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Credito cooperativo: pronti ad attuare la riforma

Credito cooperativo: pronti ad attuare la riforma

Confcooperative, Federcasse e i tre gruppi bancari cooperativi disponibili al dialogo con Parlamento e Governo

lunedì 25 giugno 2018

Le BCC, le Casse Rurali e le Raiffeisenkassen affondano le proprie radici nella storia economica e sociale italiana distinguendosi per la propria natura mutualistica.

È un movimento che conta oggi 1 milione e trecentomila soci, con oltre 270 banche locali radicate nei territori dei quali sono espressione, con quote di mercato rilevanti nel finanziamento dell’economia reale, delle famiglie e delle imprese.

Sono banche autonome ma legate da tempo da un sistema associativo e di servizi sussidiari, da sistemi bancari ed industriali e dai fondi di garanzia che operano in una logica solidaristica. Supporto indispensabile per le economie locali, hanno basato il proprio inimitabile modello di impresa sui valori fondanti della mutualità, della centralità delle persone e delle proprie comunità.

I valori restano nel tempo. I modelli organizzativi e le persone passano, cambiano e si evolvono.

La salvaguardia ed il rafforzamento di un modello di “fare banca”, che caratterizza il credito cooperativo, realmente vicino alla gente, alle famiglie ed alle imprese, è condizionata dalla capacità di raccogliere e vincere le sfide di un mercato sempre più complesso e competitivo. L’evoluzione dell’industria bancaria, la normativa, la tecnologia incidono, vincolano, stravolgono i modelli industriali ed organizzativi e la capacità di interpretare la mutualità con efficacia e con efficienza, generando quella redditività indispensabile per garantire ulteriore solidità e le necessarie risorse per investire nel futuro.

La tecnologia e il susseguirsi incalzante di strumenti sempre più sofisticati modificano le abitudini delle persone e fanno nascere nuovi comportamenti, diverse ed intermediate modalità di relazione che aprono le porte a competitors “alternativi” che vogliono occupare spazi di mercato fino ad oggi prerogativa delle banche.

Non c’è e non ci potrà essere una buona banca di credito cooperativo, una buona Cassa Rurale, una buona Raiffeisenkasse se non sarà una banca coerente e competitiva. Questo è il tema al centro di tutto.

La riforma del credito cooperativo, avviata dalle autorità all’inizio del 2015, è divenuta legge nella primavera 2016. L’interlocuzione e il coinvolgimento del credito cooperativo sono stati talmente intensi che si è arrivati a definirla “autoriforma”. Questa infatti recepisce pressoché integralmente le richieste della Categoria ed è stata oggetto di generale approvazione in occasione del XV Congresso nazionale del credito cooperativo tenutosi nell’estate 2016.

La riforma del 2016 conferma tutti i connotati delle BCC, Casse Rurali, Raiffeisenkassen: intermediari caratterizzati da finalità mutualistica, localismo, democraticità di funzionamento, esclusione di speculazione privata. Sono i cardini della cooperazione costituzionalmente riconosciuta (art. 45).

Al fine di ovviare ai vincoli normativi e operativi tipici delle imprese cooperative, la riforma impone alle banche a mutualità prevalente l’appartenenza a gruppi bancari cooperativi. Ciò consentirà di dare forza adeguata alla necessaria riorganizzazione e modernizzazione per superare le inefficienze di un elevato frazionamento del sistema e - pur mantenendo il controllo nelle mani delle BCC, garantito dall’art. 37-bis del TUB – di accedere al mercato dei capitali per ragioni sia di opportunità strategica sia di necessità. Obiettivi che gli IPS non permetterebbero di raggiungere.

La nascita dei tre gruppi bancari cooperativi - Iccrea Banca, Cassa Centrale Banca, Cassa Centrale Raiffeisen - segna l’inizio di una nuova fase della storia che il credito cooperativo italiano vuole inaugurare.

Una visione e una progettualità innovative che stanno nascendo dopo anni di percorso faticoso ed impegnativo, di investimenti ingenti, di un lavoro riorganizzativo a tutto campo in continuo contatto e confronto con la Vigilanza italiana ed europea.

Tutte le componenti del movimento hanno dato il loro fondamentale contributo: le banche locali, le Federazioni e Federcasse, Confcooperative e le società di sistema. I soci di tutte le banche di credito cooperativo hanno deliberato l’adesione ai gruppi in occasione delle assemblee che si sono tenute tra aprile e maggio 2017.

I tre gruppi bancari hanno già presentato istanza formale alla vigilanza e sono oggi pronti a partire.

Nasce così il modello del gruppo bancario cooperativo, un modello tutto nuovo nel panorama nazionale. Un gruppo bancario in cui è forte la tensione finalizzata ad ottimizzare il rapporto fra capogruppo e le banche affiliate che, da una parte ne rimarranno le proprietarie e, dall’altra, accetteranno di sottoscrivere un contratto che definisce le regole che una buona banca, in una logica di sana e prudente gestione, dovrà rispettare.

