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Festival Economia, Gardini: IA, una "Rerum Digitalium" per tutelare le persone dalle tecnologie

Festival Economia, Gardini: IA, una "Rerum Digitalium" per tutelare le persone dalle tecnologie

Il presidente Gardini al panel sulla sostenibilità sociale dell'Intelligenza artificiale

lunedì 26 maggio 2025

L’intelligenza artificiale può far crescere il PIL italiano dell’1,8% entro il 2035, ma a quale prezzo sociale? È questa la domanda centrale emersa dall'intervento del presidente di Confcooperative Maurizio Gardini al Festival dell'Economia di Trento, dove ha lanciato un appello per riaffermare la centralità della persona nell'era digitale.

«Secondo il Focus Censis-Confcooperative 6 milioni di lavoratori italiani rischiano la sostituzione diretta da parte dell’IA, mentre altri 9 milioni potrebbero vedere l'intelligenza artificiale integrarsi profondamente nelle loro mansioni quotidiane» ha dichiarato Gardini. Un quadro che delinea una trasformazione epocale del mercato del lavoro, con potenziali benefici economici ma anche rischi sociali enormi.

«L’intelligenza artificiale deve essere messa al servizio della persona e non viceversa», ha sottolineato Gardini nel suo intervento. Una posizione che riflette la matrice valoriale di Confcooperative, movimento che affonda le proprie radici nella dottrina sociale della Chiesa e nella Rerum Novarum di Leone XIII del 1891.

La necessità di una governance condivisa

La vera sfida, secondo Gardini, non è tanto tecnologica quanto distributiva: come garantire che i benefici di questa rivoluzione digitale non amplifichino le disuguaglianze esistenti ma contribuiscano invece a migliorare la condizione umana nel suo complesso.

«Istituzioni, imprese e sindacati devono lavorare insieme per trasformare la rivoluzione dell'intelligenza artificiale da minaccia in opportunità» ha affermato Gardini, delineando la necessità di un approccio sistemico che coinvolga tutti gli attori sociali ed economici.

L’appello trova particolare risonanza nel momento storico attuale, caratterizzato da una rapida accelerazione nell’adozione di tecnologie AI in tutti i settori produttivi. La questione non è più se l’intelligenza artificiale trasformerà il mondo del lavoro, ma come gestire questa trasformazione in modo sostenibile dal punto di vista sociale.

Verso una "Rerum Digitalium"?

«Non è un caso che Confcooperative affondi le proprie radici nella dottrina sociale della Chiesa e nella Rerum Novarum di Leone XIII. E vista la sensibilità di Papa Leone XIV potrebbe non essere peregrina l’ipotesi di una "Rerum Digitalium" per tutelare le persone dalle tecnologie, in modo analogo a quanto fece l’enciclica papale del 1891 per difendere le persone dagli effetti della seconda rivoluzione industriale. Non è un caso che papa Prevost abbia scelto il nome di Leone XIV e che, nel suo primo incontro con i cardinali, abbia posto al centro proprio l’impatto dell’intelligenza artificiale su lavoro ed economia» ha concluso Gardini.