«Auspichiamo che nella proposta di legge sull’agricoltura sociale attualmente all’esame del Senato vengano colmate alcune lacune del testo al fine di ricomprendere le cooperative sociali che si occupano di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, che nell’attuale formulazione venivano paradossalmente escluse».
Lo dichiarano in una nota congiunta il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri e il portavoce Alleanza delle Cooperative Sociali Giuseppe Guerini.
«Il limite minimo del 30% del fatturato in agricoltura previsto nel DDL – spiega Guerini – è una percentuale troppo alta e in sostanza taglierebbe fuori il 90% delle cooperative sociali che oggi fanno agricoltura sociale in maniera seria, rigorosa e improntata ad autentici principi di solidarietà. Parliamo di comunità di accoglienza, comunità terapeutiche, cooperative sociali di inserimento lavorativo che occupano disabili e persone con problemi di salute mentale attraverso lavori agricoli. Addirittura all’articolo 2 il Disegno di legge finisce con l’equiparare l’inserimento lavorativo di un disabile grave o una persona con problemi psichiatrici con quello di un giovane neodiplomato. È importante quindi che il Senato corregga questi punti del disegno di legge».