Pensioni, entro il 2050 a rischio povertà 5,7 milioni di lavoratori

Pensioni, entro il 2050 a rischio povertà 5,7 milioni di lavoratori

Pensioni, entro il 2050 a rischio povertà 5,7 milioni di lavoratori

Gardini «Disinnescare bomba sociale. Al futuro governo chiediamo di impegnarsi con determinazione su lavoro e povertà. Rischiamo di perdere un'intera generazione»
martedì 13 marzo 2018

Precari, Neet, working poor e “lavoro gabbia”, un esercito di 5,7 milioni di lavoratori che rischiano di alimentare le fila dei poveri in Italia entro il 2050. Tra Neet (oltre 3 milioni nella fascia 18 – 34 anni) e 2,7 milioni di lavoratori bloccati “lavoro gabbia”. Emerge dal focus Censis/Confcooperative "Millennials, lavoro povero e pensioni: quale futuro?" 

«Queste condizioni hanno attivato una bomba sociale che va disinnescata. Lavoro e povertà – dice Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – sono due emergenze sulle quali chiediamo al futuro governo di impegnarsi con determinazione per un patto intergenerazionale che garantisca ai figli le stesse opportunità dei padri. Non sono temi di questa o di quella parte politica, ma riguardano il bene comune del paese. Sul fronte della povertà il Rei con un primo stanziamento di 2,1 miliardi che arriverà a 2,7 miliardi nel 2020 fornirà delle prime risposte, ma dobbiamo recuperare 3 milioni di Neet e offrire condizioni di lavoro dignitoso ai 2,7 milioni di lavoratori poveri. Rischiamo di perdere un’intera generazione».

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