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Cibo, pace, coesione sociale: il ruolo delle cooperative nelle aree post conflitto

Cibo, pace, coesione sociale: il ruolo delle cooperative nelle aree post conflitto

A Expo presentati i progetti "Agricoop Colombia" e "StartUp Palestine"

mercoledì 23 settembre 2015

Favorire la nascita e lo sviluppo di cooperative per promuovere la pace e la sicurezza alimentare in territori drammaticamente colpiti da anni di conflitti armati. È limpegno di alcune delle ultime esperienze realizzate da Coopermondo-Confcooperative, raccontate durante la conferenza internazionale Peace & Food: il modello cooperativo per la coesione sociale a Expo.

«Promuovere la crescita economica e lo sviluppo sostenibile contribuisce alla lotta alla povertà e quindi favorisce la pace e la stabilità», ha dichiarato il Ministro Cristiano Maggipinto della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAECI. «È fondamentale però - continua Maggipinto - che le popolazioni coinvolte non siano solo beneficiarie, ma anche artefici del proprio sviluppo e del cambiamento delle proprie condizioni di vita».

Ed è proprio ciò che fanno i singoli quando decidono di unirsi, investire capitali propri per diventare soci di una cooperativa. «Grazie alla capacità di coinvolgere attivamente i cittadini nello sviluppo economico e sociale dei territori - spiega il direttore di Coopermondo-Confcooperative, Danilo Salerno - la cooperazione si presenta come una delle vie più efficaci per garantire l’accesso al cibo alle popolazioni che, a causa dei conflitti armati, vivono in condizioni di totale povertà, senza possibilità di accedere al mercato e al commercio con l’estero».

I progetti che Coopermondo porta avanti in queste aree mirano a fornire alle popolazioni locali gli strumenti necessari per avviare attività economiche sul territorio e dare vita, di conseguenza, a uno sviluppo sociale e culturale che contribuisca a stabilizzare il processo di pace. Un esempio è Agricoop Colombia, progetto finalizzato a rafforzare le produzioni nel campo dellagricoltura e dellacquacoltura sostenendo le cooperative agricole che operano nella zona del Cauca. Nelliniziativa sono coinvolti 60 gruppi imprenditoriali che possono beneficiare di supporto tecnico e di formazione strategica per migliorare le proprie attività.

Il secondo progetto presentato a Expo, StartUp Palestine, è stato avviato nel 2014 da Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Coperativo e Casse Rurali) per promuovere la cooperazione di credito in Palestina, sostenendo le autorità locali nellevoluzione del quadro regolamentare in ambito finanziario, con lobiettivo di incentivare la nascita e lo sviluppo di banche specializzate finalizzate a sostenere reti di micro e piccole imprese, soprattutto femminili e giovanili, e a promuovere forme di sviluppo partecipato, basato su criteri di democrazia economica ed efficienza aziendale.

Al termine dellincontro, Coopermondo e alcune agenzie ministeriali colombiane hanno firmato degli accordi internazionali con lobiettivo di rafforzare il ruolo delle cooperative in Colombia attraverso percorsi di formazione destinati a giovani cooperatori locali e lorganizzazione di gemellaggi tra cooperative per favorire la creazione di lavoro dignitoso nel Paese.

Scheda progetto – Coopermondo Confcooperative

Aumentare la produzione organizzandosi in cooperative: il progetto di Coopermondo per lo sviluppo dellagricoltura e della pesca in Colombia

Obiettivo: coinvolgere 60 soggetti, tra cooperative e organizzazioni, nei programmi di formazione

“L’esperienza cooperativa italiana per lo sviluppo dei piccoli produttori locali quale contributo per l’inclusione sociale, lo sviluppo economico e la pacificazione del territorio”.

