/1132?shadow_primapagina=5336
Bankitalia: necessari interventi sulla riforma, chiarire la way-out
«Occorre chiarire il carattere "eccezionale" della way-out, circoscrivere l’arco temporale e i requisiti patrimoniali delle Bcc che possono non aderire alla capogruppo, prevedere un bilancio consolidato conforme ai principi contabili internazionali e dotare la capogruppo di adeguati poteri di direzione e coordinamento». È stata una sostanziale bocciatura del progetto di riforma del credito cooperativo voluto dal governo quella del capo dipartimento della vigilanza della Banca d'Italia, Carmine Barbagallo intervenuto in audizione alla commissione Finanze della Camera.
Piena intesa sulla necessità di portare a termine il progetto di riforma del sistema del credito cooperativo ma da Via Nazionale sono arrivate critiche pesanti su alcuni dei passaggi previsti nel decreto legge varato dall’esecutivo 20 giorni fa e ora all’esame del Parlamento per la conversione.
«Cardine della riforma delle Bcc- ha detto Barbagallo - è il gruppo bancario cooperativo che avrebbe al vertice una capogruppo bancaria costituita in forma di società per azioni e con un patrimonio netto di almeno 1 miliardo. Questa capogruppo è necessario che venga dotata di adeguati poteri di direzione e coordinamento. La governance del gruppo - ha spiegato - deve favorire un miglior indirizzo delle attività e il controllo dei rischi delle singole Bcc, accompagnare il sostegno patrimoniale con corretti incentivi gestionali, prevenire l'azzardo morale" e solo attribuendo alla capogruppo poteri adeguati si realizzano questi risultati».
«La mancanza di un bilancio consolidato conforme ai principi contabili internazionali - ha aggiunto Barbagallo - avrebbe effetti negativi sulla capacità del gruppo di presentarsi in modo trasparente e credibile sul mercato dei capitali e ai potenziali investitori esterni». Inoltre, «verrebbe meno una base informativa utilissima per l'efficace esercizio della vigilanza consolidata. Per questo - ha concluso - Bankitalia ritiene che sia necessario ampliare i poteri di nomina e revoca non limitandoli a casi eccezionali».
Da un punto di vista di vigilanza,
Barbagallo
ha sottolineato la situazione di "incertezza" che si verrebbe a creare, nella "fase di transizione", sul numero e sulle dimensioni delle Bcc che farebbero parte di gruppi cooperativi. «Andrebbe prescritto quindi che la facoltà è esercitabile in un circoscritto arco temporale e soltanto da quelle Bcc che presentano il richiesto ammontare dell`aggregato patrimoniale a una precisa data passata di riferimento». Il testo integrale dell'audizione di Carmelo Barbagallo di Bankitalia è disponibile al seguente link: http://bit.ly/1oS4Hwq; il video al link: http://webtv.camera.it/archivio?id=9055&position=4