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Credito cooperativo, da Confcooperative e Federcasse ok a proroga termini

Credito cooperativo, da Confcooperative e Federcasse ok a proroga termini

Il provvedimento accoglie indicazioni avanzate congiuntamente e punta, tra l’altro, alla valorizzazione della specificità territoriale e mutualistica delle BCC
mercoledì 25 luglio 2018

Federcasse e Confcooperative accolgono con favore i contenuti del Decreto Legge approvato oggi in Consiglio dei Ministri contenente alcune modifiche alla normativa di riforma 2016 del Credito Cooperativo.
Da quanto comunicato dalla Presidenza del Consiglio, risulta che obiettivo dell’intervento normativo sia quello di rafforzare ulteriormente il settore e di confermare le finalità mutualistiche delle singole BCC, Casse Rurali e Casse Raiffeisen sia nei rispettivi territori che all’interno dei Gruppi Bancari Cooperativi di riferimento.
Nel rispetto della impostazione generale della riforma, il provvedimento accoglie indicazioni che Federcasse e Confcooperative avevano avanzato congiuntamente. Puntando, tra l’altro, alla valorizzazione della specificità territoriale e mutualistica delle BCC; ad una più incisiva proporzionalità correlata alla rischiosità delle singole banche preservandone ulteriormente l’autonomia per quelle che lo meritano; ad una diversamente definita possibilità per le banche “virtuose” di esprimere i propri amministratori.
«Il decreto legge – affermano il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba e il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini – costituisce un’interessante riaffermazione dell’identità mutualistica e localistica delle nostre banche cooperative».
«Confermiamo – aggiungono i Presidenti – la nostra disponibilità al confronto costruttivo nell’iter di conversione del provvedimento con il Parlamento e il Governo e al dialogo tecnico con le autorità di settore, a livello sia nazionale sia europeo».
Per Federcasse e Confcooperative, la riforma del 2016 – pur in considerazione delle nuove scadenze – deve poter procedere ed essere attuata con coerenza e speditezza. La possibilità di apportare miglioramenti alle regole che disciplinano l’attività delle BCC e delle loro Capogruppo va colta nel comune intento di rafforzare ulteriormente una componente indispensabile dell’economia e delle banche del nostro Paese. Il significativo lavoro svolto dalle future Capogruppo potrà così essere ulteriormente valorizzato.