Dare un sostegno ai piccoli imprenditori locali per rafforzare le produzioni nel campo dell’agricoltura e dell’acquacoltura. Questo l’obiettivo principale del progetto pilota realizzato da Coopermondo, l’associazione di cooperazione internazionale di Confcooperative, in collaborazione con Confecoop Colombia e finanziato dall’Istituto Italo-Latino Americano (IILA) - Cooperazione italiana allo sviluppo. Si tratta di tre missioni operative che saranno realizzate nel corso del 2015 per rafforzare le capacità produttive e le attività di oltre 30 gruppi di piccoli imprenditori solidali e di cooperative attive nell’agricoltura e nell’acquacoltura. Durante la prima missione, a maggio, sono stati visitati dai tecnici italiani 9 siti produttivi nei 5 settori di interesse del progetto: acquacoltura, quinoa, caffè, ortaggi, panela. È stato inoltre portato a termine il primo modulo di formazione sul sistema organizzativo cooperativo e gestionale, cui hanno partecipato 59 persone, di cui 32 donne appartenenti a 31 diverse organizzazioni di produttori.

Obiettivo finale del progetto è quello di offrire un supporto ai 60 partecipanti, tra i lavoratori delle associazioni di produttori le cooperative beneficiarie del progetto, attraverso percorsi di formazione tecnica e strategica finalizzati a migliorare le produzioni e individuare possibili investimenti futuri per implementare un piano di sviluppo agricolo nella regione.

Il 30 luglio scorso, nell’ambito della seconda missione operativa, i partner del progetto hanno organizzato una conferenza tri-nazionale in cui esperti del movimento cooperativo e rappresentanti delle istituzioni di Colombia, Ecuador e Italia si sono confrontati sul ruolo del cooperativismo nella promozione della coesione sociale, davanti a una platea di oltre 400 persone.

Scheda progetto – Credito Cooperativo

Promuovere reti tra micro e piccole imprese con il sostegno di banche specializzate: il progetto del credito cooperativo in Palestina

Obiettivo: incoraggiare forme di sviluppo partecipato, inclusivo e democratico

“Start Up Palestine - Strumenti finanziari ed assistenza tecnica per promuovere l’occupazione e la generazione di reddito in Palestina”

Avviato nel 2014, tuttora in corso, il progetto si inserisce nel programma promosso dalla Cooperazione italiana allo sviluppo per la promozione della cooperazione di credito in Palestina. A Federcasse spetta il compito di sostenere, sotto un profilo tecnico, le autorità palestinesi nell’evoluzione del quadro regolamentare in ambito finanziario e di valutare gli effetti dell’introduzione di un nuovo soggetto bancario sul mercato del credito e sull’economia palestinese . L’obiettivo è favorire la nascita e lo sviluppo di banche “specializzate” (anche sotto il profilo della forma giuridica cooperativa) e di loro associazioni, per dare impulso a reti di micro e piccole imprese, soprattutto femminili e giovanili, e promuovere forme di sviluppo partecipato, basato su criteri di democrazia economica ed efficienza aziendale.

Il progetto prevede anche la realizzazione di attività di training e di accompagnamento dei partner palestinesi, e lo studio ed analisi del contesto normativo ed economico nei settori del credito e del risparmio. Finora sono state realizzate due missioni: durante la prima una delegazione palestinese guidata dal viceministro del Lavoro ha partecipato a visite e incontri istituzionali in Italia, durante le quali esperti e tecnici di Federcasse hanno illustrato lorganizzazione del sistema delle Banche di Credito Cooperativo e delle Casse Raiffeisen.

Durante la seconda missione a Gerusalemme, una delegazione di Federcasse ha incontrato esponenti del governo palestinese, della Palestine Monetary Authority e del mondo imprenditoriale e cooperativo locale. , Tra questi, gli esperti italiani hanno avuto modo di confrontarsi, in particolare, con UCASC (lUnione delle Associazioni di Cooperative di Risparmio e Credito, finalizzate a promuovere attività microimprenditoriali femminili nelle zone rurali di West Bank) la Bethlehem Society for Development (il primo comitato promotore di una potenziale banca specializzata cooperativa), listituzione di micro-finanza Faten e di entrare in contatto con imprenditori e top manager di banche commerciali.