Una rivoluzione sostenibile che porti le persone a pensarsi prima come collettività e poi come individualità, che persegua il “bene comune”, sviluppando solidarietà civile e solidità imprenditoriale. È la proposta presentata oggi da Federabitazione-Confcooperative a Expo nel corso del workshop “Come cambiano le città: la rivoluzione sostenibile delle cooperative”.
«Dobbiamo tornare alle “radici” del mutualismo – dice Alessandro Maggioni, presidente della federazione – e a promuovere cooperazione secondo i bisogni delle comunità, organizzandole. Vivere una città non vuol dire solo abitarla. Le cooperative di abitazione hanno storicamente soddisfatto il bisogno di avere una casa. Oggi si propongono come facilitatori di relazioni che partono dall’abitare e finiscono per coinvolgere il vivere».
Non più e non solo un tetto e quattro mura, ma servizi che rendano più vivibili condomini, quartieri, città, aree metropolitane. Mettendo in comune i bisogni per cercare insieme soluzioni per soddisfarli. Una sharing economy a misura di condominio con, ad esempio, servizi di babysitteraggio, condivisione di spazi e beni comuni per riuscire insieme dove singolarmente non è possibile minimizzando i costi e massimizzando le utilità.
Su questo fronte sono tre i progetti a cui Federabitazione sta lavorando per definire delle strategie di intervento.
«Con il progetto “CoopHousing” (www.coophousing.it) – aggiunge il presidente di Federabitazione – stiamo realizzando una mappatura degli interventi di cooperative di abitanti con alta qualità sociale (alloggi in affitto, servizi abitativi, modalità innovative di abitare). I dati raccolti rappresenteranno il punto di partenza per definire una strategia di sistema con soluzioni di riqualificazione urbana in cui l’offerta cooperativa sia centrale. Con “L’Abitare Futuro” intendiamo invece realizzare un progetto operativo per la sperimentazione di nuovi modelli abitativi per costruire un processo radicalmente diverso di produzione di abitazioni che sia integrato all’organizzazione di comunità di welfare e di servizio. Infine – conclude Maggioni – grazie al concorso “AAAarchitetticercasi” vogliamo coinvolgere e premiare giovani architetti che intendano mettersi alla prova ripensando il modo di progettare in un’ottica cooperativa mettendo nero su bianco le sperimentazioni di nuovi modelli abitativi».
Concorso che si ripeterà anche quest’anno per cercare nuovi talenti tra i giovani architetti under 35 e che si amplierà a livello nazionale prevedendo ben 4 aree di lavoro che coinvolgeranno Milano, Pescara, Roma e Catania ha annunciato Paolo Mazzoleni, direttore scientifico di AAAarchitetticercasi.
Sono 53 invece gli interventi realizzati dalle cooperative di Federabitazione nell’ambito del social Housing. Alloggi e riqualificazione urbana che non pesano sulle risorse pubbliche, per un totale di 1.532 alloggi costruiti, un investimento di 184 milioni di euro di cui il 79% da fondi privati così suddivisi: il 16% nel centro storico, il 35% nella zone semiperiferiche, il 45% in periferia, il 5% fuori dal contesto urbano. Di questi di nuova costruzione il 69%, recupero dell'esistente 18% e riconversione dell'esistente 13%, con una classe energetica compresa tra la A (20%), la B (34%) e la C (22%).
È quanto emerge dalla presentazione dell'indagine svolta da Coop Housing nel corso del workshop a Cascina Triulza. Coop Housing è il progetto di social Housing puro di Federabitazione che ha l'obiettivo di riconoscere, mappare e raccontare le best practice delle cooperative di abitanti www.coophousing.it.
Un’occasione per dar vita a una rigenerazione dei territori non solo dal punto di vista urbano, ma anche sociale ed economico, ha evidenziato Piergiorgio Vitillo, professore di Architettura al Politecnico di Milano, guardando al futuro, con il pieno coinvolgimento dei giovani.
Federabitazione-Confcooperative associa imprese (2.400 tra cooperative e consorzi, con 139.703 soci, 850 occupati e un fatturato aggregato di 1,35 miliardi) che operano nell’edilizia abitativa, realizzando alloggi per i propri soci a prezzi inferiori rispetto al mercato.