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IdealScala: un passo avanti per lavoro e attività produttiva

IdealScala: un passo avanti per lavoro e attività produttiva

 Lunga trattativa, ma primi significativi passi in avanti per il salvataggio del lavoro e dell'attività produttiva a Orcenico

mercoledì 23 luglio 2014

La cooperativa Ceramiche IdealScala ha centrato il suo primo obiettivo ottenendo le prime garanzie per il futuro dello stabilimento di Orcenico Inferiore. Ai 399 lavoratori è stato accordato l'accesso alla cassa integrazione in deroga, la chiusura della mobilità obbligatoria da parte dell'azienda (resta in piedi quella volontaria incentivata) e la collaborazione tra azienda e nuova cooperativa per proseguire la produzione di sanitari e sistemi weelness.

 

«Siamo felici che un primo risultato sia stato raggiunto grazie anche al nostro supporto - ha commentato Virgilio Maiorano presidente di Confcooperative Pordenone - questi lavoratori diventati imprenditori e soci cooperatori meritano un plauso per il loro coraggio. Auspichiamo che tanti loro colleghi a questo punto si uniscano in cooperativa. La loro battaglia però continua, non bisogna abbassare la guardia nella difesa dell'occupazione: noi saremo ancora al loro fianco. Lo strumento della cooperazione ancora una volta ha dimostrato la sua efficacia, dando una speranza futura e un elemento di trattativa in più ai lavoratori".

 

Da lavoratore esperto del reparto collatura e sviluppo prodotti a manager di un'azienda con centinaia di addetti. Da dipendente a imprenditore di se stesso, con la responsabilità di garantire uno stipendio a tanti colleghi e decine di famiglie. La vita di Gianmario Petozzi, neo presidente della cooperativa IdealScala, fondata ad hoc per subentrare all'Ideal Standard di Orcenico di Zoppola, applicando la formula del workers buyout, è cambiata in poche ore.


Solo giovedì scorso lottava coi compagni, fuori dai cancelli della fabbrica. Dal giorno seguente è divenuto il riferimento per l'intera trattativa di passaggio delle consegne sedendo al tavolo del Ministero del Lavoro, assieme al viceministro, ai manager del gruppo, ai sindacalisti nazionali e alle istituzioni regionali.

«Lo stabilimento ha enormi potenzialità – ha affermato Petozzi – e professionalità importanti che non potevano essere disperse. Lavoro qui da 27 anni e so quale sia il valore aggiunto dei nostri prodotti in termini qualitativi. Per questo ho accettato la sfida e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, dormo meglio ora che c'è una prospettiva di rilancio, pur gravata da mille responsabilità che ricadono su di noi, piuttosto che la scorsa settimana, quando ad agitare il sonno c'era solo lo spettro della chiusura e della disoccupazione».