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Export: le cooperative puntano sulla Cina

Export: le cooperative puntano sulla Cina

Gardini «Export leva di sviluppo obiettivo +10% all’anno»

mercoledì 10 giugno 2015

L’agroalimentare cooperativo punta dritto sull Cina. Una delegazione del ministero dell’Agricoltura di Pechino e di imprese agroalimentari cinesi, dopo la giornata di ieri a Expo, ha incontrato a Roma alcune delle maggiori cooperative agroalimentari di Confcooperative. L’iniziativa è stata promossa dalla Camera di Commercio italo cinese in collaborazione con l’ufficio Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative e con China Radio International/Gbtimes, media partner della Camera di commercio italo cinese.

«Il nostro paese – ha detto in apertura dei lavori Ni Hongxing, direttore dell’Agricultural trade promotion center del ministero dell’Agricoltura cinese – apprezza la qualità delle produzioni agroalimentari italiani per i quali ci sono ampi margini di crescita».

«Al mercato globale le cooperative rispondono con il radicamento territoriale, ma ricercando nuovi mercati per valorizzare il lavoro dei soci e remunerarli al meglio – dice Maurizio Gardini presidente di Confcooperative che aggiunge – nel gruppo cooperativo che presiedo ci siamo dati l’obiettivo del +10% di export all’anno».

Nella fase di matching tra cooperatori italiani e operatori cinesi è emerso che Naturitalia, presente in Cina già con i kiwi amplierà la sua offertta con gli agrumi grazie al recente accordo bilaterale Italia Cina, la conferma è venuta da Augusto Renella, export manager della cooperativa.

Conserve Italia esporta il 43% della produzione e ha gli occhi puntati sulla Cina come ha confermato il direttore export sales Alessandro Torresi, «un mercato su cui siamo già presenti e sul quale vogliamo incrementare la nostra quota di mercato».

In Asia la cooperativa vitivinicola Caviro, ha aperto un ufficio di rappresentanza a Shangai «oggi vediamo in 40 paesi – ha ricordato Ada Morganti export manager della cooperativa – l’export pesa per poco meno del 30% sul totale delle nostre vendite. Il nostro obiettivo è di arrivare entro il 2018 al 40%, per centrare questo risultato Pechino è determinante».

La cooperativa Fontana di Papa ha toccato il tetto del 40% di export, «le nostre vendite oltre confine sono concentrate prevalentemente sul mercato nordmaericano – ha spiegato la presidente Francesca Cappelli – il mercato cinese presenta per noi alcune difficoltà sia di ordine culturale che economico. Contiamo di superare queste resistenze per poter crescere anche a Oriente».