«Un modello speculativo che non aiuta e non fa crescere il SSN, ma distrae risorse importanti fuori da ogni programmazione». Così Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative Sanità boccia il fenomeno dei medici “gettonisti” che coprono i turni delle strutture ospedaliere carenti di personale.
«Gli affidamenti dei servizi ai gettonisti si stanno diffondendo a macchia di leopardo. Le gare pubbliche proliferano e sono la causa di questo fenomeno. Occorre subito un’inversione di rotta. Siamo favorevoli alla gestione e all’erogazione di servizi, ma contrari all’intermediazione di lavoro e di manodopera professionale che alimentano i gap di programmazione della sanità. Il nostro modello di cooperazione sanitaria – conclude Milanese – collabora già in chiave sussidiaria con il SSN, sia nei servizi di medicina generale sia di medicina specialistica, in una logica di valorizzazione di partenariato tra pubblico e privato che inserito in un sistema di accreditamento di chi eroga il servizio consente il salto di qualità del sistema a vantaggio degli utenti. In caso contrario assistiamo da un lato a uno sperpero di risorse, dall’altro a un calo della qualità del servizio che viene erogato al cittadino. Condizioni queste che non fanno crescere il sistema sanitario».