Ciascuna delle tre capogruppo avrà un ruolo di coordinamento e d’indirizzo, ma avrà doveri forti e responsabilità precise.

Dovrà riconoscere e salvaguardare le finalità mutualistiche delle BCC, Casse Rurali e Raiffeisenkassen, accrescendo la loro capacità di sviluppare lo scambio mutualistico con i soci e lo sviluppo delle comunità. Dovrà garantire prodotti, servizi, investimenti e tecnologia all’avanguardia. Dovrà vigilare sulla qualità della gestione e spingere sulla capacità competitiva, sullo sviluppo delle banche locali e sulla loro reale attenzione ai territori ed alle proprie comunità. Dovrà assicurare qualità dando esempio concreto di trasparenza, competenza e spirito di servizio verso le banche affiliate. Dovrà garantire la corretta applicazione del modello risk based che definisce in maniera oggettiva il livello di qualità complessiva della banca di credito cooperativo e che è la base dell’applicazione del principio di proporzionalità interna ai gruppi cooperativi. Principio che tutela la buona banca locale, che non solo potrà ma dovrà continuare a esercitare a pieno titolo, anzi rafforzare, il ruolo insostituibile di sostegno alle proprie economie di riferimento.

Il gruppo bancario cooperativo sarà coerente e competitivo tanto quanto riuscirà a valorizzare la centralità delle BCC, Casse Rurali, Raiffeisenkassen che ne sono il vero motore e la ragione di esistere. Banche mutualistiche in cui lavorano uomini e donne orgogliosi e consapevoli dell’importanza della loro attività al servizio della propria gente.

Questo è lo spirito costituente del gruppo bancario Iccrea, del gruppo cassa centrale banca e del gruppo Raiffeisen. Questo è lo spirito che caratterizza la sfida evolutiva del credito cooperativo in Italia e che dobbiamo cogliere e vincere nell’interesse di tante famiglie e imprese, di milioni di soci e clienti e di decine di migliaia di collaboratrici e collaboratori presenti su tutto il territorio nazionale.

Le riforme hanno bisogno di tante condizioni per avanzare e consolidarsi. Anche quella del credito cooperativo necessita, in tutte le sedi e da tutti gli interlocutori, di attenzione costruttiva, di sensibilità ed aiuto per poter partire e realizzarsi. In questa fase di delicata definizione degli strumenti normativi interni e degli assetti organizzativi è necessario che le Istituzioni e la Vigilanza, italiana ed europea, favoriscano con sensibilità l’attuazione di quanto previsto dalla legge di riforma e dalle norme secondarie.

In particolare agevolando, con buon senso: o la specificità territoriale e mutualistica delle BCC, ancorata all’economia reale; il principio di proporzionalità correlata alla rischiosità (risk based) delle singole BCC; la possibilità per le basi sociali delle Banche Locali “virtuose” di esprimere gli amministratori; un modello di vigilanza sui gruppi bancari cooperativi e sulle BCC, individualmente considerate, proporzionato e coerente con le peculiarità del credito cooperativo senza appesantirle di ulteriori oneri regolamentari e amministrativi.

Confcooperative, Federcasse, Iccrea Banca, Cassa Centrale Banca, Cassa Centrale Raiffeisen nell’interesse delle BCC, Casse Rurali, Raiffeisenkassen chiedono che il Governo e il Parlamento confermino la linea salvaguardata e valorizzata dalla riforma che tutela l’identità mutualistica, il ruolo e la capacità competitiva delle BCC, Casse Rurali e Raiffeisenkassen affinché queste possano continuare ad essere anche per il futuro protagoniste nel concorrere alla costruzione del “bene comune”.

Siamo pronti ed auspichiamo un confronto costruttivo con il Governo e il Parlamento italiano finalizzato a condividere tutti questi obiettivi.

Sarà un’occasione preziosa.

Allo stesso tempo ci auguriamo che il Governo italiano possa contribuire – nei confronti del Parlamento europeo e della Commissione UE - a riequilibrare una produzione normativa e regolamentare in favore di una legislazione realmente proporzionale e adeguata rispetto a banche che hanno dimensioni, complessità e finalità imprenditoriali differenti. In particolare, sarà rilevante rivedere in un’ottica di coerenza le misure relative alle BCC contenute nella bozza di decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze sui requisiti degli esponenti e quanto contenuto nel decreto legislativo di recepimento della Mifid II in materia di trattamento delle azioni emesse dalle banche di credito cooperativo.

È interesse di tutti, ed in particolare delle banche affiliate, dei soci, delle imprese e delle comunità territoriali, che la riforma parta nei tempi attualmente previsti dalla normativa, con l’avvio dei gruppi bancari cooperativi programmato al più tardi per il 1° gennaio 2019.

Siamo convinti che l’attuazione della riforma è per il credito cooperativo Italiano un passo decisivo verso il futuro. La grande maggioranza delle BCC, Casse Rurali, Raiffeisenkassen è pronta a raccogliere questa sfida al servizio e per lo sviluppo del nostro Paese.

 

(Foto Ansa)