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Da operaio a imprenditore, in cooperativa si può

Da operaio a imprenditore, in cooperativa si può

Workers buyout, da Nord a Sud storie di imprese recuperate

venerdì 12 giugno 2015

L'azienda chiude? Gli operai diventano imprenditori e l’impresa rinasce. È la storia dei workers buyout, storie di imprese che risorgono dalle ceneri di aziende in crisi per riacciuffare quel lavoro che era stato perso per l'azienda andata in rovina. Il Venerdì di Repubblica ha dedicato, a firma di Paolo Casicci, due pagine al fenomeno (puoi leggere l'articolo integrale in basso alla pagina, mentre la foto si riferisce ad Athena sartoria di Macerata una delle cooperative trattate nel servizio). Ex dipendenti, rimasti disoccupati, che rilevano l’attività della loro ex azienda, salvano il proprio lavoro e la fetta di mercato esistente. Per farlo scelgono il modello cooperativo di cui sono convinti tanto da investire i propri risparmi, il proprio tfr. Se l’impresa dovesse andar male non perdono i soldi degli altri, ma i loro. È cosi che gli ex dipendenti diventano imprenditori di se stessi.

Uno dei primi workers buyout in Italia è la Scalvenzi di Brescia. Nata nel 1982 è sul mercato e dà lavoro a circa 50 persone.

Il servizio del Venerdì tra i diversi casi di workers buyout scrive di Lincoop: inizialmente 12 lavoratori di un'azienda di segnaletica stradale di Bertinoro (in provincia di Forlì - Cesena) si sono organizzati  e oggi i lavoratori sono 21. 

Raviplast (Ravenna) Prima la crisi finanziaria della Nuova Pansac e della Pansac International, poi il commissariamento avvenuto nel dicembre 2011 e, infine, una nuova rinascita grazie all'acquisto del ramo d'azienda da parte di una nuova cooperativa, la Raviplast, costituita dagli stessi ex dipendenti.

Athena sartoria di Cingoli (Macerata) una cooperativa tutta femminile. Nata sulle ceneri di un’impresa del tessile, 7 socie 40enni trovatesi senza lavoro hanno rimesso su l’impresa in cooperativa. Hanno ripreso due vecchi clienti e producono 600 abiti al mese.

Pontesabato (Avellino) c’era una volta la C.M.S. società irpina specializzata in lavorazioni meccaniche di precisione. Una volta, sì. Il passato è un tempo obbligato: oggi la società è stata rilevata dai dipendenti che hanno creato la cooperativa di Pontesabato. Un fiore all’occhiello della meccanica del Sud Italia, specie per i settori del trasporto su rotaia, del trasporto su gomma ed energetico. I clienti storici sono nomi altisonanti: Ansaldo Breda, Iribus, Asticher, Siad, Gildmeister. Venti le persone occupate.

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