«La firma di questo Protocollo rappresenta un passo concreto verso una diplomazia economica sempre più vicina al tessuto produttivo del Paese. In questa ottica, esprimiamo apprezzamento per la creazione, all'interno del MAECI, di una nuova Direzione dedicata alla crescita e alla promozione delle esportazioni: una scelta strategica e lungimirante che investe di un nuovo ruolo la nostra rete diplomatica nel mondo e rafforza il coordinamento tra le Associazioni e il Ministero degli Esteri». Lo dice Giorgio Mercuri, vicepresidente di Confcooperative con delega all'internazionalizzazione siglando a Milano, il Protocollo d'intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e Confcooperative nell'ambito della Conferenza nazionale dell'export e dell'internazionalizzazione delle imprese. Alla firma ha partecipato il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, l'On. Antonio Tajani.
L'accordo avvia una collaborazione strutturata nel campo della formazione, con l'obiettivo di rafforzare il capitale umano del Sistema Paese e sostenere i processi di internazionalizzazione delle cooperative e delle imprese italiane, con particolare riferimento alle filiere strategiche del Made in Italy. Il Protocollo prevede la realizzazione di percorsi di approfondimento economico-commerciale articolati in incontri tematici, momenti di confronto diretto con la governance delle imprese e visite agli impianti produttivi delle cooperative aderenti alla Confederazione. Le attività saranno rivolte a funzionari diplomatici e personale della Farnesina impegnati sui temi dell'export, con focus su specifici Paesi e aree geografiche definiti di volta in volta.
«La firma di questo Protocollo – dichiara Giorgio Mercuri – rappresenta un passo concreto verso una diplomazia economica sempre più vicina al tessuto produttivo del Paese. In questa ottica, esprimiamo apprezzamento per la creazione, all'interno del MAECI, di una nuova Direzione dedicata alla crescita e alla promozione delle esportazioni: una scelta strategica e lungimirante che investe di un nuovo ruolo la nostra rete diplomatica nel mondo e rafforza il coordinamento tra le Associazioni e il Ministero degli Esteri». Confcooperative rappresenta 16.000 imprese, 3,3 milioni di soci e 550.000 occupati, con un fatturato aggregato di 85 miliardi di euro. Nel comparto agroalimentare, la cooperazione conta oltre 4.000 imprese ed è espressione di intere filiere produttive e di marchi di primo piano del Made in Italy.
«Nonostante le tensioni geopolitiche e le spinte protezionistiche – prosegue Mercuri – l'export italiano continua a dimostrare una straordinaria resilienza: nel 2024 raggiungerà 680 miliardi di euro, di cui 70 miliardi nell'agroalimentare, settore in cui la cooperazione è tra i principali motori di crescita. Oggi il Made in Italy non è solo prodotto, ma esperienza, cultura e stile di vita: un asset che va sostenuto, valorizzato e tutelato».
Il Protocollo MAECI–Confcooperative punta a rafforzare la collaborazione istituzionale per sostenere l'accesso ai mercati esteri, affrontare le barriere non tariffarie e accompagnare le imprese nei processi di crescita internazionale, sia su mercati consolidati che emergenti. L'accordo intende inoltre valorizzare le nuove opportunità derivanti dal Piano Mattei e dai mercati africani.
«Come Confcooperative – conclude Mercuri – siamo pronti a fare la nostra parte. Metteremo a disposizione le nostre competenze e la nostra rete di imprese, aprendo le porte delle cooperative per far conoscere da vicino le filiere del Made in Italy, i territori e il valore sociale che le caratterizza. Un'Italia che lavora in modo coeso tra istituzioni e corpi intermedi è un'Italia più forte nel mondo».