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Forum Compraverde Buygreen: Stronati «Con ammodernamento infrastrutturale 60 mld export in più l’anno»

Forum Compraverde Buygreen: Stronati «Con ammodernamento infrastrutturale 60 mld export in più l’anno»

Il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi «Transizione ecologica sia leva di sviluppo non zavorra»

martedì 12 ottobre 2021

«Occorre potenziare le infrastrutture. Tra DEF e Recovery abbiamo l’irripetibile opportunità di attivare, grazie agli investimenti, un effetto leva da 666 miliardi, creare 4,2 milioni di nuovi posti di lavoro e recuperare delle posizioni di svantaggio. L’Italia è il 9° paese al mondo per export con 476 miliardi di euro, ma occupa solo il 21° posto per efficienza delle infrastrutture nella speciale classifica della Banca mondiale. Il ritardo infrastrutturale fa perdere almeno 60 miliardi di export l’anno è arrivata l’ora di accorciare le distanze anche in ambito portuale». Lo dice Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi intervenendo al Forum Compraverde Buygreen in corso a Roma. 

«I porti costituiscono oggi pilastri fondamentali nella strategia della logistica integrata del paese, ambito in cui la cooperazione si candida per un ruolo da protagonista garantendo qualità del lavoro, dei servizi, attenzione al territorio, ai lavoratori, agli utenti e ai cittadini. Su porti e nodi portuali – aggiunge Stronati – stiamo lavorando da alcuni anni con specifiche progettualità con l’obiettivo di creare cluster per la gestione dei servizi portuali innovando il nostro modello di business. Logistica, manutenzione, sicurezza e vigilanza, ristorazione, sanificazione e pulizie nonché trasporto merci/persone: un’analisi di innovazione e sostenibilità ambientale, anche grazie a nuove risorse innovative supportate da piattaforme digitali». 

«Il  Forum Compraverde Buygreen  è un evento imprescindibile per portare le politiche, i progetti, i beni e i servizi di Green Procurement, pubblico e privato all’attenzione degli stakeholders di sistema. La relazione della mia Federazione con Fondazione Ecosistemi – conclude  Stronati – procede da alcuni anni e si concretizza in una partnership virtuosa e costruttiva, volta ad un confronto trasparente e realistico,  per portare a meta gli obiettivi dell’agenda 2030 ponendo però attenzione alle imprese ed alla grande fatica che queste fanno nella transizione ecologica. Il mondo della cooperazione si candida ad affrontare questa sfida con le caratteristiche di cui si connota: qualità del lavoro, dei servizi, attenzione al territorio alle risorse umane agli utenti ed ai cittadini tutti».